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La ferrovia Fabriano-Pergola rilancerà
il turismo della dorsale appenninica:
«Dopo 8 anni sarà riattivata a settembre»

MOBILITA' - L'assessore regionale conferma gli investimenti per il progetto di ammodernamento della tratta ferroviaria dismessa nel 2013. «Sarà funzionale alle Marche interconnesse e intermodali e servirà anche per far scoprire ai turisti i borghi come Sassoferrato, la sua miniera di Cabernardi e i Bronzi Dorati»

da sin. il sindaco di Sassoferrato Maurizio Greci e l’assessore regionale Frabcesco Baldelli sulla tratta della ferrovia dismessa Fabriano-Pergola

 

«Da rami secchi a germogli per il futuro: anche le linee ferroviarie dismesse giocano un ruolo chiave per la nostra visione complessiva delle infrastrutture di una regione che vogliamo intermodale e interconnessa, unita da nord a sud e da est a ovest, con una visione unitaria». Esprime soddisfazione l’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli per la riattivazione, a partire da settembre, della tratta da Fabriano a Pergola, per fini turistici, con treno in partenza da Ancona. «Sono passati quasi 8 anni – aggiunge Baldelli in un comunicato stampa– dall’ultimo treno che ha percorso una delle tratte più funzionali al sistema di mobilità di quelle Marche più autentiche, colpevolmente abbandonate da una politica miope, che ha generato un solco profondo tra territori interni e costa, tra nord e sud della regione, un solco che il cambio di passo della Giunta Acquaroli ha iniziato a colmare». Una visione nitida di come dovrà essere una regione che vuole creare un modello di mobilità sostenibile a tutto tondo, interconnettendo ferrovie, strade, ciclabili e migliorare anche la viabilità interna, collegarla alla “grande viabilità”, valorizzando i territori della dorsale appenninica a fini turistici.

«L’itinerario che meglio rappresenta la nostra visione – aggiunge Baldelli – è quello che parte da Ascoli e risale le Marche lungo la costa, da San Benedetto del Tronto a Civitanova Marche, e da qui, grazie agli investimenti per la sua elettrificazione, arrivare veloci fino a Fabriano, uno snodo importante per raggiungere Roma o proseguire verso Pergola e poi, in prospettiva, collegarsi agli altri centri della dorsale adriatica. Un grande anello di ferro in grado di valorizzare una regione che, pur se declinata al plurale e suddivisa in valli e in grandi e piccoli comuni, deve poter contare su una visione unitaria». E in quest’ottica, il trasporto ferroviario rappresenta un tassello fondamentale sia per innovare la mobilità regionale che per velocizzare i collegamenti con le infrastrutture del Centro Italia:« Anche l’Europa indica come questa sia la direzione giusta da seguire – osserva l’assessore – imponendo agli Stati membri di raggiungere la soglia del 30 per cento del trasporto merci mediante treno entro il 2030. Per questo motivo, considero un vero successo essere riusciti ad inserire il potenziamento della Orte-Falconara nel Pnrr, così come avere a disposizione un commissario straordinario che ci consentirà di velocizzare i tempi di realizzazione saltando alcune lungaggini burocratiche».

Ultima arrivata nel cambio di passo della Giunta Acquaroli sulle infrastrutture la tratta Fabriano-Sassoferrato-Pergola, dove in questi giorni sono stati avviati lavori di manutenzione per la riattivazione a settembre.«Dismettere nel 2013 la tratta – sottolinea Baldelli – è stato un errore che testimonia ancora di più la mancanza di visione dei Governi regionali precedenti. Se si fosse dovuta ricostruire da zero un’infrastruttura di questo tipo si sarebbero dovuti investire 200 milioni di euro, eppure abbiamo rischiato di perdere per sempre l’opportunità di avere a disposizione un’opera di tale valore a causa di scelte retrograde e miopi, volute da chi parla di mobilità sostenibile a giorni alterni». Per riattivare la linea, Fondazione Fs ha già attuato un investimento da 1 milione di euro, anche se l’intervento più consistente, pari a circa 10 milioni, sarà realizzato il prossimo inverno. Nel 2021 il treno effettuerà tre viaggi tra settembre e ottobre, partenza da Ancona, con fermate intermedie che consentiranno di far scoprire ai turisti i borghi, Sassoferrato, la miniera di Cabernardi e i Bronzi Dorati. Dopo questi viaggi la linea sarà interessata da ulteriori importanti lavori di ammodernamento. E’ un’opportunità per il turismo interno e di prossimità – aggiunge Baldelli – attraverso una formula innovativa che permette lo sviluppo di un turismo lento e sostenibile, la decongestione dei flussi dei grandi centri e la destagionalizzazione della domanda. Aspetto non secondario è la qualità dei treni, destinati a 271 passeggeri, che saranno utilizzati, con carrozze arredate in modo elegante, in stile storico». Sarà dunque solo un assaggio in vista della prossima stagione. Quando i lavori di ammodernamento saranno conclusi, presumibilmente il prossimo marzo, il treno sarà definitivamente riattivato con tratte costanti. «Nel frattempo – conclude l’assessore Baldelli – abbiamo finanziato anche uno studio di pre-fattibilità per collegare Pergola con Urbino passando per Fermignano, perché la riattivazione del treno storico a fini turistici deve essere un buon viatico per il ripristino della linea commerciale».

Anche il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli è convinto della bontà del progetto. « Il ripristino della tratta è un’ottima notizia che aspettavamo da anni. Abbiamo lavorato per anni, da quando era stata interrotta per il piccolo dilavamento dovuto alle piogge, per la sua riattivazione e seppure questo avviene solo a scopo turistico lo considero un primo passo fondamentale per la sua piena ripresa anche per il trasporto locale. Bisogna dare atto alla Regione e in primis all’assessore Baldelli di essere riuscito a fare in 10 mesi quello che in passato veniva dichiarato impossibile. Con Baldelli abbiamo condiviso diverse volte l’opportunità di lavorare su questa tratta e in un incontro di qualche giorno fa mi aveva anticipato questa notizia che avremmo voluto annunciare pubblicamente insieme ma i lavori che stanno eseguendo lungo la tratta ha giustamente incuriosito e la notizia è già diventata di dominio pubblico. E’ evidente che era solo una questione di volontà e che dietro alle scuse accampate dalle due giunte precedenti c’era solo una diversa visione dello sviluppo delle aree dell’entroterra, visione, a mio modo di vedere, miope e sbagliata che dirottava il trasporto locale sulla gomma anziché sul ferro».

Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli

Ora si aprono nuove prospettive.«L’obiettivo – prosegue Santarelli – è quello di arrivare a realizzare quello di cui parliamo dall’ormai lontano 2014: la ferrovia Subappenninica che dovrà unire Fano a Civitanova compiendo un percorso a ferro di cavallo unendo un territorio con notevoli rilevanze culturali, artistiche, imprenditoriali, nonché 3 città universitarie: Urbino, Camerino e Macerata. In quest’ottica Fabriano rappresenta lo snodo principale consentendo alle aree interne di potersi collegare alla Falconara-Orte. Le nuove tecnologie che annoverano i treni a idrogeno rappresentano una opportunità di sviluppo che per troppo tempo è stata ignorata se non addirittura avversata. Poi ci sarà spazio anche per l’ambizioso progetto del museo nei locali delle officine delle ferrovie presso la Stazione di Fabriano per il quale Bonafoni sta combattendo da anni e che ora sembra veramente a portata di mano. Ora intanto dovremo lavorare per cogliere questa occasione che ci viene data con l’attivazione dei treni turistici che possono già da soli portare molto al nostro territorio».

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