di Giampaolo Milzi
Sembra una specie di barzelletta la vicenda del “c’era una volta il bar del Duomo e presto tornerà ad esserci”, visto che si trascina da anni e anni nella palude della burocrazia procedurale pubblico-privatistica. Ma, al di là di ritardi, lungaggini e polemiche, la buona notizia è che questa storia, una storia seria, dovrebbe avere un lieto fine all’inizio dell’autunno di quest’anno. Con la riconsegna alla città di una nuova struttura ricettiva più funzionale, un ristorante-bar. A ricomporre, in armonia con l’ambiente circostante, il più bell’effetto cartolina di Ancona, ovvero la veduta della sommità del colle Guasco con la cattedrale di San Ciriaco.
La bella notizia è che da qualche mese gli uffici comunali degli assessorati all’Urbanistica e al Patrimonio hanno accelerato i tempi per redigere il progetto di variante urbanistica affinché parta finalmente il cantiere per la nuova edificazione. Progetto necessario perché la sorta di collinetta verde (a una quota appena sotto il piazzale di San Ciriaco) a margine della quale giacciono da oltre un anno le macerie frutto delle demolizioni del vecchio Bar del Duomo, è classificata nel Piano particolareggiato del rione Guasco-San Pietro come “a forte rischio archeologico” ed è tutelata da un decreto statale degli anni ’50 dal punto di vista paesaggistico. Il nocciolo dell’atto urbanistico di variante è il complicatissimo piano di demolizione e costruzione del nuovo esercizio che già, più o meno tra il 2015 e il 2016, la “Bar del Duomo srl” aveva presentato alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e paesaggistici (poi alle Belle arti) e a quella Archeologica delle Marche. Alla ditta “Bar del Duomo”, guidata da Antonio Ambrosio e Dalmazio Rossi, gestori del rinomato ristorante “Giardino” di viale della Vittoria, va il merito, nel 2014, di aver consentito lo sblocco della lunga situazione di stallo che si era venuta a creare nella stupenda area panoramica che si apre sulla destra di una delle ultime curve, salendo, di via Giovanni XXIII. Dove, nel 2013, i titolari dell’originario bar avevano deciso di chiuderlo. I motivi del forfait e del successivo stallo? L’atto con cui la Soprintendenza ai Beni architettonici aveva dichiarato abusiva, ordinandone la distruzione, la parte esterna del locale protetta da veranda, un atto da cui era scaturito un estenuante contenzioso davanti al Tar, che oltre all’Amministrazione municipale, alla Provincia e alla stessa Soprintendenza, aveva marginalmente coinvolto anche la neonata ditta “Bar del Duomo”. La svolta due anni fa, con il contratto firmato dalla “Bar del Duomo” di Ambrosio e Rossi e il Comune, proprietario dell’area: la società si fa carico di tutta l’attività di demolizione della vecchia struttura e della sua parte abusiva e di costruzione della nuova; in cambio diventa concessionaria del nuovo ristorante-bar che sarà.
Ma la fase di predisposizione del progetto si presenta subito molto più difficile del previsto. Partite le ruspe e dopo i primi sondaggi del terreno, grazie ad un primo ok della Soprintendenza, ecco che tra cumuli di macerie spuntano via via alcuni resti (materiale lapideo e frammenti in pietra) dell’antico complesso edilizio costituto dalla chiesa di Santa Maria del Carmine con annesso convento. Fatale che i tempi si allunghino. Tanto che nell’aprile 2016 il cantiere è oggetto di un sopralluogo della Soprintendenza alle Belle Arti e di quella Archeologia delle Marche, rappresentate rispettivamente dai funzionari di zona Biagio De Martinis e Raffaella Ciuccarelli, presenti per il Comune l’assessore all’Urbanistica Pierpaolo Sediari e l’architetto Giacomo Circelli, dirigente del settore Gestione edilizia. I quali prendono atto che gli scavi hanno portato alla luce un ambiente di pianta più o meno rettangolare del plurisecolare convento (poi destinato a caserma della Guardia di Finanza e distrutto dalle bombe della seconda guerra mondiale). Oltre ad una porzione pavimentale, e a piccoli elementi architettonici, sempre relativi al convento, interrati alla stessa quota del vecchio Bar del Duomo e all’esterno del perimetro del locale. E ancora: nel vano retrostante di servizio del bar si è scoperta una specie di porta ad arco tamponata d’epoca medievale, attraverso la quale si accede a un lungo cunicolo (ancora da esplorare) che procede in discesa in direzione Cantieri navali; nulla, purtroppo, di pertinente alla Chiesa di Santa Maria Del Carmine e agli edifici di culto precedenti che aveva inglobato. I ritrovamenti giustificano una serie di prescrizioni d’aggiornamento progettuale da parte di una delle due Soprintendenze. “Prescrizioni, non vincoli (come sostiene il Comune, ndr.). Il progetto dovrà rispettare la forte valenza paesaggistica del sito e valorizzarne gli aspetti monumentali. – ha ribadito De Martinis, confermando quanto già detto nell’aprile 2016 – Negli interni del nuovo bar-ristorante dovranno essere ben visibili gli elementi di pregio storico-architettonico venuti alla luce”. Senza contare le indicazioni-direttive concernenti gli aspetti della sicurezza statica, visto che tutta la zona sottostante la superficie del sito presenta da sempre forti elementi di instabilità. Fatto sta che l’imprevisto fa sfumare le speranze per la nascita del nuovo ristorante-bar già nel settembre scorso. E che passano mesi e mesi.
Tuttavia, adesso, Antonio Ambrosio, cotitolare della nuova società concessionaria, è ottimista: “Da qualche mese Bar del Duomo srl, Soprintendenza (la nuova Soprintendenza unica delle Marche, ndr.), e Comune operano in un clima di piena collaborazione. Se tutto va bene, la prossima primavera partiremo coi lavori per la nuova struttura ricettiva sulla base del progetto definitivo, che abbiamo consegnato da un pezzo all’amministrazione comunale”. La quale, incassati i via libera da Provincia e Regione, dovrebbe perfezionare la variante urbanistica entro fine inverno, e presentarla, assieme a una dettagliata relazione dei ruderi riemersi e censiti dell’ex complesso ecclesiastico, alla Soprintendenza unica delle Marche. Poi l’ok definitivo del Segretariato regionale Marche del Ministero Beni e attività culturali e l’atto di tutela dell’area come “sito di valenza culturale”. “Mi auguro per la città che al massimo entro l’inizio del prossimo autunno potremo inaugurare il nuovo ristorante-bar del Duomo”, conclude Antonio Ambrosio.
Bar del Duomo, nuovo vincolo blocca il cantiere: abbandono e degrado con vista
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NON MOLLARE-QUALCUNO ROSICHERA’
A GIUGNO DEVE APRIRE IL BAR PERCHE’ GLI ANCONETANI DEVONO GODERSI I MERAVIGLIOSI TRAMONTI
Ritengo assurdo che il Patrimonio per le Belle Arti e il comune di Ancona pretendano di mantenere I resti storici a vista in un locale nuovo quando noi cittadini siamo testimoni da piu di 30 anni del degrado in cui giace l’anfiteatro romano ( l’unico che abbiamo ) e d’intorni dell’area del Colle Guasco .
Ritengo assurdo che la zona piu bella della citta sia sottovalutata in questo modo e per giunta alla luce di tutti I turisti che annualmente e costantemente raggiungono la zona dove appunto si trova la Cattedrale di San Ciriaco .
Ritengo assurdo che tutti citadini di Ancona vengano privati del meraviglioso panorama , della serenita’ della brezza della bellezza e di tutte quelle sensazioni che solo quell parte di Ancona riesce a dare !!!!!
Ritengo assurdo che “il Passato “ faccia la guerra con “ il Presente “ considerando che niente in questo momento giace sopra a bombe atomiche e nessuno sta complottando nuove armi da costruire. Si parla solo di sistemare qualcosa che al momento sta solo provocando tristezza , scontentezza vergogna e sopratutto disgusto per ogni persona che raggiunge quel bellissimo posto che bellissimo non e piu .
Si parla di avere un punto di ristoro in una zona dove non ci sono neanche I bagni pubblici se non sono aperti , dove quando e caldo non si puo bere neanche un bicchiere di acqua perche non c’e una fontana , non si puo buttare un pezzo di carta perche non ci sono piu neanche cestini dell’immomndiza. Se per caso hai fame non puoi continuare neanche a visitare la cattedrale perche il punto di ristoro e almeno a 20 minuti piu sotto ( camminando ) in discesa e non ci pensi di tornare indietro in salita ,e non ci sono neanche abbastanza panchine se per caso ti vuoi riposare , naturlamente puoi sempre sederti a 40 gradi sotto il sole sulle scalette del duomo tra le persone che vanno su e giu o sotto la pioggia quando piove !!
E assurdo che “ La Storia “ ‘Le Responsabilita “ Gli Uffici ‘ ‘ La Burocrazia “ prenda il soppravento ,controllando in questo modo ,una situazione cosi semplice da risolvere. Non cosiderando affatto I bisogni dei cittadini , dei turisti che visitano la citta, dei bambini delle scuole che vengono da altre citta , non appezzando la bellezza di quello che e’ li ora e’ li adesso e’ li in questo momento , e lasciare che dei resti storici le macerie il disordine , la vergogna e il degrado prenda posto distruggendo la Parte piu Bella della citta di Ancona che tra tutte le altre cose e’ il capoluogo di provincia !!!
Mi sembra oltremodo assurdo che vengano fatte tutte queste osservazioni ora visto che tutti I libri di storia che riguardano il Colle Guasco riportano la conoscenza ( con illustrazioni ) di un convento e di una caserma esattamente sul luogo dove e’ stato poi costruita la famosa gelateria Bar Duomo.
E’ stato fatto di tutto per creare un problema che no sono neanche capaci di risolvere ma sopratutto che il problema veramente non c’era .
Ho gestito il Bar Duomo per 20 anni e ho fatto tutto Il possibile per evitare che tutto questo accadesse , ma la sete di potere e di denaro ha armi che io non uso e quindi …ho perso la battaglia !
Buona fortuna carissimi Anconetani Mi Mancate Tutti Tantissimo !!!
Milena Criscione