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Movida, SpingiAmo Ancona all’attacco:
«La Giunta ha disatteso gli impegni,
pronti alla protesta»

IL CORO del gruppo dove si sono uniti gli esercenti legati al divertimento: «Questa stagione è già andata a farsi friggere. Forse ad agosto ancora qualcosa si può organizzare, ma se le nostre speranze saranno deluse, allora saremo costretti ad alzare il livello della vertenza»

di Giampaolo Milzi

Coprifuoco ancora a mezzanotte, «quasi del tutto annichilito l’intrattenimento notturno ad Ancona», «disattesi tutti gli impegni assunti dalla Giunta» per invertire già nel breve periodo la rotta che stava rendendo difficilissimo – causa burocrazia complicatissima e regole ferree e iper penalizzanti – organizzare eventi musicali, sia concerti che note diffuse da djs per il ballo. Risultato: «Per questo importante aspetto socio-aggregativo soprattutto per i giovani questa stagione è già andata a farsi friggere». Un amaro risultato scandito con forza e un po’ di rabbia stamattina da Giulio Ascoli, musicista e produttore, membro del gruppo “SpingiAmo Ancona”, assieme ai djs e organizzatori di eventi Gabriele “Mata” Matarazzo e Leonardo Giorgetti, ai rappresentanti delle discoteche Sui, Mood e Santa Monica, dello spazio autogestito La Cupa, dei bar-pub Raval, Bartes, Piazza Diaz, Miramare, La Bitta, Giuliani, delle associazioni Nerto e HipNic e di un’altra sessantina di esponenti della “new generation” amante dei live e delle serate da ballo. Una conferenza stampa calda, quella tenuta da Giorgetti, Ascoli e Matarazzo al ristorante Sepofa in via Marconi. Nel mirino dello sfogo civile e costruttivo, l’Amministrazione comunale, la sindaca Valeria Mancinelli, l’assessore Stefano Foresi e il questore Claudio Cracovia.

La conferenza stampa a Sepofa

L’Amministrazione comunale, per prima, rea di un «comportamento irresponsabile», visto che ha disatteso i tre punti chiave del documento approvato dalla maggioranza al termine del Consiglio comunale dedicato il 6 maggio scorso sul tema “movida, musica e ricreatività notturna” (dopo che erano stati bocciati quelli con molte più aperture presentati dalle opposizioni). Ed eccoli i tre punti del “tradimento”, scritti in una nota stampa e sintetizzati da Giorgetti: 1) Nessuna volontà di integrare l’attuale palinsesto dell’estate ricreativa cittadina con musica contemporanea, eventi danzanti, dedicati ai giovani e non solo; 2) Non risulta avviata la sperimentazione dell’ufficio tecnico municipale dedicato ad eventi serali, notturni e al pubblico spettacolo, né risulta operativo l’altro sportello unico rivolto ai cittadini per facilitare quelle attività; 3) Impossibile organizzare qualsiasi evento musicale e danzante nei parchi pubblici. Ascoli: «Il peggio è che ad Ancona si è già creato un danno, un danno economico agli operatori del settore, costretti a rinunciare ad ogni forma di intrattenimenti musicali, tanto più necessari in un’estate che si profila a temperature molto alte». Segue la lista nera degli eventi saltati. La Cittadella simbolo in negativo del “no party”. Ancora Ascoli: «Siamo rimasti allibiti di fronte al permesso negato al nostro amico Marco Pignocchi di organizzare un festival con concerti e dj-set, aveva presentato il progetto in primavera, è saltato tutto in particolare perché l’Amministrazione pretendeva che l’organizzazione privata si sobbarcasse l’intera spesa, altissima, per un mega impianto luci di illuminazione, ma non sarebbe stata illuminazione pubblica?». Già, sembra passato un secolo da quando, a partire dal 1993, la grande area verde di Capodimonte era diventata la popolarissima “location” della rassega per live band emergenti “Cittadella live”, proseguita per numerosissime edizioni ed elevatasi a kermesse di rilievo nazionale. Lunga la lista nera: saltate la Festa delle Birra a Torrette e quella della Sangria; naufragata la nuova edizione di “Ticiporto” (ma questo caso ha coinvolto soprattutto l’Autorità portuale); vietata qualsiasi nota musicale nel litorale del Passetto; la burocrazia ha stroncato, al parco Belvedere di Posatora, il programma musicale dei gestori del bar; molti, tra l’altro, gli operatori che hanno rinunciato in partenza in altri luoghi della città. Nota dolentissima? Il Comune che ha imposto di staccare le spina ai musicisti quando erano ancora con gli strumenti in mano durante il concerto di beneficenza a favore dell’Istituto Oncologico Marchigiano alla Mole Vanvitelliana pochi minuti dopo la mezzanotte.

il questore Cracovia

Gabriele Mata: «Basta solo una parola: maleducazione istituzionale». «La situazione qui ad Ancona desta ancora più rabbia se si considera che a pochi chilometri, a nord, sud e ovest, si riescono ad organizzare eventi e manifestazioni attraendo turismo ed investimenti – hanno detto i portavoce di SpingiAmoAncona, – Dispiace vedere come, ancora una volta, la questione della night economy venga trattata come un problema da debellare, piuttosto che come una opportunità per divenire attrattivi, anche di capitali, aumentando l’offerta culturale del territorio. Senza considerare poi  l’importante funzione sociale dell’intrattenimento musicale. Ricordiamo che i ragazzi della nostra città hanno già iniziato ad andare fuori per poter fare i famosi “quattro salti in pista”, col pericolo di ritornare ai bui week end di morte sulle strade degli anni ’90 dovuti a migrazioni notturne di massa». Superficiale, inoltre, e fuorviante, la tentazione di addossare le colpe del coprifuoco solo alle recenti e stringenti normative del ministro Salvini sulla sicurezza. «Il ruolo del sindaco e dell’Amministrazione comunale nell’interpretare quelle norme e regole resta importante», ha detto Francesco Rubini, consigliere comunale d’opposizione di Altra Idea di Città (AIC) presente in conferenza stampa, assieme ad alcuni colleghi tra i più attivi nel supportare SpingiAmoAncona in campo amministrativo-politico. «Io e altri ci siamo spesi moltissimo, ottenendo il famoso Consiglio comunale aperto, ma la montagna ha partorito un topolino. Anzi, la situazione dal 6 maggio è peggiorata. L’Amministrazione comunale doveva e deve percorrere un iter politico-giuridico per alleggerire le regole, invece pare che, per quanto riguarda gli eventi musicali, abbia deciso di regalare le chiavi decisionali della città al questore. Se non costruiamo tutti insieme le condizioni per il divertimento in musica si rischia di alimentare confusione, l’organizzazione di eventi fuori da ogni regola, l’illegalità, l’insicurezza». La conferenza stampa si è chiusa con un rilancio dell’apertura al confronto, e con un avvertimento. «Stiamo tentando di far sedere attorno a un tavolo sindaca, questore e altre autorità per invertire questa tendenza inaccettabile e per aggiornare le normative regolamentari, burocratiche e di buon senso. Forse ad agosto ancora qualcosa si può organizzare, lo speriamo. – hanno detto Mata e Ascoli – Ma se le nostre speranze saranno deluse, allora saremo costretti ad alzare il livello della vertenza, organizzando eventi musicali a sorpresa, di disturbo civile ma virtuosamente provocatori. Sabato parteciperemo al Love Pride, perché anche quello al divertimento musicale è un diritto fondamentale, da non comprimere, come i diritti di chi vuol avere il proprio libero orientamento sessuale».

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