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«Green pass per i luoghi della cultura
solo se serve a riaprire i teatri
nella naturale capienza del 100%»

ANCONA - Lo ha dichiarato questa mattina l'assessore regionale Giorgia Latini a margine della presentazione della XVII edizione del “Premio nazionale Franco Enriquez” in programma a Sirolo dal 1 al 30 agosto

Giorgia Latini (al centro) durante la presentazione della XVII edizione del “Premio nazionale Franco Enriquez Città di Sirolo”

«Va bene il Green pass per i luoghi della cultura, se questo serve a far riaprire i teatri nela loro naturale capienza del 100%, altrimenti il provvedimento in questo settore non ha senso. I dati del passato ci dicono infatti che con una capienza al 50% non ci sono stati contagi in questi luoghi, che sono sicuri e che non serve assolutamente il green pass».

Giorgia Latini

Ha affrontato con convinzione e senza giri di parole, questa mattina, l’argomento di attualità Giorgia Latini, assessore alla cultura della Regione Marche, parlandone a margine della presentazione a Palazzo Raffaello della XVII edizione del “Premio nazionale Franco Enriquez Città di Sirolo”. Dal 2005 il Centro studi drammaturgici internazionali Franco Enriquez Sirolo organizza il premio, dedicato al teatro e all’arte come impegno sociale, da un’idea creativa del maestro Paolo Larici. Ogni anno riserva la sua attenzione ai personaggi e agli avvenimenti che uniscono le qualità artistiche all’impegno civile: una delle connotazioni più caratteristiche del regista (che, negli anni Settanta, visse a Sirolo insieme alla compagna di vita Valeria Moriconi) al cui nome sono legati i premi. Dall’1 al 30 agosto la “perla del Conero” ospiterà una serie di iniziative “tutte collegate tra loro che hanno come fine quello di comunicare allo spettatore e al fruitore l’importanza della comunicazione teatrale e artistica”, ha evidenziato Larici. Un coraggio che va oltre le limitazioni poste dalla pandemia, alle inevitabili restrizioni a cui siamo sottoposti, alle nostre concezioni culturali. Non a caso tra le personalità artistiche e le istituzioni premiate quest’anno figura il Museo tattile Omero di Ancona. «Una visione coraggiosa del concetto di cultura. Omero non è un museo per ciechi, ma un museo senza barriera, aperto a tutti. L’accessibilità non è un concetto sociale che consente ai più deboli di accedere alla cultura, ma è un concetto culturale diverso di fruizione dell’arte», ha tenuto a evidenziare Aldo Grassini presidente del Museo.

Il Premio Enriquez rappresenta un «appuntamento importante che sosteniamo anche quest’anno con entusiasmo – ha detto l’assessore alla Cultura Giorgia Latini – È anche un segnale di ripartenza, di rinascita per il nostro territorio. Fa parte di questa moltitudine di eventi, disseminati nella nostra regione, che offrono un segnale concreto di ripartenza attraverso la cultura. Torniamo alle relazioni umane, a emozionarci in presenza con questi spettacoli, dopo un lungo periodo di isolamento». Tra le figure premiate quest’anno, anche quella alla memoria di Carla Fracci. «Donna che ha dato tanto al mondo della danza – ha ricordato l’assessore – In una delle sue ultime interviste lamentava proprio la chiusura dei teatri. Una posizione che mi impone una riflessione sul green pass. Una scelta che ha un senso se consente un aumento delle capienze, oggi limitata al 50 per cento, per favorire la fruizione dei teatri nella loro capienza totale». Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i consiglieri regionali Mirko Bilò e Carlo Ciccioli. «In queste edizioni sono stati premiati 350 artisti di fama internazionale, testimoniando l’attenzione che il Premio riserva alla cultura e alle persone che si impegnano per la cultura”, ha detto Bilò. Ciccioli ha evidenziato la longevità di una manifestazione “passata attraverso tante amministrazioni politiche diverse, segno della forte valenza culturale che sottende. Un premio che dura nel tempo, che potrebbe divenire punto di riferimento per l’attrazione della Marche nel campo dello spettacolo e della cultura». Il maestro Michele Pecora, artista marchigiano che verrà premiato, ha parlato di «un coronamento prestigioso per la mia carriera. Ripartiamo dalla cultura, la speranza a cui appigliarci per vivere momenti migliori».

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