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Banca Marche, parte il maxi processo
ma è subito rinviato per sciopero
Pronte oltre 250 nuove parti civili

ANCONA - La prima udienza sul crac dell'istituto di credito è durata poco più di mezz'ora, il tempo di prendere atto dell'astensione dei legali indetta a livello nazionale dalle Camere Penali. Realizzata un'aula ad hoc in tribunale. Gli avvocati dei risparmiatori beffati pronti a presentare altre domande per partecipare al procedimento. Oltre 3mila le parti offese, 13 gli imputati tra cui l'ex dg Bianconi e l'allora presidente Ambrosini

L’aula del processo Banca Marche

  Default Banca Marche, processo aperto e subito rinviato. Non è iniziato sotto i migliori auspici uno dei più importanti procedimenti tenuti a battesimo dal tribunale di Ancona. A causa dello sciopero indetto dalle Camere Penali, a cui ha aderito la maggior parte degli avvocati presenti in aula, la prima udienza del dibattimento sul crac dell’istituto di credito è stata rinviata dal collegio penale dopo circa mezz’ora dal suo inizio, fissato per le 10. Il presidente del collegio penale, il giudice Francesca Grassi, si è limitata a fare l’appello sui presenti e sugli assenti, rinviando il processo al prossimo 20 maggio. C’è stato anche tempo per far parlare un manipolo di avvocati. Alcuni si sono riservati di presentare la costituzione di parte civile di ulteriori ex risparmiatori durante la prossima udienza. Le nuove parti offese saranno circa 300, da aggiungere alle quasi 3mila finora conteggiate. Altri, come l’avvocato Renato Borzone (difensore dell’ex dg di Banca Marche Massimo Bianconi) hanno espresso un certo disappunto per l’allestimento dell’aula, tra l’altro preparata ad hoc per questo processo:  «Noi avvocati non possiamo affrontare l’udienza in piedi», ha detto Borzone.

Renato Borzone

Il presidente del collegio ha tagliato corto, sostenendo che non ci saranno problemi di capienza. Per l’occasione è stata allestita anche un’aula, diversa da quella d’udienza, riservata al pubblico e alla stampa. Questa mattina non era presente alcun imputato. In tutto sono tredici: l’ex dg Massimo Bianconi, Giuseppe Michele Ambrosini, ex presidente BdM,  Stefano Vallesi, ex vice direttore generale BdM e membro cda Medioleasing, Paolo Arcangeletti (dirigente BdM all’epoca dei fatti), Giuseppe Barchiesi (dg Medioleasing), Massimo Battistelli (capo area crediti BdM), Giuliano Bianchi (cda BdM), Bruno Brusciotti (cda BdM), Lauro Costa (ex presidente BdM), Daniele Cuicchi (capo servizio commerciale Medioleasing), Claudio Dell’Aquila (vice dg BdM per cui sono rimaste i piedi solo le accuse che fanno riferimento al periodo in cui faceva parte del cda Medioleasing),  Giuseppe Paci (capo concessione crediti BdM), Tonino Perini (vice presidente BdM). Durante l’udienza preliminare, in abbreviato, sono stati assolti i tre ex componenti del collegio sindacale: Franco D’Angelo, Marco Pierluca e Piero Valentini. Per gli imputati, le accuse – a vario titolo – vanno dalla bancarotta fraudolenta, al falso in bilancio, fino al falso in prospetto e all’ostacolo alla vigilanza. Finora, le parti civili ammesse al processo sono circa 3mila, quasi tutte rappresentate dall’Unione Nazionale Consumatori e assistite dall’avvocato Corrado Canafoglia. Come associazioni, ci sono anche l’Adiconsum, l’Adusbef, il Codancons e la Federconsumatori. Parte civile anche il Comune di Jesi e Bankitalia.

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