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Mobilità sostenibile:
il Comune ci prova con il Pums

FABRIANO - Ieri sera a Palazzo del Podestà l'incontro pubblico, partecipatissimo, per la presentazione del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile. A Fabriano il 79 % della popolazione si sposta in macchina, causando traffico e smog. Un'altra scelta è possibile sugli esempi virtuosi di Pesaro, Ragusa, Bologna. La città si prepara a cambiare rotta, Arcioni: "Un'evoluzione e le auto saranno sempre più confinate alle periferie"

 

Per Mvmant Srl. il Dott Riccardo D’Angelo, a destra l’assessore alla mobilità Joselito Arcioni

 

di Sara Bonfili

Fabriano va verso il Pums, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile. O almeno questa è l’intenzione della Giunta Santarelli, che ieri, presentando le analisi e i progetti fatti da consulenti alla mobilità che stanno lavorando al piano, ha incontrato alcune opposizioni da cittadini e commercianti, e molto sostegno dalla gran parte, anche da esponenti della Giunta Castagnari. Dopo i saluti del sindaco Santarelli e del vicesindaco e Assessore alla Mobilità Joselito Arcioni, l’intervento dell’architetto Jacopo Ognibene del TPS Prom-Ingegneria dei trasporti, che formendo un quadro generale del più alto tasso di motorizzazione e delle più grandi città d’arte, quello italiano, in Europa, ha illustrato le analisi swot e la situazione reale del traffico di Fabriano: in calo ripetto al ventennio passato, con un’ora di punta nel pomeriggio-sera, quando l’intensità di traffico aumenta in fascia oraria più ampia e scaglionata di quella mattutina. L’analisi fatta da TPS poi contempla degli obiettivi da definire, che potrebbero essere il potenziamenteo del trasporto pubblico da e verso le frazioni, o l’allargamento delle ztl, tutti subordinati al cambiamento del comportamento delle persone abituate ad utilizzare l’auto da appena alzati. Interessanti gli ultimi dati Istat che indicano che a Fabriano il 79% dei cittadini procede in auto o in moto, il 3% a piedi e in autobus il 18%. In un quarto d’ora a piedi ci si può spostare in tutta la città, dalle zone industriali in dieci minuti di bicicletta, da quasi tutte le residenze verso il centro storico. Questo emerge chiaramente dalle info-grafiche fornite. Inoltre, eloquenti foto della Bologna degli anni Sessanta dove la Piazza Maggiore era adibita a parcheggio, e di oggi, quando la stessa piazza nella sere d’estate contiene cinquemila persone per il cinema all’aperto, dimostrano il risparmio di spazio, la maggior disponibilità e piacevolezza d’uso di vie e piazze pubbliche per cittadini e turisti. “La Co2 ora la stiamo pagando a livello ambientale con l’effetto-serra, mentre le sostanze più inquinanti, il Pm10 e l’ossido di azoto, incidono sulle malattie polmonari”, spiega Ognibene. Ancora pià grave il dato degli incidenti a piedi nel 2017 a Fabriano: sono otto, i pedoni che li hanno subiti, e tutti attraversavano sulle strisce pedonali, in vie di scorrimento veloce come viale della Libertà, viale Dante e viale Stelluti. 

il sindaco Santarelli

Un’esperienza del sud, quella dell’impresa innovativa siciliana di car sharing Mvmant Srl., rappresentata e raccontata dal Dott Riccardo D’Angelo, che ha inventato un sistema tra il ncc e il car sharing, in cui il fulcro è la “user experience” e la raccolta di “punti di mobilità” sotto forma di miglia e una moneta elettronica con cui pagare il servizio. Proposta con la collaborazione di Mercedes a Ragusa da Aprile 2016, la “Mobility As A Service” di Mvmant ha riscosso successo nonstante la tiepida risposta iniziale dei politici locali. In una città con 50 mila automobili per 73 mila abitanti (caso analogo a Fabriano), il 96% si è detto intenzionato a usare il servizio che ha avuto il 75% di ingaggio sui Social Network con, in tre settimane di test, 2200 utenti registrati che hanno compiuto in media 6 km. Arcioni infine, in vece della Dott.ssa Chiara Bronco di E-solution Enel S.p.A., ha anticipato l’intenzione di installare una rete di ricarica per veicoli elettrici nel comune, con 11 ponti di ricarica, uno dei quali di ricarica veloce a 43 kw. Per questo c’è ancora un protocollo d’intesa da firmare. 

E poi l’iniziativa é “Siamo tutti pedoni”, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che evidenzia i dieci indicatori del benessere in strada: la presenza di luoghi per fermarsi a riposare, il sentirsi rilassati, la sicurezza, la presenza di pedoni di tutte le età, la possibilità di pedalare, camminare o l’utlizzare mezzi pubblici, i facili attraversamenti, il poco rumore, le cose belle da vedere e l’aria pulita. Per Arcioni “Fabriano a basso tasso di mobilitazione è un’evoluzione, un modo per guardare la città e vetrine, e le auto saranno sempre più confinate alle periferie”.

L'intervento di Paolo Paladini, titolare dell'omonima autoscuola a Fabriano. In secondo piano il sindaco Santarelli

L’intervento di Paolo Paladini, titolare dell’omonima autoscuola a Fabriano. In secondo piano il sindaco Santarelli

Spazio finale agli interventi, come quelli di sostegno di Paladini, titolare dell’omonima autoscuola, positivo nei confronti del recupero del vecchio piano Sintagma del sindaco Castagnari, che proponeva tre ztl e una bretella intorno al centro storico, abbandonato dopo il terremoto del 1997. Come lui,  l’ex assessore Mina Fortunati, che si è augurata “che il piano boicottato allora dallo stesso Consiglio Comunale venga ripreso e che l’esperienza vissuta ci insegni”. L’ex consigliere cinquestelle Sergio Romagnoli ha evidenziato il bisogno di approfondire per risolvere le difficoltà culturali a metter insime le diverse categorie. Appunto, uno scollamento evidente con la posizione di alcune categorie come quella dei commercianti, lo fa emergere Roberto Burzella, sfiducioso nelle scelte dell’amministrazione, come la navetta istuita con le feste natalizie, “usata solo da 12 persone in un mese” e l’uso della bicicletta “che per le pendenze di casa nostra non è paragonabile con quanto si fa a Pesaro o a Riccione –  Continua Burzella: “A Natale i miei clienti mi annunciavano che sarebbero passati un’altra volta perchè non riuscivano a trovare parcheggio in centro”. Con un monito finale alla Giunta: “Fate attenzione agli equilibri del territorio, noi commercianti siamo la prima azienda di Fabriano, perché garantiamo 500 posti di lavoro. Non potete metterci in difficoltà. E io sono uno di quelli che ha creduto in voi”. 

 

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