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Inserimento dei disabili in azienda,
gli industriali marchigiani studiano
l’applicazione della nuova normativa

ANCONA - In un convegno alla sede di Confindustria Marche Nord si sono approfonditi i temi in materia alla luce della nuove convenzione quadro perché vengano colte le opportunità. Il presidente Schiavoni: «Le imprese del territorio da sempre attente al sociale »

Il tavolo dei relatori al convegno di Confindustria, da sx il presidente di Confindustria, Claudio Schiavoni, l’assessore regionale al Lavoro, Loretta Bravi, il vice direttore generale di Confindustria Marche Nord, Filippo Schittone

 

La platea del convegno alla sede di Confindustria Marche Nord ad Ancona

 

Inserimento lavorativo dei disabili nelle aziende private, un convegno di Confindustria Marche Nord ha approfondito gli aspetti normati ed applicativi della nuova convenzione quadro in materia per vagliarne le opportunità. L’evento del’altra sera è stato il primo appuntamento regionale su questo tema definito “di frontiera” dall’assessore regionale al Lavoro, Loretta Bravi, e che, come ha sottolineato Claudio Schiavoni, presidente di Confindustria Marche Nord, nei saluti di apertura «va a incidere su aspetti non solo normativi ma anche psicologici e culturali». Secondo il presidente degli industriali «il lavoro è fonte di rapporti sociali, di scambio e di confronto ed è forse il modo più evidente per combattere la discriminazione culturale e sociale. Questo è tanto più vero per una persona affetta da disabilità perché essere inserito in un percorso lavorativo significa sentirsi inserito nella società».
Schiavoni ha voluto sottolineare che le aziende della provincia di Ancona sono particolarmente attente al sociale e da tempo affidano commesse a cooperative sociali di tipo B (che si occupano dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, ndr) indipendentemente dalla possibilità, che oggi la normativa prevede, di farla valere a parziale copertura della quota di disabili. «La Regione Marche ha investito in tre anni oltre 3 milioni di euro su tirocini di inclusione sociale, raddoppiando le risorse precedenti − è intervenuta Bravi −. L’ultimo avviso su “collocamento mirato” ha visto un investimento di fondi regionali pari a 1,2 milioni ed è andato ben oltre le aspettative: 196 domande pervenute e 93mila aziende raggiunte».
Tre i vantaggi della nuova normativa indicati dall’assessore: per la persona disabile un’opportunità lavorativa, per le cooperative sociali una maggiore opportunità di mantenere una posizione sul mercato e per le aziende la possibilità di adempiere agli eventuali obblighi di legge.

Il convegno ha visto gli interventi di Pierluigi Rausei direttore dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Ancona, Graziella Gattafoni, dirigente Regione Marche, Guido Canavesi, professore di Diritto del Lavoro dell’Università di Macerata, Giuseppe Santarelli, membro Cgil commissione regionale lavoro, Roberto Frullini e Luigi Fulgi, rispettivamente presidente e responsabile settore industrie del consorzio Comunità solidale, Gabriele Fava, già consulente giuridico dell’assessore all’Istruzione Regione Lombardia e Andrea Ripamonti, presidente cooperativa Sociale spazio aperto di Milano. Ha moderato l’incontro Filippo Schittone, vice direttore generale di Confindustria Marche Nord.

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