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Alice nel paese delle meraviglie
della ‘street art’ a Capodimonte

ANCONA – Un itinerario di “wall panting” in uno dei quartieri storici di Ancona. Quest'anno il festival di urban art “AnconaCrea2020FF” è tornato con un’edizione straordinaria e autofinanziata

Il murale “Pacca Sassi”, di Percy Bertolini

 

di Gianpaolo Milzi

Un labirintico percorso a colori, dov’è fantastico perdersi tra visioni ultra suggestive, che colpiscono forte occhi, cuori e menti. Un itinerario di “wall panting” semi underground che continua ad arricchirsi di opere di gran pregio, quello uscito dal cappello magico di “AnconaCrea2020FF”, la manifestazione di “urban art” che si rinnova dal 2015 ad Ancona. E che nelle ultime due edizioni ha trasformato una porzione dello storico quartiere di Capodimonte in un piccolo paese delle meraviglie. L’Alice del famosp romanzo? C’entra anche lei.

Il “writer” Tobet al lavoro

Perché chi si “tuffa” nei vari ambienti dell’ampio porticato che mette in comunicazione via Astagno 39 e via Cialdini 28, è come guidato da emozioni che si susseguono in un’atmosfera tra il fiabesco, il misterioso e la psichedelica; ma largo anche ad influenze stilistiche post moderne che inseguono la tecnologia. Guidati, tanto per fare un esempio, dall’occhio e dal profilo indagatori dipinti da William Vecchietti, in arte Yapwilli, anconetano, direttore artistico della kermesse. Tra i pezzi forti di questo evento 2020 di “street art” – che punta in modo originale e vincente alla riqualificazione urbana di luoghi dov’erano il claustrofobico grigio cementizio e un certo degrado a farla da padroni e concretizzatasi soprattutto a luglio ed agosto – particolarmente calamitante il murale firmato dal milanese Tobet,«di grande impatto teatrale, con le sue forme optical e iridescenti, capaci di effetti straordinari», sottolinea Yapwilli. E di straordinario c’è anche il fatto che AnconaCrea2020FF” si è svolta perché gli artisti fatto tutto in modo gratuito. Altrimenti l’evento avrebbe rischiato di saltare. Complici “lockdown” da Covid 19 e questioni burocratiche, l’assessorato comunale alla Cultura, a differenza che in passato, ha solo patrocinato e non finanziato il variopinto “cantiere dei writers”. Yapwilli: «Tutta autogestita, anche per le spese, questa edizione. Ma abbiamo dovuto rinunciare alle performance di altre arti e alle ulteriori iniziative che di solito coinvolgevano i cittadini».

La dolce opera di Mandarino

Tra i “quadri murari” nuovi, i ludici sprazzi di mondi alieni e i golosi ritratti dell’anconetano Mandarino (ancora in azione per le ultime pennellate e spruzzate di vernice spray); le metrogiungle con alberi e rottami di automobili di Yiuri Hopnn (anconetano trapiantato a Lione); gli inviti all’allegra ironia (“Vacce a beve”) di Gisa e il televisore che pare uscire da una finestra di Blast (entrambi artisti del capoluogo marchigiano); il “Pacca Sassi” della bolognese PercyB (Bertolini), con protagonista un pastorello del Poggio di Ancona; i quattro lati del pilastro magistralmente stravolto da Zeta Zolletta (di Perugia, ma che vive a Roma): dardi che si inseguono e si intrecciano in una sorta di dedalo; i colori rosa e amaranto dominanti, a ricordare certe opere del pittore viennese Gustav Klimt (1862 – 1918). Unica eccezione, alla localizzazione Capodimonte, la maschera da cane in lattice nero, secondo l’interpretazione del romano Aloha, nel rione di Posatora. Una squadra eterogenea per provenienza geografica e cifra stilistica, quella di “AnconaCrea” – alcuni componenti di caratura internazionale, certe loro opere sono “battute” da “Sotheby’s” in aste milionarie – accomunata da un amore incondizionato per Ancona, dove alcuni tornano e ritornano volentieri. Amore ricambiato soprattutto dai residenti di Capodimonte, chi portando una fetta di torta ai “writers” al lavoro, chi assistendo semplicemente al loro “work in progress” con gratitudine per la riqualificazione dell’area. Da un po’ di tempo ridotata di illuminazione pubblica.

La “Nave macinino”, “wall painting” di Daniela Nasoni

Appena più giù, ancora una vetrina da sogno, in un altro passaggio pedonale tra le vie Cialdini e Astagno che arriva a piazza Palatucci, coi murales dipinti nell’edizione 2019 dal pugliese Zip, dal torinese Abel e da Urka (provincia di Ascoli). Urka sarà di nuovo a Capodimonte per un nuovo “walll painting” da realizzare a dicembre. Ultima aggregata, ma non certo per capacità espressiva, all’avventura “AnconaCrea”, Daniela Nasoni, disegnatrice, che dipinge quadri fin da piccola. E non poteva che andare così, visto che lei (originaria di Milano) in via Cialdini da un po’ ci abita. Invaghitasi subito di quelle avveniristiche immagini di strada, ha voluto provare l’incantesimo murale, sempre nell’antro magico tra via Cialdini e via Astagno. Il risultato? Da applausi. Lo stile? Da illustrazioni per favole per bambini. C’è Pinocchio che ammicca ai passanti da un pilastro. Su alcune pareti ecco una barca a vela alimentata anche da un macinino da caffè, carica di meraviglie, tra cui un faro portuale; oltre ad una città incantata e dai colori sgargianti tutta proiettata in verticale tra guglie, torri e scale da cui fanno capolino personaggi da cartone animato. Quindici-venti, non le abbiamo contate tutte le opere di “street art” dell’antico quartiere. Opere che, tra i vari messaggi, ne lanciano uno in particolare: noi siamo d’esempio, sarebbe ora che anche l’Amministrazione comunale valorizzasse Capodimonte, con un nuovo arredo urbano decoroso, in quanto non gode del giusto risalto e apporto di servizi, così come altre zone residenziali di Ancona. «Giunte municipali di altre città hanno già usato simili strategie vincenti. – sottolinea Yapwilli – Prima arrivano gli artisti, incoraggiati dalle istituzioni per il loro lavoro, poi contest, spettacoli, festival. A seguire attività commerciali, bar, negozi per acquisti di oggetti d’artigianato». Già, l’artigianato. Chissà, un giorno, a Capodimonte, pian piano riapriranno le botteghe scomparse, radicate nella sua tradizione storica. Buone prospettive per l’edizione 2021. Gli artisti di quella 2020 hanno accolto l’invito dell’assessore alla Cultura Paolo Marasca ad essere presenti ad Ancona la prossima primavera, agevolati da un finanziamento comunale.

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