È previsto a giorni l’accorpamento della Rsa, diretta dal dottor Sandro Andreoli, e del reparto di cure intermedie dell’ospedale di comunità di Sassoferrato. La decisione dell’Asur, per far fronte alla carenza di personale infermieristico, soprattutto nel periodo di ferie. Una scelta che, di fatto, dimezza i posti a disposizione dei pazienti, da 40 a 20, che ha fatto insorgere il sindaco Ugo Pesciarelli. Pronta la lettera al presidente della Regione, Luca Ceriscioli, al direttore dell’area vasta 2 Maurizio Bevilacqua, al presidente commissione Sanità del Consiglio regionale, Fabrizio Volpini, ed al prefetto di Ancona Antonio D’Acunto. Una lettera infuocata in cui Pesciarelli lamenta una «incomprensibile decisione che obbliga, fra l’altro al trasferimento dei pazienti nei reparti dell’ospedale di Fabriano disponibili, ad esempio quelli di Hospice, certamente non coerenti con le loro condizioni cliniche». Una decisione che, per il primo cittadino di Sassoferrato, inoltre, comporterebbe «l’impoverimento dell’ area interna Basso Pesarese-Anconetano per la quale la strategia Snai prevede non solo il mantenimento ma addirittura il potenziamento dei servizi sanitari quale elemento fondamentale ed irrinunciabile per il futuro di aree riconosciute disagiate e a rischio di abbandono».
Pesciarelli chiede, dunque, di dare il via all’acquisizione del personale infermieristico e di evitare l’accorpamento dell’ospedale di comunità di Sassoferrato, «riconosciuto dalla Regione Marche stessa come modello di riferimento».
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