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Il 20 gennaio il “bomba day”:
12 mila persone evacuate
Stazione e porto off limits

ANCONA - Mancano poco meno di due mesi alle operazioni per spostare l'ordigno bellico ritrovato lo scorso ottobre in stazione e il Comune sta predisponendo un piano per far sì che tutto si svolga regolarmente, a partire all'assoluto abbandono - da parte di veicoli e persone - della zona rossa che abbraccia un raggio di 800 metri a partire dal punto del rinvenimento, nella zona degli "scambietti". Quel giorno, dalle 9 alle 19, verrà interrotto un tratto di linea ferroviaria e non potranno arrivare navi

La zona rossa

 

di Federica Serfilippi

Circa 12 mila persone evacuate, 86 strade chiuse, stazione e porto off limits. Sono queste le cifre che riguardano il piano stilato dal Comune, assieme a Prefettura e artificieri dell’esercito, per effettuare le operazioni previste il 20 gennaio per smantellare l’ordigno bellico riaffiorato lo scorso ottobre tra i binari della stazione. La zona rossa ha un raggio di 800 metri e i confini coincidono a est con Porta Pia/Hotel Seeport,  a nord con la parte iniziale di via Flaminia all’incrocio con via Berti, a ovest con  piazza Ugo Bassi – piazzale Camerino  e a sud  con gli spazi e le vie alle spalle del complesso degli edifici della  Regione Marche.  Chiunque si trovi all’interno della zona rossa, il 20 gennaio dovrà evacuare.  Neanche le auto potranno sostare nell’area indicata dal genio militare come a rischio. Servizi, esercizi commerciali, chiese, alberghi dovranno chiudere. Le operazioni verranno eseguite tra le 9 e le 19. L’evacuazione inizierà, secondo quanto previsto dal Comune, attorno alle 5 e si concluderà alle 8, Dovranno anche essere spostati i pescherecci (dal Mandracchio al porto antico), delocalizzati i banchi del mercato ittico, cancellati gli arrivi delle navi con il loro carico di tir e interrotto un tratto di linea ferroviaria.

Da sinistra il comandante Rovaldi, l’assessore Foresi e il dirigente Circelli

L’area da evacuare è stata divisa dal Comune (che ha creato un gruppo di lavoro ad hoc per fronteggiare l’emergenza) in quattro sezioni: porto/Archi, stazione, Piano e Regione. A ogni settore corrisponde un punto di raccolta dove far convergere le persone che non dispongono di un mezzo proprio per spostarsi in autonomia e lasciare la zona interdetta: piazza Ugo Bassi, capolinea Flixbus, la piazzetta della Maxi Coal in via Mamiani e la stazione. In questi punti, tra le 5 e le 8 del 20 gennaio, ci saranno dei mezzi pubblici gratuiti  per il trasferimento dei cittadini dalla zona rossa ai centri di accoglienza e successivo riaccompagno la sera. In totale, verranno utilizzati circa 20 mezzi Conerobus. Per ora, sono quattro le strutture scelte per ospitare le persone durante le ore delle operazioni dell’esercito. E sono il PalaPrometeo Estra, il Palascherma, il Palaveneto e il Palabrasili. Si sta anche predisponendo, sotto il coordinamento dei Servizi Sociali, un servizio per tutelare gli anziani, i disabili, gli allettati e tutte quelle persone con problemi di mobilità. A tal proposito si farà un’indagine dettagliata contattando uno ad uno per capire qual è la soluzione da adottare. Probabile che i disabili gravi vengano trasferiti la notte prima dell’evacuazione in strutture messa a disposizione da Stella Maris o dall’associazione Papa Giovanni XXIII. Fino al 20 gennaio, il Comune ha previsto una comunicazione capillare per raggiungere tutti i cittadini e informarli su come muoversi. È già attivo il numero di telefono dedicato alle persone dell’area interessata. L’800 65 3413 risponde negli orari 9-13 dal lunedì al venerdì; in aggiunta fino alle 16 il giovedì e anche nella fascia pomeridiana dalle 15 alle 17 il martedìAl fine di raggiungere le numerose persone straniere che vivono nei quartieri interessati è prevista in tempi stretti la realizzazione e diffusione di un volantino in più lingue per spiegare il funzionamento dello sgombero e dare tutte le indicazioni di riferimento.

Per quanto riguarda la viabilità del “bomba day”, tutta la zona rossa verrà cinturata e presidiata per tutta la durata nelle operazioni. Nessuno, né a piedi né con un mezzo, potrà entrare nell’area a rischio. In campo scenderanno, divisi su tre turni, tutti gli agenti della Polizia Municipale, coordinati dal comandante Liliana Rovaldi. Ci saranno poi carabinieri, polizia, i volontari delle diverse associazioni della rete di protezione civile per dare assistenza alla popolazione nelle varie sedi, anche sotto il profilo sanitario con la presenza di Croce rossa italiana e Croce gialla. Il centro di coordinamento delle operazioni, il 20 gennaio, sarà localizzato nella caserma dei vigili del fuoco. Il suggerimento del Comune è quello di lasciare la propria abitazione il giorno precedente, sabato 19 gennaio, trovando accoglienza da parenti e amici, così da rendere più agevole le operazioni del piano di evacuazione. Non sarà infatti consentito ad alcuno di permanere nell’ambito della zona rossa che va lasciata entro e non oltre le ore 8. Il sindaco Mancinelli: «La cosa fondamentale è che tutti quelli che stanno nella zona rossa sappiano per tempo di essere nella zona rossa e che in quella giornata là non possono stare.  È auspicabile che la maggior parte delle 12 mila non aspetti le 8 di mattina per trovarsi nei punti di raccolta. Chi può si muova autonomamente». L’assessore alla Sicurezza, Foresi: «Si sta lavorando per fare un’evacuazione più intelligente possibile e per non mettere in difficoltà nessuno. Contiamo di avere per tempo  la comunicazione delle persone che vogliono usufruire del servizio pubblico».

 

Le vie interessate dal piano di evacuazione

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