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“Diritti per tutti”, la civile carica dei 200
contro diseguaglianze e razzismo

ANCONA - Il corteo organizzato dal Movimento Antirazzista Marche nella Giornata mondiale del rifugiato ha attraversato la città per concludersi in Prefettura dove una delegazione degli attivista ha consegnato un documento. Attacchi a Lega e ministro Salvini. Accusata d’inefficienza la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale ai migranti

Il corteo dei manifestanti lungo corso Garibaldi per la Giornata mondiale del rifugiato

 

phs Samantha Mazzufferi e Giampaolo Milzi

 

di Giampaolo Milzi

“Il sole splende” per tutti, recitava uno degli striscioni che stamattina hanno accompagnato i partecipanti all’iniziativa “Diritti per tutti”. Ed effettivamente, almeno per tre ore, il sole di Ancona è sembrato illuminare di speranza i circa 400 partecipanti (200 secondo le forze dell’ordine) alla manifestazione indetta dal Movimento Antirazzista Marche, una rete attiva da tempo che riunisce una quindicina tra associazioni e comitati che si battono per “l’accoglienza dei fratelli migranti e contro la xenofobia”. La speranza, invocata a gran voce durante il corteo patito alle 11 da piazza Roma, «è che venga garantito in modo effettivo il diritto alla protezione internazionale anche in Italia, dove invece viene sempre più spesso violato» e «che anche l’Unione Europea favorisca l’accoglienza a chi è costretto a fuggire dal proprio Paese per timore d’essere perseguitato per la sua razza, religione, cittadinanza, appartenenza a un determinato gruppo sociale, le sue opinioni politiche, o perché in situazioni di estrema povertà».

Il corteo lungo via Gramsci

Una speranza, articolata in un documento in vari punti, che alle 12 una delegazione di 6 del Movimento – dopo aver sfilato con gli altri lungo corso Garibaldi e via Gramsci ed essere stata ricevuta in Prefettura alle 12 – ha consegnato a Simona Calcagnini, responsabile dell’area “Immigrazione e diritto d’asilo”. La funzionaria ha garantito che il documento verrà inoltrato al ministro dell’ Interno, Matteo Salvini, e che comunicherà al Movimento antirazzista Marche le sue risposte. Il che suona per molti un po’ come un paradosso, visto che proprio Salvini e il suo partito, la Lega, sono stati duramente messi sotto accusa durante la tutta manifestazione. «Salvini si è recentemente macchiato di gravissimi reati, non dal punto di vista giuridico, ma da quello etico e umanitario, portando avanti una campagna che punta alla violazione dei diritti umanitari fondamentali e a seminare una guerra tra poveri che produce atti di violenza e un imbarbarimento sociale che noi combattiamo», ha detto al megafono uno dei portavoce del Movimento in rete (citando ad esempio il no da parte del governo italiano all’approdo in Sicilia della nave “Aquarius” carica di migranti, dopo lungi giorni fatti sbarcare in Spagna, ndr). La Giornata mondiale del rifugiato che ricorre oggi – celebrata ad Ancona e in tante altre città italiane all’insegna del motto “Diritti per tutti” e sulla scia di una mobilitazione nazionale partita con le iniziative della campagna “Fight right/Diritto senza confini” – «assume un significato particolare proprio perché il governo italiano e la Ue si stanno accordando per chiudere le frontiere, dimenticando che moltissime delle persone che emigrano lo fanno perché ridotte alla fame proprio a causa delle politiche economiche sbagliate perpetrate dalle, grandi potenze europee», ha concluso il portavoce al megafono.
“Diritti per tutti contro ogni razzismo”, lo striscione d’apertura del corteo composto da vari attivisti, militanti dei centri sociali e dell’associazionismo, richiedenti asilo, sans papier tutti uniti “contro discriminazione e sfruttamento, respingimenti e deportazioni, in una battaglia di civiltà e a difesa dei diritti di tutte e tutti”.
Sul banco degli “imputati”, anche la Commissione territoriale Marche per il riconoscimento della protezione internazionale.
Chissà se alcuni suoi componenti erano presenti e avranno sentito urlare più volte da una ventina di richiedenti asilo fermi all’ingresso della Prefettura in piazza le frasi “Permesso di soggiorno subito! Basta diniego!”. Già, basta diniego. I manifestanti, tra cui alcuni dirigenti del Gruppo Umana Solidarietà (GUS), hanno denunciato come la Commissione territoriale con sede ad Ancona impieghi una media di 6 mesi, ma spesso si arriva ai 10, per espletare la prima fase, quella di “audizione del migrante”, della procedura che può concludersi col riconoscimento dello status di rifugiato o di misure di protezione sussidiarie attenuate, mentre la legge prevede che l’iter debba concludersi al massimo in 3-4 mesi. Di più. Un altro manifestante anconetano ha sottolineato che la Commissione Marche conclude l’iter nel 90% dei casi con un diniego (una specie di record negativo in Italia) e che il Tribunale non accoglie quasi mai i ricorsi. «Ciò rappresenta una specie di macchina che crea clandestini, ha dichiarato. Aggiungendo che la Prefettura di Ancona ha emesso un bando al massimo ribasso, per cui la cooperativa “Incontri per la democrazia” che l’ha vinto, gode di fondi scarsissimi per assistere i richiedenti misure di protezione che sbarcano al porto di Ancona. E ciò determina che molti di essi, ogni giorno, non vengono nemmeno interrogati, ma subito reimbarcati su un’altra nave e respinti.
Ed ecco, in sintesi, le richieste del documento presentato in Prefettura: “Apertura dei porti italiani all’approdo delle imbarcazioni che hanno effettuato salvataggi in mare, perché la chiusura viola il diritto internazionale, quello del mare e i più elementari principi umanitari; garanzia del diritto alla protezione internazionale reso effettivo con un reale sistema di accoglienza, il rispetto delle garanzie formali e sostanziali, l’accesso sicuro alle procedure amministrative e alla tutela giurisdizionale (…); cambiamento delle politiche europee in materia di protezione internazionale orientato a favorire l’accoglienza, la libera circolazione dei richiedenti protezione e canali umanitari di ingresso in Europa sicuri; fare luce sui casi denunciati di respingimenti attuati nel porto di Ancona nell’ambito degli accordi di riammissione stipulati con la Grecia, respingimenti che hanno riguardato anche minori e soggetti che avrebbero avuto diritto di formulare richiesta di protezione internazionale”.
“Refugees wellcome”, “Nessun uomo è illegale”, “Stay human” e il tormentone “Odio la Lega”, hanno segnato l’ultimo tratto del corteo conclusosi in piazza della Repubblica e una giornata di mobilitazione – si legge in una nota del Movimento – “che è un primo segnale di opposizione sociale al razzismo istituzionale del ministro dell’Interno e del nuovo governo a trazione leghista”.

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