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Tajani al Parco del Conero:
«Qui le condizioni per una politica
ambientale innovativa»

SIROLO - Il numero due di Forza Italia ha incontrato questo pomeriggio i dirigenti dell'Ente Parco, tra cui il presidente Silvetti

Tajani con il presidente Silvetti

«Come parlamentare europeo eletto in questo territorio è mio dovere essere qui ma fa molto piacere constatare la grande sinergia tra il presidente del Parco del Conero Daniele Silvetti, il consiglio direttivo, i Comuni, la Regione Marche che crei le condizioni perché il Parco sia vivo, ben amministrato, all’avanguardia, in nome di una politica ambientale innovativa». Ecco come l’onorevole Antonio Tajani, si è rivolto ai all’incontro al Parco del Conero al termine del breve tour all’interno del Centro Visite del Parco. «Per amministrare bene occorrono competenze – ha aggiunto – e qui vedo che c’è non solo grande passione e impegno ma qualità». A fare gli onori di casa Daniele Silvetti, presidente dell’Ente Parco del Conero, i membri del consiglio direttivo, il direttore Marco Zannini e tutto il personale. «Ringrazio l’on. Tajani per la presenza – ha detto Silvetti – perché l’interlocuzione con le istituzioni comunitarie è fondamentale. Altrettanto lo è il confronto continuo con la Regione Marche e per questo ringrazio per la presenza l’assessore Aguzzi e la consigliera Marcozzi che per noi sono riferimento importante». «In questi 5 mesi di attività – ha spiegato – il consiglio direttivo ha lavorato con grande sinergia per dare nuovo slancio a un Parco che ha grande potenzialità ma che rischiava di flettere su sé stesso trovando nel personale pur sottodimensionato, competenza e disponibilità». Per l’assessore regionale Stefano Aguzzi «l’incontro odierno è stata per me un’altra occasione di conoscenza delle specificità di questo Parco – ha detto – perché solo apprendendo si acquisiscono le competenze utili a fare le scelte giuste. Un ambiente come questo merita di essere tutelato, valorizzato ma anche vissuto, fruito, perché è un Parco all’interno del quale vi sono 4 città tra cui parte del capoluogo». Nel corso del confronto con la stampa è emersa la necessità di una gestione intelligente che tuteli chi vive il Parco, inteso come flora e fauna ma anche come cittadini e imprese che insistono nei 6mila ettari del Parco, per metà agricolo «e che – ha concluso il Presidente Silvetti – riequilibri il rapporto tra tutela e valorizzazione delle molte componenti che lo rendono unico: quella ambientale, turistica, imprenditoriale, culturale, artistica.

 

 

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