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Vaccini, «mancano all’appello i 50-60enni»
Diffidati operatori sanitari senza prima dose

ANCONA - Lo conferma Patrizia Marcolini, dirigente del servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Asur-Area Vasta 2. «La priorità è quella di recuperare i più fragili che non si sono ancora vaccinati» spiega. Al Pala Prometeo il trend giornaliero oscilla tra le 1250 e 1500 vaccinazioni - VIDEO

 

 

Avviate anche nell’Asur Area Vasta 2 le istruttorie per l’eventuale sospensione degli operatori sanitari non vaccinati previste dalla normativa di settore anti Covid-19.

Patrizia Marcolini

Sono rivolte a medici, infermieri, operatori delle varie professioni sanitarie e assistenti socio-sanitari per i quali la legge prevede l’obbligo vaccinale quale requisito per l’esercizio della professione. Nelle Marche i soggetti non vaccinati appartenenti a questa categoria sono 1.181 (pari al 2,58% rispetto al numero di operatori sanitari di tutta la regione).  Nel rispetto dell’articolo 4 del decreto legge 44 convertito in legge (la numero 76/2021), l’Asur sta inviando un invito formale ai sanitari più scettici (qualcuno li definisce ‘no-vax’) a presentare entro cinque giorni una certificazione di avvenuta vaccinazione o di esenzione. In assenza di risposta verrà formalizzata la richiesta di sottoporsi alla vaccinazione e qualora l’invito non sia recepito verrà informato l’ordine professionale di appartenenza e il datore di lavoro. «Si, sono partite le lettere e gli inviti a produrre documentazione o a presentarsi per la vaccinazione» ha confermato oggi Patrizia Marcolini, dirigente del Servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Asur-Area Vasta 2, a margine della visita del sottosegretario Andrea Costa all’hub vaccinale del PalaPrometeo di Ancona.

«I numeri delle vaccinazioni sono comunque rimasti alti nell’hub vaccinale di Ancona– ha aggiunto la dottoressa Marcolini –  Qui il trend giornaliero si aggira sulle 1250-1300 somministrazioni al giorno e quando sono attive le linee Inrca sfioriamo anche le 1500 vaccinazioni. Mancano soprattutto all’appello la fascia di età dei 50-60enni e i ragazzi molto giovani che si stanno ancora orientando. La priorità è soprattutto quella di recuperare i più fragili che non si sono ancora vaccinati. Nella nostra regione comunque la risposta è molto buona». La dirigente medica ha chiarito inoltre che il caos Astrazeneca in realtà non è stato avvertito, almeno in città: «Abbiamo registrato richieste di chiarimenti e sopra i 60 anni c’è anche chi ha chiesto di farsi inoculare la seconda dose sempre con Astrazeneca».

(foto/video Giusy Marinelli)



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