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‘Il pozzo della memoria’
con La Macina in concerto

JESI - Nella Galleria degli Stucchi alla Pinacoteca di Palazzo Pianetti venerdi’ prossima il convegno nazionale sulla ricerca sulla cultura popolare orale marchigiana

Il gruppo folk, La Macina

Con il patrocinio della Regione Marche, il Comune e l’Assessorato alla Cultura di Jesi, e la Fondazione Pergolesi Spontini, si terrà a Jesi, venerdì 8 Giugno 2018, nella prestigiosa sede della Galleria degli Stucchi della Pinacoteca un importante Convegno Nazionale, il primo dei diversi riconoscimenti che la Regione Marche ha messo in programma, per i cinquanta anni di attività de La Macina, il Gruppo di ricerca e canto popolare, uno tra i gruppi “storici” che ha fatto la storia del folk italiano e quello marchigiano in particolare. Infatti il Progetto Non altro che il canto (1968-2018-I cinquanta anni d’arte e di passione de La Macina) inserito tra gli Eventi della Regione Marche si apre con questo Convegno Nazionale, Il “pozzo” della memoria. La ricerca sulla cultura popolare orale marchigiana e il contributo de La Macina alla sua scoperta, conservazione e diffusione.

A seguire, poi durante il corso di tutto l’anno sono in programma, la benemerita ristampa, da parte del Consiglio Regionale della Regine Marche del libro cult di Gastone Pietrucci, Cultura Popolare Marchigiana (Canti e testi tradizionali raccolti nella Vallesina) edito nel 1985 ed ormai letteralmente introvabile. Poi sono previsti cinque concerti de La Macina, uno per ogni provincia, nei Teatri di tradizione della nostra regione, con la collaborazione dell’Amat. Infine il 20 dicembre a Jesi nel Teatro “Pergolesi”, con il patrocinio del Comune di Jesi e della Fondazione Pergolesi Spontini, ci sarà la presentazione da parte de La Macina del doppio cd del cinquantennale, Tra l’altro in questa occasione è previsto un particolare annullo filatelico di questo prestigioso traguardo de La Macina. Infine è in programma, dal 4 al 31 agosto, la 33^ edizione del Monsano Folk Festival (Rassegna internazionale ed itinerante di Musica popolare originale e di revival), sempre in collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini.

palazzo Pianetti

Questo Convegno Nazionale, vuole rendere il giusto omaggio, a questo tenace ed inossidabile gruppo ed al suo appassionante, ininterrotto percorso di ricerca e di animazione che lo ha animato in questi suoi… primi, frenetici cinquanta anni di attività. La pubblicazione di ben diciotto dischi e del volume Cultura Popolare Marchigiana (Jesi, 1985), fanno del Gruppo La Macina, “l’unico autorevole portavoce di quello che è il ricchissimo patrimonio della tradizione e della cultura orale marchigiana. (Gastone Venturelli, 1986).). Uno su tutti l’autorevole testimonianza di Roberto Leydi, che nel 1998 ha scritto: “[…] Tra i numerosi gruppi che hanno cercato di animare il secondo folk revival italiano, quello marchigiano della Macina occupa un posto a parte e (a mia conoscenza) unico”. Dopo i saluti di Moreno Pieroni, Assessore alla Cultura della Regione Marche e di Luca Butini, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Jesi, La Macina aprirà il Convegno interpretando dinanzi al quadro della Deposizione nel sepolcro di Lorenzo Lotto, (uno dei quadri più prestigiosi conservati nella Pinacoteca civica di Jesi) un Planctus popolare (Gastone Pietrucci: Sotto la croce Maria…, Maria Novella Gobbi: Planctus di Maria) . A metà Convegno, eseguirà, il canto di potatura,  Bello lo mare e bella la marina… e a conclusione del Convegno, e prima del Brindisi finale (offerto dalla Pro Loco di Morro d’Alba) chiuderà il Convegno con il saltarello, Io me ne vojo andà pel mondo sperso…

Palazzo Pianetti (foto Giousy Marinelli)

I Relatori del Convegno, presieduto da Allì Caracciolo (poeta , regista, docente di Storia del teatro e dello Spettacolo presso l’Università di Macerata, ha fondato e dirige il Teatro di Ricerca Sperimentale Teatro A) che presenterà la relazione, Drammaturgia del canto per un teatro arcaico della contemporaneità, sono il Prof. Piero G. Arcangeli (etnomusicologo e compositore), con Terra di canti, canti di terra, e Antonio De Signoribus (giornalista, scrittore, antropologo), con L’anello forte della fiaba popolare. Ben quattordici sono le Comunicazioni con Gastone Pietrucci (fondatore, componente e leader de La Macina): Non altro che il canto (1968-2018-I cinquanta anni d’arte e di passione de La Macina), Stefano Campolucci (maestro concertatore, docente Scuola Musicale “G.B.Pergolesi”, di Jesi), La tradizione musicale marchigiana incontra l’orchestra, Carlo Cecchi (artista, pittore), Aria, Guido Festinese (giornalista, critico musicale, saggista, dovente di cronaca e critica musicale), Per Gastone e La Macina, Samuele Garofoli (jazzista),La Macina incontra il jazz, Gionata Giustini (giornalista, critico musicale),”Collages come musiche che van per l’aere…?” (parallelismo tra i collages, i frammenti orale e le musiche di raccolta e originali), Maria Novella Gobbi (attrice ricercatrice del Teatro di Ricerca Sperimentale Teatro A), Gastone Pietrucci “voce abisso”, Tiziana Oppizzi e Claudio Piccoli ( curatori sito tradizioni popolari “Il Cantastorie on Line”, Il nostro incontro con La Macina, Laurita Pergolesi (artista, musicista argentina), La Macina in Argentina e nel mondo, Paola Ricci (artista, e organizzatrice teatrale), Gastone Pietrucci e La Macina, dal popolo all’arte, dall’arte al popolo, Massimo Raffeali (critico letterario), Un pensiero per la Macina, Stefano Santini (architetto, cover design), Gastone, La Macina e l’arte contemporanea, Francesco Scarabicchi (poeta, traduttore, critico d’arte), Un omaggio e un inedito a La Macina, Marino Severini (fondatore e leader del gruppo rock de i Gang), Il Gigante.

Le Comunicazioni di Guido Festinese, Gionata Giustini e Francesco Scarabicchi, impossibilitati ad essere presenti, saranno lette, rispettivamente dagli attori, Filippo Paolasini, Maria Novella Gobbi e Paola Ricci. Il Pozzo della Memoria, un Convegno (per il quale è prevista la pubblicazione degli Atti da parte della Regione Marche) sur La Macina e sul suo “aedo malinconico e ardente”, Gastone Pietrucci, che intende avviare una riflessione attorno ai molteplici significati che ha assunto una storia come quella de La Macina, nei decenni che ne hanno cadenzato il suo glorioso cammino. L’ingresso è libero.

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