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Patto Confindustria-Ubi Banca:
nasce il nuovo sistema di
welfare aziendale

ANCONA - Una piattaforma web sviluppata ad hoc per ogni singola azienda che ne farà richiesta con l'offerta dei servizi a cui i dipendenti possono accedere. La territoriale Marche Nord degli industriali la prima del centro Italia a stringere la partnership con l'istituto di crediti

La firma dell’accordo tra Rossella Leidi di Ubi ed il presidente di Confindustria Marche Nord, Claudio Schiavoni

 

La presentazione dell’accordo. Da sx: Rossella Leidi di Ubi, il presidente di Confindustria Marche Nord, Claudio Schiavoni ed il vicedirettore di Confindustria Marche Nord, Filippo Schittone

 

di Agnese Carnevali

Scegliere tra molteplici servizi, non solo nel campo sanitario ed assistenziale, ma anche nel tempo libero e nell’istruzione offerti dall’impresa per la quale si lavora. Servirà soprattutto a questo l’accordo siglato da Confindustria Marche Nord con Ubi Banca questa mattina (6 ottobre) nella sede anconetana dell’associazione degli industriali. Il primo passo per sviluppare un welfare aziendale, un programma di welfare sussidiario e di prossimità che, grazie alla collaborazione con l’istituto di credito le 900 imprese del territorio, anche le più piccole, potranno mettere a disposizione dei loro dipendenti. Triplice l’obiettivo: migliorare il benessere dei lavoratori che potranno decidere di convertire le premialità monetarie dell’azienda in strumenti di welfare, accedere ai vantaggi fiscali previsti sia per l’azienda sia per il dipendente dalla Legge di Stabilità 2016 e dalla Legge di Bilancio 2017 che consentono di azzerare il cuneo fiscale ed ancora: costruire un sistema di servizi locali, coinvolgendo gli operatori del terzo settore, a vantaggio della comunità. Una partnership nuova, Confindustria Marche Nord è la prima territoriale del centro Italia ad aver aderito ed un progetto innovativo anche per Ubi Banca, la prima in Italia ad aver avviato programmi di welfare aziendale (quello anconetano-pesarese è il terzo).

«Vogliamo sviluppare un ecosistema di welfare territoriale che metta al centro la persona, identificando i bisogni del dipendente, così da poter dare risposte concrete − afferma Rossella Leidi, vice direttore generale e chief wealth and welfare officer di UBI Banca −. Una nuova dimensione che consentirà, inoltre, anche alle imprese più piccole e meno strutturate di poter avere il proprio programma di welfare aziendale ed anche di restituire parte del valore generato dal welfare aziendale al territorio consentendo agli operatori locali del terzo settore di diventare fornitori dei servizi. Insomma, l’intento è generare un vero e proprio circolo virtuoso, una rete di protezione e benessere».

Cosa prevede, dunque, l’accordo? Innanzitutto lo sviluppo da parte di Ubi Banca di una piattaforma web realizzata a misura di ogni singola anzienda che vorrà aderire al programma. A questo punto per i dipendenti sarà facile accedere, anche da smartphone, allo strumento per vedere il premio monetario maturato e tramutarlo in welfare, scegliendo tra un elenco di servizi a sua disposizione, o utilizzarlo a rimborso, ad esempio, di prestazioni sanitarie già pagate. Per delineare l’offerta più adatta ad ogni singola impresa verranno effettuate analisi dei bisogni che permetta di individuare al meglio le esigenze dei dipendenti in modo tale che la piattaforma possa dare le migliori risposte. Non solo web, delle figure specializzate saranno poi a disposizione di chiarimenti ed assistenza.

«Il tema del welfare è da tempo centrale per nostra associazione – interviene Claudio Schiavoni, presidente Confindustria Marche Nord − abbiamo già sperimentato alcune iniziative di welfare sul territorio e grazie a questo protocollo potremo ampliare e arricchire l’offerta dedicata alle aziende associate. Uno degli strumenti che derivano da questo accordo, a nostro avviso meritevole di attenzione, è l’adesione di Confindustria Marche Nord all’Osservatorio UBI sull’evoluzione del welfare aziendale. Da un lato ci consentirà un benchmark continuo con le parti del Paese oggi più dinamiche, più performanti e più avanzate dall’altro ci consentirà di promuovere la conoscenza degli strumenti di welfare presso le aziende e per monitorare la diffusione delle pratiche di welfare e la sua ricaduta sul tessuto sociale ed economico del territorio. In questo modo saremo in grado di tradurre le conoscenze acquisite dal lavoro dell’Osservatorio in proposte migliorative per l’impianto regolatorio del mercato del lavoro».

Oggi il welfare aziendale nelle province di Ancona e Pesaro-Urbino incide per circa 1500/2000 dipendenti sottolinea Filippo Schittone, vicedirettore di Confindustria Marche Nord. Assicurazioni e servizi sanitari, assistenza alla persona, istruzione per i figli, previdenza, i servizi che oggi, generalmente, sono i più richiesti. «Ma non escludiamo che un domani possa inserirsi anche la palestra, i viaggi, il tempo libero nell’accezione più ampia di benessere».

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