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Dai rifiuti della pesca ricavati
fertilizzanti biologici per l’agricoltura

ANCONA – Univpm e la cooperativa dorica Co.Pe.Mo stanno lavorando ad uno dei 6 casi studio del progetto eso-sostenibile “Sea2Land”, finanziato dal programma europeo Horizon 2020

 

 

I ricercatori sono al lavoro per fornire soluzioni per il miglioramento e l’adattamento delle tecnologie di recupero dei nutrienti per produrre fertilizzanti biologici dai sottoprodotti della lavorazione del pesce e dell’acquacoltura, attraverso tecnologie innovative: compostaggio avanzato, bio-essiccazione, concentrazione ed estrazione per congelamento, produzione di alghe, pirolisi, tecnologie a membrana, estrazione di chitina, frazionamento termo-meccanico ed idrolisi enzimatica. Le Marche e l’industria ittica marchigiana saranno protagoniste in Sea2Land con il coinvolgimento dell’Università Politecnica delle Marche e dell’azienda Co.Pe.Mo, Cooperativa Pescatori Molluschicoltori operativa nel porto di Ancona per realizzare un impianto pilota, e validare un caso studio, includendo aspetti economici e sociali, sulla produzione di fertilizzanti dagli scarti di lavorazione dei frutti di mare. «Le sfide che oggi ci troviamo ad affrontare sono molte e condividere con enti e imprese bisogni e conoscenze può generare nuove idee utili a tutta la collettività – spiega in un comunicato il rettore Gian Luca Gregori. Con il progetto Sea2Land, grazie alle conoscenze scientifiche – rimarca il Rettore – si è trovata la strada per mettere a terra i concetti legati alla sostenibilità ambientale e all’economica circolare». Oltre a quello anconetano il progetto avrà altri 6 casi studio in 6 aree rappresentative del settore della pesca in Europa (Nord, Baltico, Atlantico, Cantabrico e Mediterraneo). Il progetto Sea2Land è un’azione collaborativa di innovazione (Ia) di 4 anni iniziata a gennaio 2021 e finanziata con 7,7 milioni di euro dall’Ue nel quadro del programma Horizon 2020 nel bando H2020-Rur-2020-1. Il progetto Sea2Land è coordinato dall’organizzazione spagnola Neiker-Instituto Vasco de Investigacion y Desarrollo Agrario Sa (Neiker), coordinatore del progetto, insieme ad altri 25 partner di 11 paesi diversi (10 Stati europei e Cile).

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