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Parcheggio di Vallemiano nel degrado:
reti divelte, siringhe e rifiuti

ANCONA - L'area sottostante il cavalcavia della Ricostruzione vive nell'incuria: dalle montagne di guano di piccioni fino a bottiglie di plastica, di birra in vetro e lattine varie. Il luogo è diventato anche un covo di tossicodipendenti

Il parcheggio di Vallemiano

 

di Alberto Bignami

Sembra un luogo abbandonato il parcheggio sottostante il cavalcavia della Ricostruzione, a Vellemiano. Un breve giro fatto su richiesta dei lettori residenti, mostra infatti come, non tanto di giorno quanto a partire dal tramonto, questo diventi un luogo poco sicuro non appena le luci delle attività vanno a spegnersi. Diverse le segnalazioni giunte, riguardanti uno strano via vai soprattutto dal lato opposto all’ingresso principale: quello nei pressi dei binari ferroviari.
Qui, a terra, si trovano delle siringhe utilizzate da qualcuno che ha raggiunto la parte più estrema del parcheggio perché lontano da sguardi indiscreti. Oltre alle siringhe, ci sono anche i contenitori di vetro della fisiologica, la soluzione necessaria a sciogliere l’eroina.

Una rete divelta

La sporcizia è poi tanta: dalle montagne di guano di piccioni fino a bottiglie di plastica, di birra in vetro e lattine varie. Si trovano anche vaschette di alluminio gettate a terra e forse abbandonate dopo pranzi fugaci o volate con il vento poiché, nei pressi, vi è una sorta di colonia felina che sembrerebbe improvvisata e che raduna più i ratti che i gatti.
A proposito di sporcizia, sono tante e anzi troppe le deiezioni non raccolte dai proprietari di cani. A queste si aggiungono pure quelle umane.
Il parcheggio, dunque, in alcuni punti è più che altro una latrina nonostante le telecamere messe recentemente, che hanno portato indubbiamente un maggior senso di sicurezza tenendo un po’ più lontane quelle persone che, a lungo, hanno utilizzato questo posto anche come discarica.
Per quanto riguarda invece la pavimentazione, sono molti anche i dislivelli dovuti ad affossamenti del suolo. In un punto, la zona è anche segnalata con delle assi di legno e un cartello per evitare che, con il passaggio di un’auto, si faccia ancora peggio con la possibilità di sprofondare o rimanere incastrati. Completamente divelta è invece una gran parte della recinzione perimetrale che si affaccia su via Macerata, con tanto di paletti piegati; mentre il cartello che delimita l’altezza massima consentita ai mezzi risulta anche questo piegato e quasi precario.
La sensazione è indubbiamente quella di trovarsi in un posto poco o per nulla curato ma, più che altro, dimenticato. Non da coloro che però in questo quartiere vi abitano.

Zona delimitata

 

 

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