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Varate due nuove unità Pelikan,
puliranno il mare della Thailandia

ANCONA - Le due unità gemelle per la pulizia delle superfici dell'acqua sono state varate al Mandracchio. Una vittoria per la cantieristica dorica ma anche per tutta la regione

 

Il varo delle due unità di classe Pelikan

 

di Talita Frezzi (foto di Giusy Marinelli)


Una vera festa del porto nella banchina di Alaggio del Mandracchio per il varo di due unità Pelikan, l’imbarcazione per la pulizia della superficie dell’acqua, realizzata dal cantiere dorico Cpn su progetto della Garbage service. Le due importanti realtà anconetane hanno vinto la gara d’appalto internazionale, sbaragliando concorrenti come Usa, Cina e Giappone. Ora le due imbarcazioni Pelikan saranno dirette in Thailandia. Presente al varo un delegato dell’armatore thailandese, le istituzioni e il cluster marittimo anconetano e nazionale. Grande soddisfazione da Paolo Baldoni, ceo della Garbage service: «Ancona e le Marche sono leader al mondo nelle politiche di innovazione e ricerca per il disinquinamento marino», ha detto durante la cerimonia. Le 2 nuove unità gemelle della classe Pelikan saranno poi consegnate al governo thailandese. I 2 battelli ecologici prodotti dalla sinergia fra il cantiere anconetano C.P.N. leader nella costruzione di yacht e barche da lavoro e la società di servizi antinquinamento Garbage Service, azienda specializzata nel settore dei servizi ecologici portuali dell’antinquinamento marino negli specchi acquei chiusi, vanno ad aggiungersi alle 3 imbarcazioni oggi operanti nei porti di Ancona, Genova e Ravenna.

Paolo Baldoni CEO Garbage Service

«Alla presenza degli armatori thailandesi, delle istituzioni e del cluster marittimo anconetano e nazionale c’è stata una grande festa del mare, ma soprattutto per il mare – ha dichiarato il CEO di Garbage Paolo Baldoni – una visione che giorno dopo giorno prende corpo, quella di dare una risposta tangibile ai problemi che la plastica arreca alla vita nelle acque e sulle coste. Non c’è più tempo e ci sono delle urgenze non più rimandabili, salvare il mare è una priorità assoluta ed è tutt’altro che uno slogan. A partire da oggi il progetto al 100% italiano che nasce ad Ancona diverrà definitivamente internazionale e lo sviluppo dello stesso prevede tutta una serie di attività formative ed informative che, nel prossimo futuro, saranno fautrici di un nuovo modello di sviluppo economico del nostro territorio e di inedite professioni, il tutto all’insegna della Blue Economy. Sono tantissime le iniziative messe in agenda ed in fase di progettazione e che diventeranno operative nei prossimi mesi, grazie alla sinergia fra le nostre aziende, l’Università, Legambiente, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale e le istituzioni della città e della regione, per fare in modo che Ancona e le Marche siano leader nel mondo nel settore di innovazione e ricerca al fine di produrre soluzioni reali e tangibili al fenomeno dell’inquinamento in mare».

Il contrammiraglio Enrico Moretti

«È un piacere salutare questo varo che evidenzia la capacità dell’industria anconetana come C.P.N. e di Garbage che, insieme, hanno affrontato il problema dell’inquinamento in mare in maniera razionale e tangibile – ha aggiunto il contrammiraglio Enrico Moretti – senza dimenticare i tanti enti e istituzioni che in questa regione si adoperano a portare utili contributi alla soluzione dei problemi ambientali».
Entusiasmo anche da parte del vice sindaco del Comune di Ancona Pierpaolo Sediari. «I battelli che oggi baciano le acque del mare sono un lavoro straordinario figlio delle iniziative di queste due importanti realtà economiche cittadine. Una soluzione “sartoriale” è stata oggi definita e questo aggettivo lo trovo perfetto per identificare il successo di questa iniziativa che rende fiera Ancona e l’Italia intera». Di capacità di innovazione tecnologica delle imprese marchigiane ha invece parlato l’assessore regionale Manuela Bora, che ha sottolineato come «emerge dalla giornata di oggi la capacità di innovazione tecnologica di imprese marchigiane in linea con la politica ambientale della Regione Marche, basata su fatti concreti in difesa dell’ambiente e dell’economia circolare e che, dopo la legge sulle plastiche in mare, la legge sulla tariffa puntuale della raccolta differenziata, la battaglia contro l’inceneritore, si è arricchita di un nuovo fatto concreto: l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale della legge sulla riduzione dei rifiuti derivati dalla plastiche».

Rodolfo Giampieri presidente dell’Autorità portuale di sistema

Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, ha salutato la giornata come uno di quei bei momenti che «mette in luce come tecnologia e ricerca volte alla sostenibilità possano insieme migliorare la qualità della vita di noi tutti e, soprattutto delle generazioni future. Una linea che come AdSP sosteniamo da tempo e che ci vede impegnati su tutta una seri di progetti che possano rendere sempre più sostenibile lo sviluppo di questa infrastruttura».
«Sono orgoglioso come anconetano di essere oggi qui presente ad un’azione di sostanza alla lotta delle plastiche e dell’inquinamento in mare – dice anche Andrea Morandi Presidente Federagenti Marche e Abruzzo – che è tutto tranne che una mera azione di marketing».
Non è voluto mancare alla mattinata il Rettore dell’Università di Ancona Sauro Longhi: «ambiente e cambiamenti climatici sono la più grande sfida del prossimo futuro. Con Garbage e CPN si svilupperanno tutta una serie di progetti volti a combattere il fenomeno dell’inquinamento, anche attraverso percorsi formativi ed educativi perché la cultura è elemento essenziale nella risoluzione di questo problema». Guarda con soddisfazione ai due grandi “aspirapolveri marini” anche Francesca Pulcini la presidente regionale Marche di Legambiente. «La nostra missione sarà quella sempre più di sviluppare una coscienza ambientale fra tutti i cittadini e presto inizieranno delle collaborazioni con Garbage e C.P.N. proprio in tal senso prevedendo il coinvolgimento anche del mondo della scuola». A illustrare le capacità tecnologiche e a impatto zero dei due Pelikan è stato Andrea Pettinari di C.P.N. «L’“Eco Thai” è un’imbarcazione efficace per la raccolta di rifiuti solidi galleggianti e di contenuti sversamenti di idrocarburi dalla superficie dell’acqua – spiega – la barca è stata progettata per essere equipaggiata, con ulteriori attrezzature o impianti attinenti e incrementanti il servizio ecologico per cui questo battello è stato concepito. A richiesta, può essere dotato di attrezzatura per l’ossigenazione delle acque, per compiere servizio antincendio e può essere equipaggiato per il monitoraggio e l’analisi dei fattori inquinanti; il tetto cabina è predisposto per contenere un impianto fotovoltaico e le CLAMPE prodiere potrebbero raggiungere un’apertura del cono superficiale di aspirazione, di 12,3 metri. L’“Eco Thai” opererà con tre uomini d’equipaggio (1 Comandante 2 marinai) è omologato per la navigazione entro le sei miglia dalla costa con condizione di mare calmo. Lo scafo è dotato di un’eccezionale capacità di manovra, infatti, dosando in contemporanea la potenza del propulsore, l’angolatura dei timoni e l’invertitore di flusso, lo scafo può ruotare su sé stesso».

Le autorità thailandesi cui i due Pelikan sono destinati

L’ultima parola alle autorità thailandesi cui le due imbarcazioni sono state consegnate. Sivakorn Watprangairat sales manager A&Marine (THAI) ha spiegato come «la Thailandia si sta impegnando molto nella pulizia degli specchi acquei di mari e fiumi. Abbiamo scelto C.P.N e Garbage per qualità ed efficienza vere e proprie eccellenze del sistema imprenditoriale italiano. I Pelikan opereranno presso il dipartimento della marina costiera e ricerca del Governo Thailandese e, nello specifico, nel Mare delle Andamane, nel fiume Chaophraya e in tutto il Golfo rimanendo a disposizione della nazione per ogni tipo di eventualità». Dopo i saluti delle autorità, la benedizione di monsignor Angelo Spina ai due natanti e a coloro che dovranno pilotarli. Poi, il varo con la tradizionale rottura della bottiglia di champagne e la messa in mare dei natanti.

 

 

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