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Bus dato alle fiamme,
la comunità senegalese di Ancona:
«Chiediamo perdono»

IN UN VIDEO su Youtube il rappresentante dei cittadini del Senegal residenti in provincia ha commentato il gesto compiuto ieri mattina da Ousseynou Sy, il connazionale che ha preso in ostaggio 51 studenti a Milano. «È un orco, assassino, mostro. Condanniamo il gesto compiuto da una bestia»

Ndiaye, il rappresentante della comunità senegalese

 

«Chiediamo perdono a tutto il popolo italiano, al presidente della Repubblica, alle istituzioni, alle famiglie dei ragazzi che hanno subito un attentato terroristico. Ci dissociamo dal gesto compiuto da una bestia». Inizia con queste parole il discorso che Ndiaye, il rappresentate della comunità senegalese della provincia di Ancona, ha registrato in un video diffuso su Youtube per commentare la sventata tragedia accaduta ieri mattina a Milano, quando un autista del Senegal ha sequestrato sul bus che guidava 51 ragazzi per poi dare alle fiamme il mezzo. In 17 minuti di video, postato sul canale La Voce del Senegal, Ndiaye prende le distanze da quanto avvenuto e condanna il piano criminale messo in atto dal suo connazionale, fermato e arrestato dai carabinieri. «Un gesto del genere lo può fare solo una bestia. E’ un gesto, ignobile, da delinquente, assassino, orco, mostro. Lo hai fatto contro chi? Dei bambini che possono essere i tuoi figli, i tuoi nipoti, creature senza difesa. Tu non meriti di essere un senegalese, dovresti vergognarti. Siamo molto indignati, c’è sgomento e rammarico e io sono rimasto profondamente turbato quando ho appreso la notizia». E poi, sempre riferito a Sy: «Se avessi ucciso quei bambini, avresti ucciso 60 milioni di italiani. Volevi vendicarti, ma di cosa? I profughi non c’entrano nulla. Sei indifendibile. Hai fatto male a gente che ti ha accolto a braccia aperte, a gente che ti ha dato un lavoro, a gente che ti ha dato un futuro. Ora, quel futuro lo hai bruciato. Quando hai messo benzina sul bus, hai dato fuoco al tuo futuro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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