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Morte di Huub Pistoor, i familiari:
«No all’archiviazione per chiarire
responsabilità su manutenzione del mezzo»

L’INGEGNERE, travolto dal rimorchio sganciato da un tir, ha perso due anni fa la vita ad Agugliano. Viveva a Osimo, lavorava a Jesi, era istruttore Cai delle Sezioni di Senigallia e Ancona, socio della Scuola Popolare di Filosofia di Macerata. Il conducente del camion ha già patteggiato la pena per l'omicidio stradale, il 21 aprile l'udienza di opposizione davanti al Gip con la richiesta delle parti offese

 

 

Sono trascorsi due anni dall’omicidio stradale di Huub Pistoor, travolto e ucciso ad Agugliano, il 29 marzo 2019 mentre tornava a casa dal lavoro, da un rimorchio che si è staccato dalla motrice di un camion e ha schiacciato la sua auto. Pistoor era un ingegnere elettronico e lavorava a Jesi, era nato in Olanda ma viveva da 28 anni nelle Marche. Era conosciuto per la sua attività di accompagnatore di alpinismo giovanile del Cai (Sezioni di Senigallia e Ancona) e per il suo legame con la Scuola Popolare di Filosofia di Macerata. La Procura di Ancona ha subito indagato il conducente moldavo. Le perizie tecniche eseguite dal consulente del Tribunale hanno poi evidenziato le gravi criticità e carenze presenti nei due mezzi pesanti, usurati e pericolosi per la circolazione. Il Pm ha aperto un fascicolo nei confronti dei proprietari della società di trasporti, con sede a Verona. In seguito ha richiesto per loro l’archiviazione con la motivazione che la revisione dei mezzi era stata effettuata nei tempi stabiliti. I familiari di Pistoor hanno presentato opposizione alla richiesta di archiviazione.

A febbraio si è svolta l’udienza a carico del conducente. Il Gup ha accolto il patteggiamento a un anno e 3 mesi con sospensione della pena, non menzione nel casellario giudiziale e sospensione della patente per un anno. «Una sentenza ritenuta troppo mite dagli avvocati dalle parti offese, – scrivono i familiari dell’ingegnere – a loro avviso sono stati sottovalutati aspetti importanti, in particolare non è stato preso in considerazione l’altro capo di imputazione, l’omissione di soccorso. Il conducente non si era accorto di aver perso il rimorchio e aveva proseguito per altri 3-4 km, non era stato lui a chiamare i soccorsi. Il prossimo 21 aprile si svolgerà al Tribunale di Ancona l’udienza per discutere l’opposizione all’archiviazione. Si chiede l’accertamento di tutte le responsabilità che non sono solo del conducente in quanto la manutenzione dei mezzi spetta ai proprietari e a chi deve effettuare le revisioni. I familiari si augurano che possa essere celebrato un processo per poter individuare le diverse responsabilità, in segno di rispetto per chi ha perso la vita per l’incuria e la negligenza altrui, per chi ha subito il trauma della perdita e per tutta la collettività, che non può tollerare comportamenti che mettono a rischio l’incolumità pubblica». Sono sostenuti da persone e importanti Associazioni impegnate per la prevenzione, la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile, che hanno contribuito anche alla realizzazione del libro corale “La strada e la vita. In ricordo di Huub Pistoor e di tutte le vittime della violenza stradale”, Ventura Edizioni.

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