
Botte, minacce e una promessa: “Se non paghi i debiti, rapiamo tuo figlio”. L’incubo per un 40enne anconetano è finito venerdì pomeriggio, quando i carabinieri della stazione delle Brecce Bianche hanno arrestato in flagranza di reato i suoi due aguzzini, due pluripregiudicati di 48 e 57 anni per cui la procura ha ipotizzato il reato di usura ed estorsione. Per mesi, la coppia avrebbe preteso dalla vittima la restituzione, con tassi di interesse altissimi, di un prestito di 3 mila euro. Stando alla ricostruzione operata dai militari, i contatti tra carnefici e vittima sarebbero partiti quattro mesi fa. L’uomo, in serie difficoltà economiche, aveva inizialmente attenuto un prestito di 3 mila euro per il quale avrebbe dovuto corrispondere settimanalmente interessi per 1.500 euro, sino a quando non fosse riuscito a pagare l’intero capitale più l’ultima tranche di interessi. Purtroppo dopo le prime due settimane, l’uomo non è più riuscito a far fronte alle richieste di denaro ritrovandosi da solo a combattere contro la violenza dei propri aguzzini. Venerdì pomeriggio i due usurai hanno dato prova delle loro intenzioni cercando la vittima – che nel frattempo si era allontanata da Ancona – da parenti ed amici col chiaro proposito di ottenere la restituzione del debito ad ogni costo. La situazione è precipitata quando i due hanno minacciato la loro vittima di sequestrare il figlio, se non si fosse deciso a pagare. Per il timore che potesse accadere qualcosa al proprio bambino, l’uomo ha trovato la forza di rivolgersi ai carabinieri per chiedere aiuto. La risposta è stata immediata. Mentre la vittima si trovava in caserma giungevano sul suo telefonino numerose telefonate di minacce da parte dei due vessatori, i quali richiedevano l’immediato pagamento della somma di 5 mila euro per chiudere il debito altrimenti sarebbe stata la fine sia per lui che per tutta la sua famiglia. Gli usurai fissavano inoltre anche un appuntamento per ottenere il pagamento dei soldi pretesi. I carabinieri si sono fatti dunque trovare pronti appostandosi nei pressi del luogo dell’incontro. Nonostante l’appuntamento fosse nelle vicinanze di un frequentatissimo bar della Baraccola, i due strozzini non hanno avuto scrupoli e subito si sono avventati a furia di calci e pugni contro la loro vittima. Solo l’intervento dei militari ha messo fine alla violenza cieca. I due – su disposizione del magistrato di turno venivano rinchiusi nel carcere di Montacuto dove hanno atteso la convalida dell’arresto e l’interrogatorio davanti al gip. L’arresto è stato convalidato e entrambi gli uomini sono stati collocati agli arresti domiciliari.
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