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Sciopero per il clima,
gli studenti invadono piazza Cavour
«Non c’è un pianeta B» (Foto/Video)

ANCONA - Una marea di ragazzi per il terzo sit it del movimento Fridays For Future. Presenti scuole di ogni grado da ogni parte della provincia. Il sindaco Mancinelli «iVogliamo e possiamo fare di più. Premeremo sull'acceleratore. Senza inquinare però»

Alcuni dei cartelli esposti per lo sciopero

 

di Martina Marinangeli (foto di Giusy Marinelli)

“Anche Dante non ha più la sua selva”. Si muove tra rabbia e sottile ironia il sit in per la tutela ambientale e contro i cambiamento climatici che questa mattina ha visto scendere migliaia di studenti in piazza Cavour per il terzo appuntamento dei Fridays for future. Scuole di ogni grado e provenienti da ogni angolo della provincia hanno affollato l’area già dalle 10 con tanto di cori e cartelloni destinati a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla questione climatica. A manifestare anche gli studenti delle università, varie sigle sindacali e associazioni cittadine. “Non c’è un pianeta B”,  “Ci avete rotto i polmoni”, “Respect existence or expect resistance”, “Daje Greta salvamo sto pianeta” sono solo alcuni dei colorati slogan e cartelloni orgogliosamente creati e mostrati dai ragazzi, che chiedono agli “adulti” un atto di responsabilità per il loro futuro. Messaggio arrivato forte e chiaro alla sindaca Valeria Mancinelli, che ha commentato a stretto giro di posta: «I ragazzi che manifestano sono belli, giocosi e nello stesso tempo profondi, ma come rappresentanti delle Istituzioni dobbiamo capire che ci stanno tirando le orecchie e che bisogna agire. Come città di Ancona,  abbiamo avviato progetti significativi come il passaggio dell’illuminazione pubblica a led, la sistemazione delle scuole con grande attenzione al risparmio energetico (penso alle nuove Socciarelli al Pinocchio, le Mercantini a Palombina), il trasporto pubblico elettrico. Altri progetti stanno partendo. Vogliamo e possiamo fare di più. Ragazzi, abbiamo capito. E premeremo sull’acceleratore. Senza inquinare però».

Ma i giovani, che vedono di fronte a sé un futuro sempre più precario, chiedono a gran voce che si passi dalle parole ai fatti. Fatti concreti, basati su dati inconfutabili. «Vogliamo che vengano rispettati gli accordi internazionali, come l’accordo di Parigi, che proviene direttamente dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite, sottoscritta da tutti gli Stati del mondo nel 2015, in virtù delle conoscenze scientifiche consolidate da anni – spiega Jacopo Mengarelli, portavoce del movimento Fridays for future e tra gli organizzatori del sit in di questa mattina -. Bisogna ridurre del 45%, entro il 2030, le emissioni di gas serra, soprattutto Co2, ed annullarle completamente entro il 2050. Oltre il 97% degli studi scientifici è concorde sull’esistenza dei cambiamenti climatici globali e sulla causa umana. Chi nega i cambiamenti climatici o è ignorante o mente. Se la nostra pressione non basta, l’arma migliore che abbiamo è il voto: Trump nel 2020 si ricandiderà e, se non cambia idea, non dovrà essere rieletto».

Il sit in è iniziato attorno alle 10 e via via piazza Cavour si è riempita in ogni angolo: stando alle prime stime, avrebbero manifestato circa 3mila persone. Alcuni studenti delle elementari hanno anche indossato le tute bianche diventate simbolo delle proteste per la tutela ambientale. Tra le scuole presenti, la secondaria di primo grado Donatello, con l’insegnate di lettere Romina Ramazzotti che ha spiegato come il sit in sia inserito nel «percorso di educazione alla cittadinanza sostenibile, parte della nostra programmazione curricolare. I ragazzi hanno realizzato in autonomia cartelloni e striscioni: abbiamo già iniziato a riflettere su questi argomenti che ci accompagneranno tutto l’anno». Sulle critiche mosse ai Global Strike for climate iniziati dalla 16enne svedese Greta Thunberg, reduce dal potente e caustico discorso alle Nazioni Unite di tre giorni fa – incentrate in primis  sul fatto che gli studenti saltino ore di scuola per manifestare -, Ramazzotti replica: «I ragazzi devono diventare cittadini e la partecipazione attiva va sollecitata sempre, perché aiuta a ragionare ed a fare scelte consapevoli».

Tra gli interventi, anche quelli di Legambiente, che ha ribadito la necessità di creare l’Area Marina Protetta del Conero, Italia Nostra, che si è scagliata contro il progetto del banchinamento del Molo Clementino per le grandi navi “fucina di inquinamento”, e l’associazione studentesca universitaria Gulliver, che ha sottolineato l’importanza di iniziare dai piccoli gesti, come l’uso di borracce al posto delle bottiglie di plastica, per salvaguardare l’ambiente. Il consigliere comunale di Altra Idea di Città, Francesco Rubini, ha inoltre annunciato che lunedì arriverà a palazzo del Popolo la mozione per la dichiarazione dello stato di emergenza ambientale, atto politico già approvato in altri Comuni come Roma. Presenti al sit in anche diverse sigle sindacali, tra cui la Cisl, che ha regalato piante di corbezzolo perché anche con i piccoli gesti si cambia la cultura e si dà sostegno alle politiche ambientali”, spiega Alessandro Mancinelli, responsabile Cisl Ancona. HackLab@laCupa ha inoltre installato una centralina autoprodotta negli stand della libreria Sonnino per il rilevamento in tempo reale delle polveri sottili.

(servizio aggiornato alle 15,15)

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