
Il tribunale di Ancona
Quattro anni di reclusione per l’accoltellamento avvenuto nei pressi dell’Arco Clementino, a Jesi. E’ questo il tenore della sentenza emessa dal gup Paola Moscaroli nei confronti del 19enne brasiliano arrestato dalla polizia lo scorso 14 novembre per aver aggredito un nigeriano di 20 anni, colpito più volte alla schiena con un coltello da cucina. Il verdetto è arrivato dopo la richiesta di giudizio abbreviato inoltrato dai difensori Federica Battistoni e Davide Mengarelli. L’accusa era tentato omicidio. L’imputato si trova attualmente ai domiciliari e ha sempre rigettato l’ipotesi della procura: non voleva uccidere il nigeriano. Quest’ultimo era stato dimesso dall’ospedale, dove era stato portato in codice rosso, con dieci giorni di prognosi. Perchè era avvenuto l’accoltellamento? Stando all’ipotesi degli inquirenti per motivi legati allo spaccio, causa di vecchi rancori tra le parti, sfociati nell’episodio di violenza avvenuto cinque mesi fa. Il brasiliano si è sempre giustificato dicendo di essersi difeso, di non aver certo cercato di uccidere il nigeriano. Quest’ultimo, il giorno dell’aggressione, avrebbe impugnato una bottiglia di vetro rotta. L’indagato un coltello da cucina, sequestrato poi dalla polizia. Quasi scontato il ricorso in appello da parte della difesa.
(fe.ser)
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