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Nasce il geometra laureato,
la nuova figura professionale
formata dalla Politecnica delle Marche

ANCONA - Il nuovo percorso di studi triennale darà accesso immediato alla professione, sostituendo l'esame di abilitazione. Corso a numero chiuso, la prova selettiva il 3 settembre, 30 i posti disponibili

da sinistra i professori Marco D’Orazio e Alessandro Carbonari, il presidente del collegio dei geometri di Ancona, Diego Sbaffi, il rettore, Sauro Longhi, il coordinatore dei collegi delle Marche e presidente di Ascoli, Leo Crocetti, la presidente di Macerata, Paola Passeri, il presidente di Fermo, Tiziano Cataldi, quello di Pesaro, Giovanni Corsini e quello di Camerino, Marcello Seri

 

Al centro il rettore dell’Univpm, Sauro Longhi, a sinistra il presidente del corso di laurea professionalizzante, Alessandro Carbonari, a destra il coordinatore dei collegi marchigiani dei geometri, Leo Crocetti

 

di Agnese Carnevali

Nasce la figura del geometra laureato. Il professionista che formerà il nuovo corso di laurea, professionalizzante, appunto, dell’Università Politecnica delle Marche. Un percorso di studi di tre anni, l’ultimo dei quali dedicato quasi interamente al tirocinio in studi tecnici accreditati, al termine del quale il laureato conseguirà anche automaticamente l’abilitazione alla professione e dunque l’iscrizione al collegio dei geometri. Il corso di laurea in “Tecniche della costruzione e gestione del territorio”, attivato alla facoltà di Ingegneria, è stato presentato questa mattina dal rettore della Politecnica, Sauro Longhi, dal presidente del corso Alessandro Carbonari e dal professore Marco D’Orazio, insieme a Leo Crocetti presidente del coordinamento regionale dei Collegi dei geometri e dei geometri laureati delle Marche e presidente del collegio di Ascoli Piceno, e dai suoi colleghi di Ancona, Diego Sbaffi, Macerata, Paola Passeri, di Pesaro, Giovanni Corsini, del collegio circondariale di Camerino, Marcello Seri, e dal presidente del collegio di Fermo, Tiziano Cataldi.

È così che l’Università Politecnica delle Marche, si adegua alla delibera europea del 2009, che introduce le lauree professionalizzanti (prima ammesse solo nelle facoltà di Medicina, ad esempio Infermieristica) anche nei settori tecnici, quale criterio uniformante per gli accessi alle professioni. E non solo. Con l’istituzione del nuovo corso di laurea, l’ateneo marchigiano risponde anche ad un’esigenza espressa dalla categoria e dal mondo del lavoro. «Abbiamo notato che i ragazzi provenienti dagli istituti superiori Cat (Costruzione ambiente e territorio, gli ex istituti tecnici per geometri, ndr) avevano poi difficoltà a sostenere e superare l’esame di abilitazione al termine dei 18 mesi obbligatori di tirocinio svolti in uno studio di geometri − spiega il coordinatore dei collegi, Crocetti −. Questo percorso di studi consentirà, oltre ad un’ulteriore specializzazione, anche di accedere direttamente all’abilitazione, favorendo di fatto l’inserimento nel mondo del lavoro del professionista».

Il presidente del corso di laurea professionalizzante, Alessandro Carbonari e a sinistra il professore Marco D’Orazio

Il corso partirà in via sperimentale per questo primo ciclo. Il dettaglio degli insegnamenti dei primi due anni (circa 120 crediti formativi) saranno pubblicati nei prossimi giorni sul sito Univpm, mentre sono già certe e stabilite le 1352 ore di tirocinio all’interno di studi professionali di geometri e che dovranno riguardare topografia e cartografia, estimo ed altre materie professionalizzanti. L’iscrizione sarà a numero programmato e per il prossimo anno accademico potranno accedere 30 aspiranti geometri laureati. Il test di selezione si terrà il prossimo 3 settembre. Ma non è detto che per il futuro il numero degli accessi non possa crescere. «Alla fine della sperimentazione − sottolinea il rettore Longhi − sarà effettuata una valutazione, richiesta dal ministero, volta a verificare quante persone, a distanza da un anno dalla laurea, stanno effettivamente lavorando. Risultati alla mano, poi potremmo chiedere di aumentare o meno il numero di accessi». Attualmente, infatti, i trenta posti a disposizione non sarebbero sufficienti – come sottolineato da alcuni docenti degli istituti Cat presenti alla sala del rettorato – ad assorbire la richiesta dei ragazzi che, terminati i 5 anni di scuola superiore, scelgono la strada della libera professione e dunque dell’esame di abilitazione. Per il momento però, fino alla conclusione del quinquennio iniziato con l’anno scolastico 2017/2018, gli aspiranti geometri avranno comunque la possibilità del doppio canale abilitativo: tramite la strada tradizionale: tirocinio di 18 mesi più esame di abilitazione, o iscrizione alla laurea professionalizzante della Politecnica. Finito il quinquennio, nel 2022 se la sperimentazione dovesse dare i suoi frutti, l’unico canale di accesso alla professione sarà quello della laurea professionalizzante, in rispetto delle normative europee e ministeriali. «Il futuro della nostra professione è entrare nel mondo del lavoro da laureati − afferma il presidente del collegio di Ancona, Sbaffi −. Un percorso, questo, che i collegi marchigiani hanno costruito di pari passo con l’Università Politecnica, tanto che alcuni professionisti terranno anche degli insegnamenti, e con il coinvolgimento anche delle scuole superiori Cat». Su quest’ultimo punto precisa il rettore Longhi: «La normativa italiana non ci impone l’obbligo di coinvolgere i corsi Cat, ma noi lo abbiamo fatto, ritenendo fondamentale il coordinamento tra tutte e tre le realtà: scuole superiori, collegi di categoria ed Università anche perché le scuole superiori hanno laboratori e competenze nell’insegnamento di queste materie fondamentali».

Prossimo passo, si augura Longhi, l’attivazione di un corso di laurea professionalizzante per i tecnici industriali. «Anche i collegi dei periti ci hanno chiesto di avviare un percorso formativo ad hoc − annuncia − e stiamo valutando la nostra capacità di rispondere anche a questi requisiti di docenza, ma purtroppo non ci è permesso attivare più di un corso professionalizzante all’anno».

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