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Giorno del ricordo:
Ancona uno degli scenari principali
degli esuli d’Istria e Dalmazia

CELEBRAZIONE - L'intervento del professore dell'Università di Bari, Luciano Monzali, ha ricostruito le vicende dei profughi attivisti residenti ad Ancona dopo l'esodo dalla jugoslavia. A chiudere la giornata, la toccante interpretazione di Luca Violini dello spettacolo "Quell'enorme lapide bianca"

La seduta del Consiglio regionale dedicata al “Giorno del ricordo”

 

Gli studenti delle scuole di Ancona presenti al “Giorno del ricordo” in Consiglio regionale

 

Seduta dedicata al “Giorno del Ricordo”, quella di oggi del Consiglio regionale, dedicata alle vittime delle foibe e all’esodo degli Italiani da Istria, Fiume e Dalmazia nel secondo dopoguerra. Richiamando le vicende storiche di quei territori, il presidente dell’aula, Antonio Mastrovincenzo ha parlato di un’idea di patria distorta che ha determinato esiti drammatici e ha invitato a trovare nell’Europa uno spazio comune di pace e di riconoscimento delle diverse identità. In occasione di questa ricorrenza è stato pubblicato nella collana dei Quaderni del Consiglio il volume “Per ricordare un giorno non basta. L’esodo giuliano dalmata nelle Marche”, curato dal consigliere segretario Mirco Carloni e contenente saggi storici, documenti, testimonianze. Tra i contributi presenti nel libro, quelli del presidente dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia di Ancona Franco Rismondo e del professor Luciano Monzali dell’Università di Bari, entrambi intervenuti oggi in aula. «Sono quattordici anni che si celebra il Giorno del ricordo – ha sostenuto Rismondo − ma questa pagina di storia resta ancora poco nota, a volte viene travisata. Questo volume edito dal Consiglio regionale è molto utile, perché i ricordi passano, una pubblicazione resta, resta per il domani, per capire cosa è successo». Il professor Monzali, docente di storia delle relazioni internazionali, ha raccontato quello che accadde dopo l’esodo nell’Italia della prima Repubblica, in particolare nelle Marche e ad Ancona, dove l’associazionismo degli esuli fu particolarmente attivo. «Sono tre – ha affermato Monzali – le ragioni che spingono centinaia di migliaia di italiani ad abbandonare il confine orientale: il desiderio di vivere nello Stato di appartenenza nazionale, il sentimento di oppressione politica e di rifiuto del comunismo jugoslavo che esercita un nazionalismo crudo e feroce, la terza ragione è la ricerca di migliori condizioni di vita, condizioni economiche più favorevoli». Nascono numerose associazioni, «per difendere diritti, per una funzione di autosoccorso, per dialogare con le istituzioni italiane», e Ancona è uno dei principali scenari del mondo degli esuli. L’integrazione di queste comunità è un successo, secondo Monzali, per l’impegno dei governi italiani centristi e per le condizioni favorevoli dell’Italia del boom economico. «Queste vicende – conclude il docente – appartengono al patrimonio della comunità italiana e meritano di essere ricordate, soprattutto qua ad Ancona, un luogo che ha la vocazione e il dovere di essere il ponte, il tramite con i popoli dell’altra sponda dell’Adriatico». Il presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli ha paragonato a una pietra l’oblio che per logiche di natura politica e per equilibri internazionali ha rimosso queste vicende e ha concluso ricordando la cultura dell’accoglienza che ha sempre contraddistinto le Marche.

Luca Violini nel suo spettacolo di Radioteatro “Quell’enorme lapide bianca”

La celebrazione è terminata con lo spettacolo di Radio teatro “Quell’enorme lapide bianca…”, un testo toccante scritto da Paolo Logli, con le musiche originali di Gabriele Esposto, raccontato dall’attore e doppiatore Luca Violini. Protagonisti sono due amici, lo sloveno Ive e l’italiano Enrico. A distanza di molti anni, grazie a un diario ritrovato dalla sorella di Enrico, Ive conosce la tragica sorte dell’amico e riemergono immagini di famiglie e affetti spezzati. Hanno assistito alla seduta oltre 100 studenti di alcune scuole superiori di Ancona: Liceo Scientifico “G. Galilei”, Istituto Istruzione Superiore “Savoia Benincasa”, Istituto di Istruzione Superiore “Podesti Calzecchi Onesti” sezione di Chiaravalle, Liceo Classico “Rinaldini”, Istituto Statale d’Arte “Mannucci”, Istituto di Istruzione Superiore “Vanvitelli Angelini Stracca”.

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