
Liceo classico Rinaldini
Dubbi sul focolaio al liceo Rinaldini e, in particolare, sul comportamento di un docente che si sarebbe fatto portavoce di tesi negazioniste e non avrebbe rispettato le normative anti-Covid. A portare il tema all’attenzione del Consiglio comunale è stato oggi il capogruppo di Altra idea di città Francesco Rubini, che ha chiesto di tracciare un quadro preciso della situazione e, in merito al professore, se si fosse recato «a scuola con sintomi simil influenzali o senza usare dispositivi di protezione». A rispondere è stata la sindaca Valeria Mancinelli, che ha fato sapere di aver «girato le domande sia alla dirigente scolastica, la professoressa Baione, sia all’Ufficio scolastico regionale. La dirigente non ha ritenuto di dover rispondere. L’Usr ha invece fatto sapere che le classi del liceo Rinaldini poste in quarantena sono state, nel corrente mese, sette su 42: precisamente, due classi dal 10 al 22 maggio, una dall’11 al 25, una dal 12 al 22, due dal 13 al 22, e una dal 17 al 27». Al 24 maggio, insomma, la quarantena è in vigore per due classi. Il numero totale degli alunni delle classi sottoposte a provvedimento di quarantena è stato di 160, ora sceso a 50. «Gli studenti positivi sono otto (su un totale di 1060) – prosegue la prima cittadina –, mentre i docenti in isolamento sono due, di cui una positiva al Covid. Non risultano, secondo gli approfondimenti svolti, episodi di mancato rispetto del protocollo. Sul docente, non risultano all’Usr comportamenti in infrazione delle normative anti Covid». Il “caso Rinaldini” verrà discusso anche in Consiglio regionale con un’interrogazione depositata dal dem Antonio Mastrovincenzo, ma intanto Rubini ha posto l’accento sul «preoccupante silenzio stampa prolungato dell’istituto scolastico, come se da quella scuola non potesse uscire niente. È importante, invece, garantire trasparenza».
(m.m)
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