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Cessione ospedale di Osimo all’Inrca:
sarà una ‘fusione per incorporazione’

ANCONA - Nella proposta di legge sull'assestamento al bilancio 2017-2019, la Giunta regionale ha formalizzato la modalità giuridica dell'operazione. Con un secondo atto normativo, prima del 1 gennaio 2018, verranno regolamentati i rapporti giuridici con il personale e patrimoniali tra Inrca Asur-Area Vasta 2. Il pronto soccorso incorporato con tutti gli altri reparti osimani alla struttura sanitaria di Ancona

Il piazzale esterno dell’ospedale Ss. Benvenuto e Rocco di Osimo

Sarà votato entro la fine del mese l’assestamento di bilancio di previsione 2017-2019 della Regione Marche e per la prima volta, nelle modifiche all’articolo 14 del bilancio pluriennale vigente, nella proposta di legge presentata dalla giunta Ceriscioli compare per la prima volta la procedura di ‘fusione per incorporazione’ dell’ospedale Ss. Benvenuto e Rocco di Osimo con l’Inrca di Ancona. A decorrere dal 1 gennaio 2018 pertanto il presidio ospedaliero di Osimo, oggi ramo dell’Azienda sanitaria unica regionale, perderà la sua attuale identità giuridica per trasformarsi in istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (leggi l’articolo). Il Ss. Benvenuto e Rocco, come annunciato da tempo, uscirà dal presidio unico degli ospedali dell’Area Vasta2, che da 4 scenderanno a tre (Jesi, Senigallia e Fabriano). La proposta “è finalizzata – si legge nella delibera di giunta regionale approvata lo scorso 15 novembre – al miglioramento dell’efficacia ed efficienza del Sistema sanitario regionale ed è diretta a garantire la realizzazione di una struttura unica con integrazione delle funzioni ospedaliere e delle risorse con conseguimento di economie di scala”.

Ancona, l’inrca di via della Montagnola

Con la cessione, l’Inrca subentrerà “in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi afferenti il presidio di Osimo – specifica l’atto – Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore di questa legge la Giunta regionale adotterà i criteri e le modalità necessarie per regolare i rapporti giuridici e patrimoniali tra l’Asur e l’Inrca”. L’operazione, nel complesso, non determinerà un incremento della spesa per la Regione ma solo “il trasferimento di costi dall’Asur a Inrca, pertanto non ci saranno oneri aggiuntivi per il bilancio regionale”.

IL PRONTO SOCCORSO SEGUE LA SORTE DEGLI ALTRI REPARTI OSIMANI – Tra le righe si evince inoltre che l’ospedale di Osimo sarà ceduto nel suo complesso, pronto soccorso compreso (leggi l’articolo). La proposta di legge sull’assestamento di bilancio regionale fa, infatti, riferimento al piano sanitario 2007-2009 che già prevedeva uno studio di fattibilità finalizzato “ad adeguare gli spazi dell’Inrca, prendendo in considerazione anche la riqualificazione dell’ospedale di Osimo e la problematica della gestione dell’urgenza-emergenza della città di Ancona. Nel 2008 la Regione ha individuato all’Aspio di Camerano l’area per un unico stabilimento ospedaliero per far confluire l’Inrca, assegnandole funzioni di ospedale di rete per garantire i servizi di base alle popolazioni residenti nel bacino di utenza a sud di Ancona, in particolare per quanto riguarda il pronto soccorso ed altri importanti servizi diagnostici” (leggi l’articolo). Nel nuovo complesso di Camerano non è stato previsto il reparto materno infantile e sarà improbabile che venga presa in considerazione una modifica progettuale per accogliere la proposta di Osimo di riaprire il reparto, votata in uno degli ultimi consigli comunali (leggi l’articolo).

La sala d’attesa del Pronto soccorso di Osimo

PROROGATA LA SPERIMENTAZIONE TRA I DUE OSPEDALI – La delibera della giunta regionale, in un breve excursus storico, ricorda inoltre che la sinergia tra il presidio ospedaliero di Osimo e quello della Montagnola di Ancona era iniziata il 1 ottobre 2015 con la sperimentazione operativa tra i due ospedali che “ha favorito – precisa ancora l’atto di giunta – il perseguimento di economie sia attraverso l’utilizzo integrato di risorse umane che attraverso lo scambio del know how ed expertise tra gli operatori. Ad ottobre 2017 la giunta regionale ha stabilito la prosecuzione della sperimentazione fino al completamento delle attività di integrazione organizzativa e funzionale in coerenza con il protocollo d’intesa nel frattempo sottoscritto tra Regione e Comune di Osimo” (leggi l’articolo).

L’ULTIMO PASSAGGIO, LA REGOLAMENTAZIONE DEGLI ASPETTI TECNICI DELLA FUSIONE, PERSONALE COMPRESO – Secondo le relazioni di consuntivo stilate “nel corso della sperimentazione sono stati realizzati percorsi integrati per fornire ai cittadini risposte più ampie ed efficienti nelle unità operative di Penumologia e Pronto soccorso ad Osimo; Geriatria, Neurologia, Nefrologia, Cardiologia e Punto di Primo Intervento (dell’Inrca ndr). Inoltre i progetti elaborati dai gruppi di lavoro interaziendali hanno evidenziato grandi potenzialità anche per quando riguarda l’attività di ricerca. L’integrazione infine ha avo riflessi positivi attraverso uno sviluppo della collaborazione con le equipe territoriali dei Medici di Medicina generale nella gestione e presa in carico del paziente con patologia cronica”. Ora quindi si passa alla fase due con la fusione per incorporazione del presidio ospedaliero di Osimo, ramo aziendale dell’Asur-Area Vasta 2, nell’Inrca. All’atto normativo faranno seguito le linee guida regionali di regolamentazione degli aspetti tecnici della fusione, dei rapporti giuridici e patrimoniali tra Inrca, Asur e gli organici del personale dell’ospedale di Osimo. E’ proprio questo il passaggio, ancora avvolto dal mistero, che interessa di più i lavoratori nelle prospettive future (leggi l’articolo).

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