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Natalità delle imprese,
tra giugno e luglio
il record negativo delle iscrizioni

ECONOMIA - A rilevarlo è la consueta analisi trimestrale Movimprese di Infocamere per la provincia di Ancona. Sono 635 le neo imprese, il numero più basso dell'ultima serie storica. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni resta comunque positivo, tranne che per le imprese individuali che rappresentano comunque oltre il 50 per cento del tessuto produttivo dell'Anconetano. Il terziario resta il motore della provincia, soprattutto nel settore turismo e ristorazione

Il presidente della Camera di Commercio di Ancona, Giorgio Cataldi

 

Natalità delle imprese, nel secondo trimestre del 2018 la provincia di Ancona registra il suo record negativo. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni nette resta comunque positivo, tranne che per le imprese individuali dove si registrano più cessazioni che nuove nate, ma che resta in assoluto la forma giuridica di impresa più presente sul territorio anconetano. A fare da traino al tessuto imprenditoriale dorico il terziario. A rilevarlo la consueta analisi trimestrale Movimprese condotta da Unioncamere – Infocamere sui registri imprese. Nel periodo aprile-giugno di quest’anno le iscrizioni d’impresa nella provincia di Ancona sono complessivamente 635, in ulteriore diminuzione rispetto al valore del secondo trimestre del 2017 e in assoluto il valore più basso della serie storica presentata dei flussi in ingresso nel secondo trimestre.

In totale le imprese registrate per la provincia di Ancona sono 46.131, mentre le imprese attive sono 40.175. Le cessazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio) nello stesso periodo in provincia sono state invece 540, con un incremento di un centinaio di unità rispetto a quelle dello spesso periodo dello scorso anno. Il valore rilevato è il più elevato degli anni più recenti (dopo il 2011), considerando sempre i dati del secondo trimestre dell’anno.

Unico dato positivo, quello del saldo tra iscrizioni e cessazioni nette che mantiene il segno più davanti alle 95 unità e rappresenta il valore più contenuto della serie storica degli ultimi anni. In rapporto alle imprese registrate del territorio ad inizio trimestre, risulta quindi un tasso di crescita trimestrale pari a +0,21%, valore che sale a 0,37% per le Marche e a +0,52% per l’Italia.

Le forme giuridiche. Le società di capitale sono ancora una volta la tipologia che nella provincia di Ancona fa rilevare il tasso di crescita trimestrale più elevato, grazie infatti a 157 iscrizioni a fronte di 75 cessazioni nette, questa tipologia d’impresa ha un saldo positivo di 82 unità, che, in rapporto alle imprese registrate in questa classe alla fine del trimestre precedente, producono un tasso di crescita trimestrale pari a + 0,73%.
Piuttosto interessante è anche il tasso di crescita trimestrale delle ”altre forme giuridiche”, tipologia che riunisce cooperative, consorzi e altre forme ancora, che nel secondo trimestre mostrano una crescita pari a +0,68%, frutto tuttavia di flussi in ingresso e in uscita rispetto al tessuto imprenditoriale provinciale di entità contenuta, rispettivamente 19 e 10 unità, che hanno dato luogo ad un saldo positivo di +9 unità.
In campo positivo si colloca anche il risultato delle società di persone, per le quali nel periodo aprile-giugno 2018 si contano 59 iscrizioni e 53 cessazioni, ed un saldo pari quindi ad appena 6 unità in più. Il corrispondente tasso di crescita si ferma a + 0,07%.

Solamente le imprese individuali hanno un numero di cessazioni nette, pari a 402, superiore a quello delle iscrizioni, che sono 400. Il saldo negativo è quindi esiguo ed è pari a -2, valore cui corrisponde un tasso di crescita trimestrale a suo volta debolmente sfavorevole, pari a -0,01%, in considerazione dell’elevato numero delle imprese individuali registrate al 31 marzo 2018.

Alla fine del secondo trimestre la composizione del tessuto imprenditoriale dorico è costituita da 11.297 società di capitale, pari al 24,5% del totale, da 8.254 società di persone (17,9%), da 25.245 imprese individuali (54,7%) e infine da 1.324 imprese costituite in altre forme, pari al 2,9%.

Le dinamiche settoriali. I dati relativi al secondo trimestre dell’anno in corso, mostrano, con riferimento alla provincia di Ancona, che dal settore terziario è giunto il contributo assoluto maggiore alla crescita del tessuto imprenditoriale, in primo luogo dalla componente dei servizi diversi dal commercio, con un apporto di +93 unità, dove spiccano il saldo dello stock del settore turistico (alloggio e ristorazione), pari a + 39 e quello delle attività immobiliari (+23). Di rilievo è anche il saldo dello stock delle costruzioni (+15).

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