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Foibe, a Villarey la cerimonia
per la Giornata del ricordo

CELEBRAZIONI - Nel 70° anniversario dell'esodo di centinaia di migliaia di connazionali, il Comune ha deposto una targa a memoria di quanti hanno trovato in città un primo asilo tra le mura dell'ex caserma. Consegnati all'archivio di Stato anche dei documenti storici che testimoniano la presenza degli esuli nella provincia di Ancona

Da sinistra il vice sindaco Pierpaolo Sediari, il rettore dela Politecnica, Sauro Longhi ed il presidente del comitato provinciale delle associazioni Venezia Giulia e Dalmazia, Franco Rismondo

 

Molti tra gli esuli ancora viventi, accompagnati da figli e nipoti, hanno  affollato l’aula di Economia , all’ex caserma Villarey per la cerimona per la Giornata del Ricordo organizzata dall’amministrazione comunale di Ancona. Nel 70° anniversario dell’esodo di 350 mila connazionali dall’Istria, Fiume e dalla Dalmazia, è stata deposta una corona di alloro dinanzi alla lapide, che esattamente 10 anni fa il Comune di Ancona appose all’ingresso dell’ex caserma, in memoria degli italiani che tra quelle mura trovarono primo asilo. Hanno preso parte alle celebrazioni, il cardinale Edoardo Menichelli e Franco Rismondo, presidente del comitato provinciale dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. A conclusione della cerimonia è avvenuta la consegna di documenti storici all’archivio di Stato riguardanti la presenza degli esuli nella provincia di Ancona. «Sono 1200 – ha spiegato Rismondo, affiancato dal vicesindaco Pierpaolo Sediari e dal rettore della Politecnica Sauro Longhi – gli esuli la cui presenza venne registrata nel territorio provinciale nel 1957 e 600 circa coloro che nel capoluogo sono rimasti, trovando piena accoglienza e disponibilità a diventare anconetani a tutti gli effetti».

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