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Gioventù musicale,
l’omaggio a Debussy

FABRIANO - L'omaggio al compositore francese Claude Debussy fatto dalla Gioventù Musicale di Fabriano: due arpe, due flauti traversi, una celesta, un'attrice e una danzatrice per un concerto dalle tante sfaccettature.

La danzatrice Francesca Linnea Ugolini e l’attrice Alessia Donadio

 

Valerio Lisci

 

di Sara Bonfili

Si è tenuto oggi alle 17 al teatro San Giovanni Bosco quello che è forse uno dei più interessanti concerti della Gioventù musicale d’Italia di Fabriano. Musica angelica e allo stesso tempo sfacciatamente erotica per questo ensemble composto dalle arpe di Maria Chiara Fiorucci e Valerio Lisci, i flauti di Daniele Quaglia e Andrea Mori e la celesta di Michele Fabrizi. L’apertura con la “Sonata” per flauto e arpa, interpretata da Quaglia e Fiorucci e la “Sarabanda e Toccata” per arpa sola, eseguite da Valerio Lisci, entrambe di Nino Rota, il compositore braccio destro di Federico Fellini, che ha regalato musiche mitiche per molti film fino alla sua scomparsa nel 1979. Di lui non sapevamo che avesse composto per arpa e flauto, e questo concerto è stata una dolce scoperta.

Jean-Michel Damase è l’autore della “Pastorale” per due arpe in dialogo di Maria Chiara Fiorucci e Valerio Lisci. Il duo flauto e arpa di Andrea Mori e Maria Chiara Fiorucci interpreta magistramente le “Deux Impressions” di Eugène Bozza: quadri sonori della fontana della villa medicea, il primo, e della danza d’Elkè, il secondo, di questo originale autore del Novecento.

Valerio Lisci e Maria Chiara Fiorucci

L’arpa sola si accende di mille note, ora tese e immediate, ora dolci e sinuose, e di tante dinamiche, a descrivere musicalmente le “Fresque marine”, l’affresco marino, di Marcel Tournier. Un pezzo rarissimo, quasi mai interpretato per la sua difficoltà,  la discrezionalità dei tempi, che non sono segnati bensì indicati dal compositore come “a volte calmo, a volte tumultuoso”. Grande la concentrazione di Maria Chiara Fiorucci nell’eseguirla, in un sciabordio di onde d’alto mare.

Arriva poi il pezzo per flauto solo più famoso e rappresentativo del Novecento, “Syrinx”, che Debussy scrisse nel 1913 dedicandolo al flautista Louis Fleury che per primo lo eseguì. Il syrinx è anche conosciuto come Flauto di Pan, fatto di canne. Il mito vuole che Pan si innamorasse della ninfa Syrinx, che non ricambiandolo fu tramutata in canna di fiume per sfuggirgli. Pan la tagliuzzò e vi costruì il suo strumento. Questo è raccontato nel poema drammatico Psyché dell’amico di Debussy, Gabriel Mourey, per cui il compositore scrisse la musica di scena. Il brano eseguito da Andrea Mori ha accompagnato la voce recitante della brava Alessia Donadio.

Le Chansons de Bilitis sono poesie composte da Pierre Louys, che disse di averle tradotte da una sconosciuta poetessa greca. Sono pervase da un fine, ellenistico, insistito e decadente erotismo, nella descrizione di ninfe e dei della natura, di danzatrici e amanti misteriosi. Probabilmente parve più appropriato a Louys nascondersi sotto le spoglie di un traduttore, data la licenziosità dell’argomento, ma si seppe ben presto chi fosse il vero autore. Le musiche di scena che il coevo Claude Debussy compose, ispirato dai testi, sono per due arpe, due flauti e una celesta, strumento inventato in Francia nella seconda metà dell’Ottocento. Nella partitura era indicata la presenza dei tableaux vivents e inoltre, la parte della celesta andò perduta. E’ molto difficile ascoltare queste chansons. Nell’allestimento della Gmi di Fabriano, quindi, la danzatrice riproduce l’intenzione e la funzione dei tableaux del tempo, l’attrice Alessia Donadio recita le chansons e la partitura della celesta è stata recuperata grazie ad attenti studi filologici. Luci soffuse, musiche e corpi per restituire un’atmosfera di un inizio Novecendo incantato dal mito greco. L’espressiva ed intensa danzatrice Francesca Linnea Ugolini è stata diretta dal giovane, talentuoso coreagrafo calabrese Filippo Stabile.

 

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