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Anziano rapinato sul treno:
responsabili in carcere dopo 6 anni

ANCONA - Si tratta di tre 25enni che nel maggio 2015 avevano strappato il borsello a un 73enne. Sono stati arrestati all'alba dai carabinieri

 (foto d’archivio)

 

All’alba, tra Faenza e Forlì,  i carabinieri della Compagnia di Ancona, coadiuvati dai colleghi di Faenza e Forlì, hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dal tribunale di Forlì a carico di tre 25enni, un ragazzo e due ragazze, resisi responsabili il 30 maggio 2015 di una rapina commessa ai danni di un 73enne anconetano sul treno regionale diretto da Piacenza ad Ancona. Sono stati tutti condotti in carcere.  La sera di quel 30 maggio, una coppia di anziani coniugi anconetani viaggiava a bordo dell’ultimo vagone del convoglio ferroviario quando i tre 25enni, con un cane al seguito, prendevano posto in prima classe posizionando l’animale vicino al 73enne. Quest’ultimo prima aveva tentato di allontanare educatamente il cane e poi invitato la sua conduttrice a spostare l’animale. La ragazza, però, evidentemente infastidita, aveva inveito contro la coppia di coniugi con insulti e minacce per poi, assieme agli altri due amici, passare ad aggredire fisicamente l’anziano che al termine della colluttazione si ritrovava senza il borsello che indossava a tracolla, contenente denaro ed effetti personali del valore di 3.500 euro.  I tre, approfittando dell’arrivo del treno alla stazione ferroviaria di Forlì, si erano dileguati.  Il giorno successivo, la vittima si era presentata alla caserma di Collemarino per sporgere denuncia. I militari, nel giro di poco tempo, dopo aver  ricostruito la dinamica dell’evento, tramite anche la testimonianza dei presenti all’aggressione, hanno identificato i tre, denunciandoli.  Il processo celebrato presso al di Forlì si è concluso il 15 marzo 2017, con la condanna per tutti alla reclusione di 3 anni, alla pena pecuniaria di 1.000 euro ed alla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, per rapina aggravata in concorso. Recentemente la Corte di Appello di Bologna ha confermato la sentenza e per i tre arrestati si sono, quindi, aperte le porte delle carceri di Ravenna e Forlì.

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