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Si è spento Francesco Benedettelli,
storico custode della Mole

ANCONA - Aveva 71 anni, se ne è andato nella sua casa di via Michelangelo per un arresto cardiaco nella notte. Domani i funerali alla chiesa del Sacro Cuore di via Maratta, alle 15

 

 

Francesco Benedettelli, storico custode della Mole, in uno scatto di Donata Vicedomini

Si è spento nella notte lo storico custode della Mole vanvitelliana di Ancona, Francesco Benedettelli. Aveva 71 anni e fino all’estate del 2017, insieme alla moglie Daniela, è stato gli occhi e le orecchie dell’ex Lazzaretto, coordinando le aperture e le chiusure del monumento per eventi e manifestazioni. Un passato nella guardia di finanza, po il lungo incarico alla Mole. Dall’orologio inflessibile, ha sempre vigilato sulla struttura e sui beni in essa esposti, con attenzione e cura. In molti se lo ricordano in città, giovani e non, controllare palmo a palmo la Mole, o seduto all’aperto davanti a quella che era diventata casa sua, di fronte al tempietto, insieme alla moglie ed al suo pastore belga. La morte è sopraggiunta per un arresto cardiaco nella notte nella sua casa di via Michelangelo dove si era trasferito dopo il pensionamento da custode. Oltre alla moglie lascia i due figli Andrea e Mauro, il fratello e la sorella.

Lo ricorda con particolare affetto Antonio Luccarini che ha condiviso con lui gli anni in cui è stato assessore alla Cultura di Ancona. «A lui ed alla moglie va la mia più profonda gratitudine per quanto anno fatto nei lunghi anni trascorsi alla Mole. Molte delle mostre e delle iniziative che sono state fatte all’interno dell’ex Lazzaretto si devono a loro − afferma Luccarini −. È stato un custode attento e discreto. negli anni ha protetto non solo quel gioiello della città, ma anche le opere che vi sono state esposte. Una su tutte penso alla Calamita Cosmica di De Dominicis. Aveva una faccia da Mangiafuoco ma con un cuore tenere ed appassionato. Ci mancherà. Eravamo anche lontani parenti dal ramo della famiglia di mia madre».

Affida il suo ricordo a facebook, l’assessore alla Cultura, Paolo Marasca, tratteggiando il ritratto di Benedettelli visto con gli occhi di ragazzo agli albori dell’organizzazione di eventi e poi con quelli da assessore. «Rustico eri rustico, diciamolo. Alla maniera tua. Ma poi capace di grandi affetti, che sapevi scegliere con attenzione. Ti ho conosciuto nel 1994 − ricorda Marasca − quando ho iniziato a fare cose al Lazzaretto. C’erano fichi piantati nella Corte, alberi belli grossi, costruzioni di cemento da dove proiettavamo i film e iniziai con la mostra di Pazienza, e portando fusti di bevande, e spazzando in terra. Tu stavi lì da un po’ già e giravi con Black, il tuo pastore belga nero nero che era buono, ma di una certa utilità nel caso di persone di cui non ti fidavi. Mi tributasti subito la tua stima, perché dicevi che io sì che lavoravo sodo, mica come certi altri. E da allora mi hai sempre mostrato affetto, anche quando sono tornato in altra veste, veste che hai sempre rispettato e che ci ha fatto incontrare di nuovo. Fino a ieri. Hai fatto la guardia a decine e decine di ragazzi come me che portavano contenuti in un posto strano, che via via ha preso sempre più forma. “Devi essere soddisfatto” mi ripetevi poco tempo fa, con il tuo sorriso da residente che ne ha viste tante. Ti dico la verità, Francesco, non abbiamo finito, anzi, e avrei tanto voluto che tu ci fossi ancora, per stupirti con l’amore che hai sempre dimostrato per la mole. Abbraccio tua moglie Daniela, un tutt’uno con te, e i tuoi figli, che ricordo piccoli giocare a tennis contro il muro della Mole, nel Canalone, che sembrava fossimo in un fim. Alla fin fine, voglio dirtelo, noi tutti ragazzi ti volevamo bene».

I funerali, seguiti dalle onoranze funebri Giovanni Guadagnini, si terranno domani (13 ottobre) alla chiesa del Sacro Cuore di via Maratta ad Ancona.  Poi la salma sarà cremata a Cesena.

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