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Cicchitto tiene a battesimo
i candidati di Civica popolare:
«Siamo la lista della ragionevolezza»

ANCONA - Presentata la squadra marchigiana in corsa per il Parlamento, in attesa della leader Lorenzin, nelle Marche il 25 febbraio. «Vogliamo dare rappresentanza a chi si riconosce nel Governo Gentiloni, ma non nel Pd e rifiuta le posizioni prive di fondamento dei 5Stelle e di un centrodestra schiacciato sulle posizioni di Salvini e Meloni»

 

I candidati e coordinatori regionali di Civica popolare, da sx in piedi: Eletta Baldassarri, Maura Malaspina, Piero Pastecchia, Natalia Conestà. Seduti da sx: Fabrizio Cicchitto, Aldo Tesei, coordinatore Rosa Bianca, Francesco Massi, coordinatore Alternativa popolare

 

 

La politica della ragionevolezza, di chi si riconosce nell’appena concluso Governo Gentiloni, ma non nel Pd e tanto meno nel centrodestra sempre più radicalizzato sulle posizione di Salvini e della Meloni. È il sunto con cui si descrivono i centristi di Civica Popolare che hanno presentato i loro candidati questa mattina all’Hotel City di Ancona, alla presenza dell’onorevole Fabrizio Cicchitto. Salta la visita prevista per martedì o mercoledì della prossima settimana della leader del partito Beatrice Lorenzin, che sarà nelle Marche, per un tour da sud a nord, il 25 febbraio.

«Avremmo voluto un inizio diverso per questa campagna elettorale − premette Francesco Massi, coordinatore regionale di Alternativa popolare, una delle sigle confluite in Civica popolare −. Il confronto politico è infatti drogato nei toni rispetto a quello che dovrebbe essere un civile confronto per via dei casi di Macerata. A 20 giorni dal voto si parla solo di immigrazione, dimenticando i temi del lavoro, dell’occupazione e per il nostro territorio soprattutto del sisma». Ma sebbene Civica popolare punti ad un buon risultato per il Parlamento «i sondaggi sono in miglioramento», assicura Massi, il progetto «vuole andare oltre il 4 marzo − sottolinea Aldo Tesei, coordinatore della Rosa Bianca, confluita dentro Civica popolare −. Il nostro è un percorso che nasce dal territorio, come presenza autonoma nell’ambito del centrosinistra e capace di ridare valore a certi principi non adeguatamente trattati e contro la politica dell’acquisto che matura proposte prive di fondamento concreto». «Siamo un partito piccolo, per cui andare da soli non sarebbe stato realistico, ma indispensabile per garantire la rinascita economica di questo Paese e stare accanto a chi ha più bisogno, obiettivi che con la destra non sarebbe possibile raggiungere», le parole di Maura Malaspina, ex assessore regionale, coordinatore regionale di Centristi per l’Europa e capolista al collegio proporzionale per la Camera di Ascoli-Macerata-Fermo. Tra i candidati presenti anche Piero Pastecchia ed Eletta Baldassarri, per il collegio proporzionale per la Camera Ancona-Pesaro e Natalia Conestà, per il Collegio proporzionale per il Senato. La scelta di Pastecchia «perché ho apprezzato l’agire del Governo e − spiega − credo che Gentiloni possa essere un ottimo candidato alla formazione del nuovo Esecutivo e perché credo che in questo momento le decisioni vadano prese con la testa e non con la pancia». Ingegnere libero professionista, Baldassarri intende: «mettere la mia esperienza e professionalità, anche per quanto concerne la ricostruzione, a servizio del Paese». Esperta di cooperazione internazionale Conestà, una casa a Civitanova dove torna dopo le sue lunghe e frequenti permanenze in Africa. «Ho deciso di accettare la proposta di candidatura perché già prima che si verificassero i fatti di Macerata mi sono trovata a dover affrontare i problemi legati al razzismo, essendo madre adottiva di tre bambini ugandesi».

A chiudere la mattinata Fabrizio Cicchitto. «La nostra proposta nasce dai risultati che questo Governo, pur con i suoi limiti ha ottenuto: la ripresa economica, la riduzione della pressione fiscale per l’industria italiana. Insomma, il sistema si è rimesso in moto avendo alle spalle una recessione fortissima e vicende drammatiche legate al terrorismo, alle vicende del Mediterraneo ed alle migrazioni. Vogliamo − prosegue Cicchitto − continuare su questo percorso di governo possibile dentro ad una campagna elettorale che parla dell’impossibile. Tanto i 5 Stelle quanto il centrodestra sparano proposte che non possono essere sostenute, dalla flat tax, che implicherebbe un indebitamento pubblico dai 20 ai 40 milioni, al reddito di cittadinanza per il quale occorrerebbero 90 milioni. O ci dicono che tagli drastici vogliono fare o queste idee non sono sostenibili. Questa lista − conclude − vuole dare rappresentanza a quell’area ragionevole che si riconosce nell’esperienza di Governo, che non si riconosce nel Pd, ma nemmeno nella carenza di cultura di governo dei 5 Stelle o nelle politiche dirompenti rispetto all’equilibrio sociale del Paese di un centrodestra schiacciato sulle posizioni di Salvini e Meloni. Siamo la lista della ragionevolezza».

(A. C.)

 

 

 

 

 

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