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Offagna al voto, Capitani (SI):
“Dobbiamo salvaguardare
la capacità attrattiva del paese”

L'INTERVISTA - "Non ho ancora deciso se cadidarmi a sindaco, anche perché nessuno me l’ha chiesto” chiarisce l'ex assessore provinciale che ha però in mente un progetto ben delineato per rilanciare il borgo medievale: mantenere la centralità dei suoi servizi rafforzando l'aggregazione tra associazioni

Una foto simbolo di Offagna, gli stendardi dei 4 rioni esposti sulla Rocca durante le Feste Medievali

Ezio Capitani (foto Giusy Marinelli)

di Maria Paola Cancellieri

Offagna si avvicina al bivio delle elezioni, tra passato e futuro. Ezio Capitani (SI), ex presidente Erap ed assessore provinciale, potrebbe essere una figura chiave e c’è chi vorrebbe che si candidasse a sindaco. Lui però frena almeno per adesso, memore di quello che avvenne nel 2004 quando aveva quasi accettato di raccogliere il testimone del primo cittadino uscente, e, con un coupe de teatre, nel corso di un incontro pubblico nella sua Offagna annunciò alla platea il ritiro della sua candidatura, aprendo così la strada a Stefano Balzani.

Sono tante le chiacchiere fiorite attorno al suo ritorno sulla scena politica…

“Immagino che se ne parli, anche se io vado poco al bar. Ma sono solo chiacchiere e sarebbe anche prematuro ufficializzare una candidatura a sindaco se non la si vuole bruciare. Io non ho ancora deciso, anche perché nessuno me l’ha chiesto”.

Ezio, però, lei sembra avere le idee molto chiare sul percorso che da qui ai prossimi 5 anni dovrà imboccare Offagna. Che ‘scelte di vita’ dovrebbe coltivare un borgo medievale in dissesto finanziario?

“Deve cercare di mantenere la centralità dei suoi servizi. E’ un’esigenza imprescindibile e deve ripartire dal volontariato e dalla aggregazione delle associazioni culturali e turistiche. Sicuramente ci saranno meno risorse da investire, ma le idee non mancano come la buona volontà. Faccio un esempio pratico: per il prossimo anno la scuola materna di Offagna pare che non avrà iscrizioni sufficienti per attivare una nuova classe. Se i bambini offagnesi andranno all’asilo a Osimo, tra qualche anno, lo stesso problema si riproporrà a cascata per la costituzione della prima classe della Primaria. Se poi gli scolari non frequentano le elementari in paese, finirà che decideranno di iscriversi alla Medie nella città dove hanno stretto amicizia con i compagni di classe. Questa è una deriva pericolosa che va evitata”.

Il Comune di Offagna

Un po’ come potrebbe accadere al museo Paolucci o alla biblioteca comunale e anche al centro sociale se continuano a restare chiusi….

“Esatto, non è possibile che queste importanti istituzioni culturali e sociali continuino a non essere aperte al pubblico. L’impegno della prossima amministrazione, a mio giudizio, deve andare proprio in questa direzione: la capacità attrattiva di Offagna va salvaguardata rafforzando l’aggregazione tra le varie associazioni attive in paese. Bisogna ripartire da qui e per questo io mi sto spendendo da mesi”.

A chi si potrebbero attribuire le colpe, se ci sono, per quello che è accaduto?

“Non c’è dubbio che qualcuno ha sbagliato in passato, altrimenti non saremmo arrivati a questo punto. E solo questo dovrebbe essere un motivo valido per cambiare. Colpe ce ne sono state ma oggi non è costruttivo continuare a puntare l’indice contro persone o fatti. E’ meglio guardare avanti e rimboccarsi le maniche. Ci sono cose più importanti da affrontare e realizzare”.

E in questo scenario di rinascita, come potrebbe innestarsi l’ipotesi della fusione di Offagna con un Comune più grande?

“E’ un argomento che la nuova amministrazione comunale dovrà affrontare, prima o poi, ma in un’ottica di autonomia di mantenimento di tutti i servizi, non stiamo parlando di autonomia politica di Offagna. Si vedrà, se sarà necessario, con chi dialogare, se con l’Unione dei Comuni, con Osimo o con Ancona. La penso proprio con Sinistra Italiana (leggi l’articolo)”.

E’ proprio sicuro di non volersi candidare a sindaco?

“Offagna avrebbe bisogno di un nuovo sindaco con capacità relazioni a tutti i livelli istituzionali. Un profilo che non corrisponde al mio identikit. Insomma, non sono in pista”.

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