Oltre 200 telefonate in un giorno e persino il tentativo di estorsione con una foto intima della figlia minorenne della ex: queste parte delle contestazioni per un 46enne che è stato condannato a 2 anni e 2 mesi dal gup del tribunale di Ancona. I fatti sono avvenuti in un comune dell’entroterra del Maceratese, la vicenda è stata però trattata al tribunale dorico perché tra i reati contestati c’era anche quello di accesso abusivo a sistemi informatici (reato da cui il 46enne è stato assolto).
Condanna invece per lo stalking e la tentata estorsione. I fatti risalgono al 2020. L’imputato, dice l’accusa, non aveva accettato la fine della relazione avuta con la donna (e che era durata circa un anno ) e a quel punto avrebbe iniziato ad inviarle numerosi messaggi ogni giorno, arrivando in un caso a farle oltre 200 telefonate in una giornata. Inoltre avrebbe diffuso messaggi diffamatori su Facebook, con account creati con nomi di fantasia, e avrebbe minacciato la donna di diffondere foto e video che la riprendevano in momenti di intimità. Inoltre, continua l’accusa, avrebbe ottenuto foto della figlia minorenne della donna in atteggiamenti intimi e avrebbe detto alla ex di essere in possesso di queste foto e minacciato di diffonderle se non avesse sottoscritto una liberatoria in cui rinunciava a intraprendere azioni legali per le condotte moleste che aveva avuto nei suoi confronti. La donna, assistita dagli avvocati Alessio Matarazzi e Nicoletta Corneli, ha fatto denuncia (si è poi costituita parte civile al processo). L’udienza davanti al gup si è svolta il 29 aprile, il 4 giugno sono arrivate le motivazioni della sentenza. L’imputato è difeso dall’avvocato Matteo Zelli.
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Il nome dell’imputato e il luogo in cui è avvenuto il fatto non vengono indicati a tutela della vittima
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