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I circoli ricreativi e culturali
si appellano al Prefetto: «Fateci riaprire»

ZONA GIALLA - La vicepresidente del 'Rinaldo Quercetti' di Castelferretti, Valentina Fioretti, si fa portavoce anche dei colleghi di Chiaravalle e Jesi. «Viviamo tutti un fortissimo momento di difficoltà. Svolgiamo un servizio di comunità ma il nuovo Dpcm continua a tenerci integralmente fuori servizio» spiega

Momenti aggregativi al Circolo Quercetti prima della pandemia

 

Hanno ancora le serrande totalmente abbassate i circoli ricreativi e culturali delle Marche, anche all’indomani del ritorno della nostra regione fra la lista delle gialle. «L’ultimo Dpcm ha permesso ai bar di riprendere le loro attività fino alle 18. Ma i circoli sono stati esclusi dalla manovra. Chiediamo di poter riprendere la nostra attività di somministrazione cibo e bevande al bancone, come gli altri locali, ne va della nostra sopravvivenza, altrimenti dove li troviamo i fondi per pagarci le utenze?» . L’appello arriva dalla vicepresidente dei Circolo culturale ricreativo Rinaldo Quercetti di Castelferretti, Valentina Fioretti, che si rivolge alle autorità competenti, Governatore o Prefetti, per porre mano alle normative e dare anche a circoli e dopolavori la possibilità di poter riattivare almeno le attività minime della vendita al bar.  «Parlo a nome dei circoli culturali e ricreativi di Chiaravalle, Falconara Marittima, anche Jesi. Siamo tutti in contatto e viviamo tutti un fortissimo momento di difficoltà. Il Dpcm del 3 dicembre invece continua a tenerci integralmente fuori servizio». Ed è un disagio, quello dello storico circolo Arci di Castelferretti coi suoi 260 soci, che riguarda tutte le analoghe realtà della provincia come della regione, sia Arci che Acli che di altre realtà associative.

L’interno del circolo

«Sappiamo dai nostri contatti che in alcune provincie in Italia è intervenuto il Prefetto, con una speciale ordinanza, per consentire la riapertura dei bar nei circoli. Non ci resta che invocare lo stesso nelle Marche. Le attività sono ferme dal Dpcm del 3 novembre, gli aiuti che ci arrivano sono irrisori. La nostra campagna di tesseramento  è ferma, per ovvie ragioni nessuno è venuto a rinnovare la propria iscrizione. Noi poi, come Quercetti, siamo dotati di partita iva e per due settimane a novembre abbiamo continuato a fare per qualche settimana servizio di cucina di asporto, dopo aver avuto ragguagli dall’Arci che era possibile. Ma siamo stati stoppati dalle autorità con sanzione amministrativa e ci siamo fermati.  Davvero, non sappiamo più come fare – continua la vicepresidente Fioretti –  Per Castelferretti il nostro è anche un servizio di comunità. Siamo punto di riferimento per gli anziani, e vorremmo tornare a poter organizzare tutte quelle attività per i più vulnerabili che da sempre portiamo avanti. Durante gli ultimi mesi abbiamo organizzato servizi di consegna spesa a domicilio e raccolte di fondi. Tutte iniziative di quartiere importanti anche per il superamento della pandemia. Le nostre iniziative ludico ricreative possono rimanere sospese, niente giochi o incontri. Ma il bar è fondamentale riaprirlo per la nostra microeconomia. D’altronde sono riaperti tutti gli altri bar del paese, dove in questi giorni si recano i nostri soci, non potendo contare sul loro bar di riferimento, quello del nostro circolo».

(m.b.)

La serranda ancora abbassata del Circolo culturale ricreativo Quercetti



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