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Villa Poticcio, potenziato il depuratore

CASTELFIDARDO - Consentirà di trattare un maggior numero di acque reflue con importanti benefici per l’ambiente e la vicina costa

 

Taglio del nastro, alla presenza delle autorità, tra cui i sindaci dei comuni soci e l’arcivescovo di Ancona-Osimo, mons. Angelo Spina, per il nuovo impianto di depurazione di Villa Poticcio, realizzato da Castelfidardo ScarL con capogruppo la Di Vincenzo Dino Spa e progettato dall’ing. Alberto Paradisi. L’impianto si va ad aggiungere a quello esistente e permetterà di trattare una maggiore quantità di acque reflue con relativo vantaggio per l’ambiente e soprattutto per la vicina costa. A Villa Poticcio giungono i grandi collettori fognari che hanno raccolto le acque sporche in gran parte della Valmusone e più precisamente quelle provenienti dai comuni di Osimo, Castelfidardo, Numana e Sirolo per un totale di circa 75 mila abitanti in estate e 40.000 in inverno. I nuovi lavori di ampiamento sono durati circa due anni e hanno comportato un costo di 7 milioni e 320 mila euro, soldi spesi bene se si tiene conto degli innumerevoli vantaggi che porterà il depuratore. Le interconnessioni con il vecchio impianto sono state studiate affinché nulla venga sprecato. Nonostante la differenza di età delle due parti, si è valorizzato quanto più possibile l’esistente. L’ampliamento sarà di appoggio, durante i periodi di revamping, delle strutture esistenti affinché l’intero impianto possa risorgere sotto una nuova veste che coniughi innovazione, la tradizione e il rispetto dell’ambiente. Da tempo i tecnici avevano valutato la necessità di potenziare il depuratore di Villa Poticcio proprio perché le sue acque, una volta trattate, defluiscono nel fiume Musone e di conseguenza a mare nella zona a cavallo tra Marcelli di Numana e Porto Recanati, due località che vivono di turismo e che devono essere tutelate al meglio così come tutti i cittadini che vivono grazie alle bellezze della nostra costa. L’impianto di Villa Poticcio punta quindi a diventare il fiore all’occhiello della Valmusone.

Acquambiente gestisce altri due impianti di depurazione: Cerrete Collicelli a Cingoli e Fiumicello Filottrano, che hanno una potenzialità rispettivamente di 5.000 e 11.700 abitanti. In particolare per l’impianto di Cerrete Collicelli è previsto un revamping dell’impianto per aumentarne la capacità depurativa fino a 9.000 abitanti. “La vera sfida del futuro che dovranno affrontare realtà come la nostra – ha detto nel suo intervento il presidente Massimo Palazzesi – sarà quella di rafforzare la qualità dei servizi e aumentare la disponibilità di acqua per i comuni che possono soffrirne la mancanza come quelli del sud della regione. Noi infatti abbiamo l’acqua grazie a fonti di approvvigionamento importanti come il bacino di Castreccioni. La nostra azienda grazie al suo apprezzato know how e alle sue conclamate capacità è stata quindi coinvolta nel progetto di interconnessione idrica “L’Anello dei Sibillini” per il quale sono stati messi a disposizione 235 milioni di euro e che prevede il coinvolgimento di altre 6 aziende come la nostra e di ben 135 comuni delle province di Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli. Ma la nostra società non si ferma mai, perché raggiunto un obiettivo, come questo, ne abbiamo già altri in cantiere come la realizzazione, in stato avanzato, di un laboratorio di analisi interno che prevede la partecipazione di altre aziende del settore idrico e che ci permetterà di accorciare i tempi di controllo della qualità dell’acqua e diminuire i costi. Inoltre abbiamo programmato i lavori di ristrutturazione del serbatoio pensile di Filottrano, gli interventi, che sono già partiti, sulla rete fognaria a Cingoli e la realizzazione a Numana e Sirolo delle vasche di laminazione per eliminare il problema degli allagamenti”.

L’inaugurazione si è poi conclusa con l’esibizione della Fisorchestra Marchigiana che ha sottolineato in musica questo importante momento della vita aziendale.

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