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Marea scura a Falconara
e due delfini spiaggiati:
scattano i controlli

ANCONA – L'acqua torbida sarebbe dovuta alla fioritura di alghe. Primi rilievi della Capitaneria di porto, domani i campionamenti dell'Arpam: per ora non ci sono divieti di balneazione. Il fenomeno potrebbe essere correlato ai due delfini trovati senza vita lungo il litorale nord nel giro di 12 ore, un fatto senza precedenti

La marea scura fotografata dai residenti e pubblicata sul gruppo Facebook “La sai l’ultima Falconara”

Il secondo delfino spiaggiato nel giro di poche ore, foto Giulia Rich da Facebook

Mare scuro e due delfini spiaggiati nell’arco di 12 ore lungo il litorale nord, preoccupa lo stato di salute delle acque tra Ancona e Falconara. Tante le segnalazioni dei cittadini allarmati dalla colorazione presa oggi dall’acqua: un marrone scuro, quasi nero, che si è allargato durante la giornata lungo il litorale tra Palombina e Collemarino. Un fenomeno ben visibile anche dalla statale 16, dal taglio di Barcaglione. Per questo l’Arpam ha previsto domani mattina i campionamenti delle acque, anche se secondo le prime valutazioni dei tecnici dell’agenzia regionale il fenomeno sarebbe la stessa fioritura di alghe che ha interessato Senigallia nei giorni scorsi. La microalga in questione non è tossica, è innocua per i bagnanti, e la sua comparsa è dovuta all’alta temperatura dell’acqua. Al momento non sono stati emessi divieti di balneazione, né il fenomeno può essere causato dagli sversamenti in mare delle vasche di colmata, vista anche la mancanza di pioggia.

Un altro fatto senza precedenti però ha fatto inorridire i bagnanti: in giornata sono stati trovati due delfini spiaggiati senza vita. Il primo stamattina attorno alle 7.30 tra Torrette e Collemarino (leggi l’articolo), sembrava essere stato mutilato della pinna dorsale, facendo pensare ad un incidente. Il secondo mammifero è stato trovato spiaggiato a Palombina nel pomeriggio, all’altezza dello stabilimento Caracas. L’episodio ha attivato i controlli della Capitaneria di porto di Ancona, che ha eseguito alcuni prelievi di acqua da sottoporre alle analisi, in aggiunta ai campionamenti già previsti dall’Arpam per domani mattina. Rispettando il protocollo che vieta di ripescare questi mammiferi morti dall’acqua marina, ormai pasto per altri pesci, il personale della Capitaneria di porto è intervenuto soltanto nel primo pomeriggio quando anche il secondo cetaceo è arrivato a riva. E’ stato subito interessata la polizia locale di Falconara che ha provveduto alle operazioni di rimozione e smaltimento dell’animale morto. Anche il primo intervento del Centro recupero Cetacei di Numana, che collabora con la Fondazione Cetacea Onlus di Riccione, si è attivato per fare chiarezza. Sulle carcasse degli animali, inoltre, i veterinari dell’Istituto zooprofilattico e i biologi dell’Arpam potrebbero decidere di eseguire analisi biochimiche e un esame necroscopico fondamentali per chiarire le cause del decesso. Non va infatti neppure esclusa l’ipotesi che questi animali abbiamo contratto il morbillivirus, una patologia mortale per i delfini.

Il mare torbido visibile anche dal taglio di Barcaglione

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