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Fontana dei leoni, il figlio di Morosetti:
«Lasciate tutto come sta
In beneficenza i soldi del testamento»

JESI - Roberto, il figlio del fumettista benefattore, è intervenuto nel dibattito social con un commento al post del Comitato Piazza Libera. «Rinunciate allo spostamento. Sono certo che mio padre, che amava Jesi quanto l'amate voi, sarebbe più contento così» ha sottolineato

La fontana dei leoni nella sua sede attuale, in piazza Federico II: il cantiere dei lavori per il trasferimento è già partito

 

 

«Mi permetto brevemente di intervenire. Sono il figlio di Cassio Morosetti. Certamente mio padre non si era reso conto di tutte le difficoltà relative alla ricollocazione della fontana in Piazza della Repubblica. Sono certo del fatto che non si riusciranno a rispettare i tempi dettati dal testamento. D’altra parte io non ho nessun potere per modificare il testamento di mio padre». E’ comparso a sorpresa tra i tanti che animano il dibattito social della pagina Fb del Comitato Piazza Libera il commento di Roberto Morosetti, figlio del fumettista benefattore che tra le ultime volontà testamentarie ha deciso di donare 2 milioni di euro al Comune di Jesi, sua città natale, a patto di realizzare il progetto di spostamento della fontana dei leoni nella sua sede originaria di piazza della Repubblica entro il prossimo mese di luglio. Una proposta che ha diviso l’opinione pubblica cittadina, arrivando ad aprire un contenzioso al Tar Marche. Il figlio dell’artista sembra allinearis alle posizioni del Comitato di cittadini che si sta mobilitando da mesi contro il trasloco della fontana e dell’obelisco.  Intanto in piazza Federico II sono iniziati i lavori di smontaggio della fontana che sarà ricostruita, secondo il progetto, in piazza della Repubblica.

I leoni ‘imballati’ in vista del trasloco

«Prevedo un grande esborso di denaro da parte del Comune. – scrive ancora nel suo commento Fb Roberto Morosetti – Vedo lavori di sistemazione delle due piazze che si protrarranno per anni, con disagi e quant’altro. Vedo il disappunto da parte della cittadinanza. Leggo le perplessità avanzate dalla stampa locale. Prevedo anche il fatto che mio padre sarà per sempre oggetto di disprezzo da parte degli jesini, ed erano ben altre le sue aspettative. Ma a questo punto mi domando: ma non sarebbe meglio che lasciaste perdere, che lasciaste tutto come sta e che i soldi del testamento vadano alle associazioni citate nel lascito? Ve lo chiedo sinceramente. Lasciate stare tutto com’è. Rinunciate allo spostamento. A questo punto sono certo che mio padre, che amava Jesi quanto l’amate voi, sarebbe più contento così». Dichiarazioni in linea con gli orientamenti del Comitato Piazza Libera che chiede al Comune «di sospendere i lavori. Non sarebbe accettabile far pagare ai cittadini, i costi di un scelta incomprensibile, non condivisa e non voluta dalla città! Lasciamo l’ego a casa e diamo i soldi in beneficenza».

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