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Alla Pinacoteca Podesti
incontro su Orazio Gentileschi

ANCONA - Sabato pomeriggio nuovo appuntamento per la rassegna 'Percorsi d'arte' che illustrerà i contenuti della mostra in corso fino all’8 dicembre 2019 alla Pinacoteca Bruno Molajoli di Fabriano

Uno scorcio della mostra di Fabriano

 

Sabato prossimo, 26 ottobre, alle ore 18 presso la Sala Conferenze della Pinacoteca Civica ‘F. Podesti’ di Ancona verrà presentata la mostra La luce e i silenzi. Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento in corso fino all’8 dicembre 2019 alla Pinacoteca Bruno Molajoli di Fabriano. L’evento, organizzato dalla Cooperativa Le Macchine Celibi e aperto al pubblico, rientra nell’ambito nella nuova programmazione della Pinacoteca Civica di Ancona dal titolo ‘Percorsi nell’arte. Ancona e le Marche attraverso i secoli’. Tema centrale dell’incontro, moderato da Marta Paraventi e condotto da Anna Maria Ambrosini Massari e Alessandro Delpriori, è l’arte del Seicento. A partire dalla figura di Orazio Gentileschi, che nelle Marche ha introdotto il canone caravaggesco, i due curatori della mostra di Fabriano illustreranno le attività di tutti quegli artisti che, seguendo il ‘filone caravaggesco’, hanno contribuito a diffondere nella regione linguaggi personali ed estroversi come Giovan Francesco Guerrieri, Alessandro Turchi, Giovanni Baglione e Mattia Preti. Ma anche un focus su tutti quegli artisti che hanno fatto da contrappunto a questa tendenza come Annibale Carracci, Giovanni Lanfranco, Guercino, Emilio Savonanzi, Simone Cantarini e Guido Cagnacci”.

Uno dei dipinti esposti a Fabriano

La mostra di Fabriano La luce e i silenzi: Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento, che ha superato i 5.600 visitatori, fa parte del progetto Mostrare le Marche, nato dal protocollo d’intesa fra la Regione, il Mibac, l’Anci Marche, la Conferenza Episcopale e i Comuni di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Loreto, Matelica e Fabriano per promuovere la conoscenza e lo sviluppo dei territori colpiti dal sisma del 2016. L’esposizione è l’ultima di un ciclo di 5 grandi mostre che hanno già interessato le città di Loreto, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Matelica. Ora è Fabriano e il suo territorio a raccontare un altro grande artista – Orazio Gentileschi – che lavorò e soggiornò nelle Marche nel secondo decennio del Seicento, puntando i riflettori sulla sua attività marchigiana con importanti scoperte, confronti, anche inediti, e un ulteriore approfondimento del rapporto di Gentileschi con Caravaggio e l’influenza che questo suo caravaggismo ebbe sulla regione.

Un successo di pubblico e critica per la mostra presentata da Regione Marche, Ministero per i Beni e le Attività culturali, Comune di Fabriano e Anci Marche, che resterà aperta fino all’8 dicembre, con orari di apertura dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 e la consueta chiusura del lunedì. Continuano sempre le visite guidate per tutti i visitatori interessati, ogni giorno alle 10.15, 11.30, 15.15 e 16.30 (per gruppi si consiglia di prenotare a pinacoteca.molajoli@comune.fabriano.an.it). Fino all’8 dicembre sarà anche attivo l’accordo tra il Comune di Fabriano e il Consorzio di Frasassi, per offrire ai reciproci visitatori uno sconto sugli ingressi delle Grotte di Frasassi e della mostra. Il Consorzio infatti applicherà uno sconto di 2 euro sull’acquisto del biglietto intero di entrata alle Grotte non cumulabile con altre offerte o promozioni in corso, riservato a coloro che esibiscono in biglietteria il titolo di accesso alla mostra La luce e i silenzi: Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento. Il Comune di Fabriano applicherà la tariffa ridotta di 4 euro a chi si recherà alla Pinacoteca Civica Bruno Molajoli con il biglietto di ingresso alle Grotte.

Con il biglietto della mostra inoltre sarà possibile visitare fino al 3 novembre anche un’altra esposizione in corso a Camerino Dalla polvere alla luce: l’arte recuperata promossa dall’Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche e dal Comune di Camerino e realizzata con il contributo della Regione Marche. La mostra è allestita in parte nella Chiesa del Seminario, unica chiesa agibile di Camerino, e in parte nell’adiacente deposito attrezzato “Venanzina Pennesi”, che è aperto al pubblico per l’occasione grazie al finanziamento della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche. È un piccolo, ma preziosissimo spazio dove sono state accolte e rese fruibili circa trenta opere, recuperate grazie anche ai Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali e ai Vigili del Fuoco, che si sono adoperati con tenacia e determinazione per mettere in salvo le opere d’arte della città di Camerino e del territorio dell’Arcidiocesi.

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