ANCONA – In una nota l’Ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi replica a critiche e dubbi mossi da alcuni tecnici spiegando che i lavori in generale rispondono a tre esigenze mutuate anche da «osservazioni ricevute da alcuni sacerdoti: la centralità e l’essenzialità della liturgia; la funzionalità degli spazi liturgici; la conservazione dei manufatti storico-artistici che nel corso del tempo sono stati utilizzati»
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