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Approvato il Cis Cratere,
alle Marche 100 milioni:
«Interventi per trainare il rilancio»

SISMA - Il contratto istituzionale di sviluppo è stato approvato oggi. Il governatore Acquaroli: «Percorso lungo e condiviso che oggi ha portato ad una firma importante». Prima riunione della Cabina di coordinamento integrata post sisma 2009 - 2016 presieduta dal commissario Legnini, per l’utilizzo del fondo complementare al Pnrr di un 1 miliardo e 780 milioni di euro

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Il commissario Giovanni Legnini

 

Ricostruzione: fondi per lo sviluppo, approvato il Cis Cratere (con 100 milioni che vengono destinati a progetti nelle Marche) e Prima riunione per il Pnrr Centro Italia. Prende forma la strategia per accompagnare la ricostruzione con i primi interventi economici mirati al sostegno e allo sviluppo. Stamattina è stato approvato il Contratto istituzionale di Sviluppo promosso dal ministro del Sud e della Coesione territoriale Mara Carfagna, che ha assegnato 160 milioni di euro a 49 progetti selezionati dalle quattro regioni del cratere 2016. Mentre nel pomeriggio si è svolta la prima riunione della Cabina di coordinamento integrata post sisma 2009 – 2016 presieduta dal commissario Giovanni Legnini, per delineare gli indirizzi dei programmi unitari di intervento per l’utilizzo del fondo complementare al Pnrr di un 1 miliardo e 780 milioni di euro dedicato alle aree colpite dai sismi. La prossima importante scadenza è quella del 30 settembre, data entro cui vanno definiti i programmi operativi. «Le nostre strutture stanno lavorando per consegnare al Mef un documento il più possibile puntuale e completo – ha detto il commissario Legnini -. Se le misure saranno approfonditamente condivise avranno maggiore possibilità di aderire alle esigenze del territorio ed essere attuate». Due le macro aree in cui si articolerà l’azione istituzionale. La prima area prevede 1 miliardo e 80 milioni per “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi”. Si tratta di finanziare interventi complementari alla ricostruzione, in particolare quelli riguardanti l’innovazione digitale, la creazione di green communities, la produzione di energia e calore da fonti rinnovabili, la rigenerazione urbana e interventi per migliorare la mobilità. La seconda macro area ha a disposizione 700 milioni per il “Rilancio economico e sociale”, destinati cioè al sistema delle imprese e degli investimenti economici e sociali per il rilancio dei territori. La misura si articola in vari punti: imprese innovative, centri di ricerca per l’innovazione, economia circolare, ambiente e ciclo delle macerie e infine cultura, turismo e inclusione. In quanto al Cis, Legnini nel confermare l’adesione con l’apporto finanziario di 60 milioni di euro, ha ringraziato il ministro Carfagna, «che ha dimostrato con un lavoro veloce ed efficace, il suo impegno a sostenere lo sviluppo dei territori delle quattro Regioni colpite dal sisma». Allo stesso tempo il Commissario ha sottolineato che «bisogna fare tutto il possibile per reperire ulteriori risorse che vadano a finanziare i progetti che non hanno ottenuto un contributo. Il grande numero delle proposte è un segnale positivo di vitalità dei territori, che va valorizzato. Nel Centro Italia siamo alla vigilia di una concentrazione di impegni attuativi senza precedenti che richiedono il massimo impegno da parte di tutti gli attori istituzionali e tecnici».

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Francesco Acquaroli

Sui fondi del Cis, la Regione sottolinea che «nelle Marche vengono finanziati progetti per 100 milioni. «Il Contratto istituzionale di sviluppo ha rappresentato un’importante occasione di concertazione e sinergia con i territori – dice il presidente Francesco Acquaroli –. Un percorso lungo e condiviso che oggi ha portato ad una prima firma importante, con la prospettiva di rilancio delle aree colpite dal sisma. Si tratta di interventi che devono portare un valore aggiunto e devono trainare il rilancio e la ripresa economica del cratere sismico. Sono convinto che anche progetti che in questo momento non sono rientrati nel finanziamento, ma che rappresentano una opportunità per i territori, saranno finanziati nelle prossime, imminenti, occasioni». Negli scorsi mesi la Regione aveva avviato una serie di incontri sul territorio, coinvolgendo i sindaci dei comuni inseriti nel cratere, per attivare progettualità candidabili ad essere finanziate dal Cis, affinché alla ricostruzione fisica si potesse abbinare anche una strategia di sviluppo socio-economico per far tornare competitivi e più vitali i territori duramente colpiti dal sisma. In Regione, che ha avuto funzione di aggregatore dei progetti, erano poi stati pervenuti ben 130 progetti, per un valore complessivo superiore ai 900 milioni di progettazioni, che hanno confermato la grande risposta delle comunità locali, a fronte di un finanziamento complessivo che allo stato attuale ammonta a 160 milioni da destinare a tutte le quattro Regioni terremotate. Per il tramite del Nucleo di Valutazione, Coordinamento e Assistenza Tecnica tutte le proposte progettuali sono state esaminate e ritenute conformi agli obiettivi del Cis e inviate, insieme al relativo materiale tecnico, all’Agenzia di Invitalia e all’Agenzia per la Coesione Territoriale, a cui spettava il compito di dar seguito all’istruttoria tecnica per la selezione dei progetti beneficiari del contributo. A termine della concertazione con tutti i soggetti coinvolti, Invitalia ha condiviso l’esito della propria istruttoria contemplando una divisione per fasce di rilevanza, “alta”, “media” e “bassa”. Gli interventi considerati immediatamente eleggibili considerando le risorse finanziarie disponibili ad oggi sono quelli indicati con “priorità alta”, per le Marche corrispondono ad un totale di 99,13 milioni, ovvero il 61,98% del finanziamento Cis.

«Siamo soddisfatti dell’esito della riunione di oggi – ha affermato l’assessore alla ricostruzione Guido Castelli – con questo primo stralcio si riescono a finanziare delle progettualità importanti per il territorio terremotato. Oggi il Ministro Carfagna ha ribadito che il Cis resta uno strumento istituzionale aperto a nuove forme di finanziamento che potranno sicuramente accrescere le progettualità territoriali, ampliando gli stralci su progetti già attenzionati o compresi nel novero dei 130 progetti già presentati all’avvio dell’istruttoria».

 

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