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La fine di John e Kennedy,
dalla fuga in Nigeria alla rovinosa
caduta sugli scogli di Torrette

ANCONA - I corpi dei due nigeriani risucchiati dal mare ieri pomeriggio sono stati scovati poco dopo le 9 di oggi dai sommozzatori dei vigili del fuoco, coordinati nelle operazioni dalla Capitaneria di porto. Da un primo riscontro, sembra che i due abbiano battuto la testa sulle rocce, cadendo in acqua

L’arrivo delle salme al molo del porto

 

I loro corpi sono stati ritrovati impigliati tra gli scogli del frangionde, proprio nel punto dove si erano diretti ieri pomeriggio allontanandosi dalla loro comitiva con la quale si erano messi d’accordo per passare una giornata sulla spiaggia libera di Torrette. John Oseghale e Kennedy Isidohemen, i nigeriani di 25 e 20 anni richiedenti asilo, erano adagiati sul fondale, raggiunto – secondo una prima ricostruzione – dopo una rovinosa caduta sugli scogli che avrebbe provocato ai due delle ferite alla testa. La perdita dei sensi o il fatto che non sapessero nuotare li ha portati all’annegamento. Il rinvenimento degli africani, ospiti della cooperativa Vivere Verde di Senigallia, è avvenuto questa mattina attorno alle 9. Ad operare, sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco e la Capitaneria di porto. Le salme, dopo il recupero, sono state  traghettate al molo 1 del porto per poi finire all’obitorio di Torrette, a disposizione del pm Rosario Lioniello. I corpi sono stati identificati da alcuni operatori della cooperativa. Il primo esame  del medico legale, eseguito in mattinata avrebbe confermato la morte per annegamento dei due giovani a seguito di un trauma cranico. Sul capo presenterebbero infatti delle ferite provocate con ogni probabilità conseguenza della loro caduta sugli scogli, raggiunti probabilmente grazie alla fondale non particolarmente profondo. Qualcuno li aveva visti fare dei tuffi.  Il magistrato ha ritenuto di non dover disporre l’autopsia. Ora, verrà avvisata l’ambasciata della Nigeria per decidere come procedere per dire addio alle due vittime. Le opzioni sono due: le salme potrebbero raggiungere la loro terra d’origine, dove ci sono ancora alcuni componenti delle famiglie di John e Kennedy, oppure potrebbero essere seppellite in Italia. Entrambi vivevano a Monsano. Proprio da qui erano partiti per raggiungere Torrette assieme ad un gruppo di connazionali, anche loro richiedenti asilo. John, dal 2017 in Italia, aveva addirittura rinunciato ad un appuntamento dove un mediatore avrebbe dovuto consegnargli un pacco arrivato dalla Nigeria pur di concedersi un tuffo al mare. Gli è stato fatale. Una distrazione e la mancata conoscenza della scogliera hanno messo fine al suo desiderio di cambiare vita e iniziarne una nuova nel nostro paese dopo aver lasciato la povertà e la guerra  della Nigeria. Neanche il viaggio terribile fino all’Italia, intrapreso in chissà quali condizioni, aveva stroncato i sogni di Kennedy e John. Si sono dovuti spegnere ieri pomeriggio, attorno alle 16.30, quando il mare li ha inghiottiti per sempre.

(servizio aggiornato alle 13.58)

foto di Giusy Marinelli

 

Fanno il bagno e non riemergono: due dispersi a Torrette Ricerche ancora senza esito (Video)

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