
Una bella veduta aerea di Primosten, città turistica a nord della Dalmazia, e della statua della Madonna di Loreto che campeggia sul colle Gaj
E’ alta 17,50 metri, contando anche le scale d’accesso e il piedistallo, e la sua realizzazione, iniziata nel 2012, è stata portata a compimento e inaugurata solo ora. Per realizzare la statua della Madonna di Loreto sul colle Gaj a Primosten, il mosaicista Milun Garcevic e l’architetto Aron Varga si sono ispirati alla proprietà taumaturgiche tradizionalmente attribuite al quadro della Vergine lauretana ospitato all’interno della chiesa di questa località croata. La statua di Primosten, in senso allegorico, rappresenta la Madonna d Loreto come madre nutrice, protettrice e guida luminosa per i suoi figli.
“E’ la più alta finora mai realizzata in tutto il mondo – commenta con orgoglio il sindaco di Loreto, Paolo Nicoletti – rappresenta un momento importantissimo per la diffusione del culto mariano e per la conoscenza di Loreto in tutta l’area dei Balcani. Tutti i naviganti dell’Adriatico e molti di questi attraccano a Spalato per recarsi a Medjugorje, potranno così pensare alla Santa Casa di Loreto. Il Comune di Loreto da tempo ha iniziato una collaborazione con il Comune di Primosten affinchè la consolidata amicizia tra le due città possa offrire anche opportunità di sviluppo nel più ampio contesto della macro regione adriatica e dei relativi fondi europei”.
NEL 2011 LORETO AVEVA FIRMATO IL PATTO DI AMICIZIA CON PRIMOSTEN – Il 7 settembre del 2011 nell’aula consiliare della città mariana era stato sottoscritto il patto di amicizia tra il Comune di Loreto e il Comune di Primosten, pittoresca cittadina sulla costa adriatica dalmata. Un’amicizia, quella tra le due municipalità, nata anni fa in ambito calcistico fra il Cs Loreto Calcio e la Società calcistica Croata i cui dirigenti, negli anni passati sono venuti più volte a Loreto in occasione delle Festività Mariane di Settembre. Il centro spirituale di Primosten, infatti, è la chiesa di St. Juraj in cui si trova altare con l’immagine della Madonna di Loreto. Nei secoli XIII-XIV la popolazione viveva sulla costa vicina, ma nel secolo XV le vandaliche scorrerie dei turchi la costrinse a riversarsi nell’isola e a costruire una cappella, dove ora sorge la chiesa di St. Juraj, le cui origini sembrano risalire al secolo XIX. Nel 1835, infatti, una famiglia del luogo, devota alla Madonna di Loreto, portò dall’Italia a Primosten una sua immagine in placca d’argento. La devozione mariano-lauretana si è diffusa rapidamente nella cittadina e nelle zone limitrofe. Le feste patronali della Vergine Lauretana si celebrano il 10 maggio di ogni anno. Iniziano il giorno 9 con una celebrazione tardo pomeridiana, a cui fa seguito l’accensione dei fuochi, accompagnata dal rintocco della campana, i quali si prolungano per tutta la notte. Il giorno della festa, dopo una veglia di preghiera che inizia alle ore 5, ha luogo una solenne processione con l’immagine della Madonna di Loreto per le vie cittadine, portata da ragazze in costumi tradizionali. Visti dunque i numerosi elementi di contatto tra le due città affacciate sul mare Adriatico il percorso verso la firma del patto di amicizia era stato molto naturale.

Foto ricordo del sindaco Niccoletti e del collega croato sotto il complesso monumentale dedicato alla Vergine lauretana
LA MADONNA DI LORETO TENNE LONTANO IL COLERA DA PRIMOSTEN – Il progetto di riassetto dell’area del colle Gaj con il più bel panorama di Primosten, risaliva agli anni ‘60 del secolo scorso. Primosten vanta un passato molto ricco nel quale l’identità cristiana si intreccia con le principali attività cui è dedicata la sua gente: la pesca, la viticoltura, l’olivocoltura e il turismo. Il racconto legato al quadro della Madonna di Loreto che tenne il colera miracolosamente lontano dal paese fa parte del patrimonio della tradizionale locale. La statua, quindi, nella scelta dei materiali, delle tecniche e del motivo ispiratore, vuole essere espressione materiale del patrimonio spirituale e culturale di Primosten.
SOTTO LA STATUA C’E’ UNA CAPPELLA – La costruzione della statua è stata un’impresa ingegneristica complessa e impegnativa realizzata in più fasi: alla costruzione della cassaforma è seguita la posa dell’armatura, poi la colata del calcestruzzo per l realizzazioni delle pareti e infine il rivestimento a mosaico in base a un modelli in scala ridotta. La statua eretta sul colle sembra un faro ed è composta di otto segmenti: sei anelli per il mantello, un elemento unico per l testa della Vergine e del Bambino e infine la corona come ottavo elemento. Di forma conica, la statua ha uno sviluppo verticale molto marcato e , secondo le consuete raffigurazioni della Madonna di Loreto, ha indosso un mantello a forma di campana. Il basamento, a forma di tronco di cono, funge da cappella. Il raggio alla base misura 2,98 metri, quello del soffitto, posto a un’altezza di 4,10 metri, misura 2,39 metri. Le pareti del piedistallo sono rivestite di granito verde marina. La sua struttura poggia su 4 pilastri sui quali è posto l’anello che fa da supporto all’intera statua. Al centro dello spazio interno alla piccola cappella c’è un monolite. Sulle pareti invece sono state ricavate luci verticali disposte da est a ovest per permettere alla luce del sole di penetrate costantemente al suo interno.
LA LUCE RIFLETTE SULLA STATUA DANDO L’ILLUSIONE CHE LEVITI – La parte più bella del complesso monumentale è rappresentata dal rivestimento musivo del mantello della Madonna, dal mosaico posato sul pavimento della cappella e dal pavimento dello spiazzo attorno alla statua. Qui il mosaico, quale arte antica e parte dell’espressione artistica sacra, è impiegato per realizzare i rivestimenti esterni come un trait d’union con l’architettura interna. Le superfici della statua riflettono giochi di luce che creano l’illusione della levitazione. La maggior parte delle Madonne Nere si trova tra la Francia, l’Italia e la Spagna. Il colore nero simboleggia l’umiltà, la modestia, la terra che dona vita e il valore di taluni materiali lignei come il cedro e l’ebano. Il capo della Vergine è opera dello scultore Nikola Vidrag, ispiratosi ai maestri fiorentini e al volto della Proserpina dello scultore neoclassicista statunitense Hiran Powers mentre la testa dle Bambin Gesù è ispirata al bassorilievo della Madonna col Bambino realizzato da Donatello. La posizione e il rapporto della testa della Madonna rispetto al Bambino con l’aureola ricordano la Basilica eufrasiana di Parenzo. La corona posta sul capo della Verfine ricorda nelle fattezze la corona reale vetero croata raffigurata sul bassorilievo del battistero spalatino. Si suppone che essi rappresenti scene dell’incoronazione del re Zvonimir, avvenuta a Solin (Salona). La particolarità di questa corona, talvolta chiamata anche ‘corona di Tomislav’ sono le tre croci che s’innalzano dal diadema.
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