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Scuola e Dad, l’idea di Filippo Raschia:
«Gli studenti aiutino gli studenti»

PROGETTI - Il 22enne anconetano, che frequenta il corso di laurea magistrale ‘Economic and Social Sciences’ alla Bocconi di Milano e segue come volontario il progetto 'Top' nello stesso ateneo, ha proposto anche all'Univpm l'attivazione di programma di tutoraggio online rivolto agli scolari che abbiano necessità di supporto. «La scuola è l’unica vera speranza a cui il nostro Paese può e deve aggrapparsi per rimettersi in carreggiata, senza lasciare indietro nessuno» sottolinea l'universitario

Filippo Raschia

 

«Dedicare una manciata di ore a settimana al baby-sitting di due ragazzini delle elementari mi ha fatto aprire gli occhi sul dramma che la scuola vive. E lo dico da universitario, che soffre da tempo le limitazioni della didattica a distanza, ma che probabilmente, paragonato agli studenti più giovani di lui, deve quasi sentirsi un privilegiato. Sì, perché relegare i bambini a tre ore al giorno (nel migliore dei casi) di lezioni online significa segnarne il futuro, e con il loro anche quello dell’Italia: la scuola è l’unica vera speranza a cui il nostro Paese può e deve aggrapparsi per rimettersi in carreggiata, senza lasciare indietro nessuno. E se la maggioranza dei “grandi” non lo capisce, allora sono i giovani che devono attivarsi». Ha le idee chiare Filippo Raschia, 22 anni di Ancona. Dopo aver conseguito la laurea triennale in Economia e Commercio all’Università Politecnica delle Marche ed aver affrontato un’esperienza di studi all’estero, in Belgio, con il programma Erasmus, ora frequenta il corso di laurea magistrale ‘Economic and Social Sciences’ all’Università Bocconi di Milano e vorrebbe creare sulla scorta della sua esperienza personale, una rete solidale di supporto per gli scolari finalizzata a superare le difficoltà di apprendimento che la Dad, la didattica a distanza, con l’emergenza sanitaria, ha amplificato.

«La mia Università, in questo ambito, ci ha riproposto un programma di tutoraggio online su base volontaria, che si rivolge agli studenti più giovani che necessitano di un aiuto concreto. – racconta Filippo – Un’iniziativa semplice, ma che se presa d’esempio da tutti i rettori italiani e dal preziosissimo capitale umano che essi crescono con tanta passione, può riuscire ad imprimere, perfino nelle coscienze più miopi e indifferenti, un vitale cambio di rotta. Il valore sociale dell’iniziativa mi spinge a precisare che il progetto T.O.P. (Tutoring On-Line Program), ha come obiettivo quello di fornire un aiuto, su base volontaria, agli studenti più giovani che necessitano di un sostegno».  L’idea, nata dalla collaborazione delle Università Bicocca, Bocconi e Harvard, coinvolge per ora qualche centinaio dei loro universitari.

«Ma quanti ragazzi si potrebbero raggiungere se tutte le Università seguissero questo esempio? – si domanda il 22enne – Parafrasando il buon vecchio Karl: studenti di tutta Italia (per iniziare, intanto), unitevi». L’obiettivo di Filippo Raschia e quello di coinvolgere quanti più coetanei possibili nel progetto. «Dare un piccolissimo aiuto, può trasformarsi in un’azione collettiva molto potente. – sottolinea – Per questo mi sono messo in contatto con il rettore dell’Univpm e il Ministro dell’Istruzione per provare a costruire una concreta e solidale iniziativa che possa rivelarsi di sicura utilità sociale». Sembra che il rettore dell’Università Politecnica delle Marche  verificherà la possbilità di attuare l’iniziativa anche nell’ateneo di Ancona.

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