di Federica Serfilippi
E sono quattro. Si allunga la scia di fuoco che da settembre sta interessando i luoghi di culto di tutta la città. Dopo i roghi appiccati alle chiesetta di Varano, al Sacramento e agli Scalzi, questa mattina è toccato a Santa Maria della Pietà, in via Palombare. Come per i precedenti casi, ad incendiarsi è stato il lenzuolino appoggiato su un altare, questa volta quello principale in legno. Per gli inquirenti non ci sono dubbi: il rogo è di origine dolosa. Sull’ara, infatti, non erano accese candele o lumini elettrici che potessero innescare le lingue di fuoco. Deve essere stata la mano dell’uomo. L’allarme è stato lanciato poco dopo le 11, quando un passante ha visto del fumo uscire dalla piccola chiesa situata al centro del quartiere. In un attimo, sono piombati sul posto i vigili del fuoco e gli agenti delle Volanti. Il rogo è stato immediatamente circoscritto dopo aver spento le fiamme che hanno divorato l’estremità destra della tovaglietta stesa sull’altare principale da cui dice messa don Franco Marchetti, assente in questi giorni per un ritiro spirituale. Dell’uomo che avrebbe scatenato il fuoco nessuna traccia. Per tutta la mattina, la chiesa rimane aperta e quindi chiunque può avere accesso alla struttura religiosa. Tra l’altro, in quella zona non ci sono telecamere che possano aiutare gli investigatori a rintracciare il presunto piromane. Sul posto, è arrivata anche la scientifica della polizia per i rilievi di rito. Sarà la Digos, già titolare delle indagini sui precedenti roghi, a fare chiarezza sul caso. Il quarto in due mesi. A inizio settembre era stata danneggiata la chiesetta di Varano con un fuoco appiccato al un’ara secondaria. A ottobre, invece, nell’arco di una mattinata erano state prese di mira la chiesa del Sacramento, dove a bruciare era stato un lenzuolo appoggiato sull’altare d’ingresso, e degli Scalzi. Qui un vandalo aveva dato fuoco alla tendina del confessionale. “Quello che sta succedendo – ha detto Liana Freddini, una parrocchiana di Santa Maria della Pietà che si occupa della struttura quando il prete è assente – è allarmante. Sono segnali che ci fanno riflettere. Ho consigliato più volte a don Franco di non tenere sempre la chiesa aperta, soprattutto perchè questa zona quando scende il buio è deserta. Ora vedremo”.
(Servizio aggiornato alle 15.10)
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