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Minori in comunità,
il nuovo regolamento
al voto dell’aula consiliare

FALCONARA - Una delle novità più rilevanti «è la previsione della compartecipazione delle famiglie di provenienza alla spesa per l’inserimento e il mantenimento nelle comunità residenziali o nei centri diurni, che viene determinata sulla base dei valori Isee stabiliti con regole specifiche per questo genere di interventi» spiega l'assessore Raimondo Mondaini

Raimondo Mondaini

 

 

Il Comune di Falconara avrà un nuovo Regolamento per l’inserimento di minori in comunità residenziali e semiresidenziali. L’obiettivo è quello di disciplinare gli interventi a tutela dei minorenni e delle loro famiglie, secondo principi adottati da tempo, sulla base di regole adeguate alla normativa più recente. «Questo tipo di interventi il più delle volte è un percorso obbligato che nasce da decisioni del tribunale, in altri casi rappresenta una risposta a situazioni complesse che non possono essere affrontate con altre tipologie di sostegno – dice il vicesindaco Raimondo Mondaini, con delega ai Servizi sociali –. Una delle novità più rilevanti è la previsione della compartecipazione delle famiglie di provenienza alla spesa per l’inserimento e il mantenimento nelle comunità residenziali o nei centri diurni, che viene determinata sulla base dei valori Isee stabiliti con regole specifiche per questo genere di interventi. La compartecipazione è prevista per i nuclei familiari con Isee superiore a 13.808 euro, ossia due volte e mezzo il valore dell’assegno sociale Inps».

Il nuovo regolamento è stato illustrato in commissione consiliare Servizi sociali nella seduta del 4 febbraio e dovrà essere approvato in Consiglio comunale. Durante la commissione la presidente Stefania Marini ha proposto di avviare una serie di incontri con le associazioni che si occupano di affido familiare, percorso che può essere una valida alternativa a soluzioni più invasive. L’inserimento dei minori in comunità è una forma di tutela che assorbe ogni anno grandi risorse del bilancio comunale, solo in parte rimborsate dalla Regione per poco più del 30 per cento. Nel 2020 il Comune ha speso 815mila euro per finanziare l’accoglienza dei minorenni (a volte accompagnati da un genitore) in comunità adatte ai loro bisogni. L’anno scorso in comunità residenziali sono stati accolti 18 minori e sette adulti per un costo totale di 467mila euro, mentre 41 minori sono stati inseriti in strutture diurne, di supporto al nucleo familiare.

Come principio basilare, il Comune di Falconara riconosce il diritto del minore a crescere all’interno della propria famiglia, prevenendo ogni forma di allontanamento familiare attraverso l’attivazione di interventi e servizi a sostegno delle funzioni genitoriali. In questo caso un supporto può essere fornito dalle strutture semiresidenziali, che possono accogliere minori in situazioni di disagio o di difficoltà temporanea per alcune ore al giorno, con lo scopo di evitare che vengano esposti al rischio di emarginazione e di devianza. L’inserimento dei minori nelle comunità è previsto quando è disposto dall’autorità giudiziaria, oppure quando c’è la necessità di adottare forme di protezione che richiedono il loro allontanamento della famiglia: in questo secondo caso il Comune di Falconara interviene tramite il servizio sociale professionale e colloca i minorenni in «luogo sicuro sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione», come sancito dal Codice civile. In entrambi i casi l’amministrazione comunale individua le strutture (residenziali o semiresidenziali) attraverso un bando, che valorizza aspetti come il piano educativo offerto e la posizione rispetto alla famiglia di provenienza. Le strutture, all’esito del bando, vengono inserite in due elenchi comunali.

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