Botte e minacce alla moglie:
condannato a tre anni

ANCONA - L'ex marito, 51enne residente a Castelfidardo, doveva rispondere di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali per fatti risalenti al 2016. La violenza sarebbe esplosa a causa di un'eccessiva gelosia. In un'occasione aveva inseguito la donna, cercando di tagliarle la strada mentre lei era in auto

foto d’archivio

 

Botte, insulti, pedinamenti e inseguimenti con l’auto ai danni dell’ex moglie: condannato un 51enne di Castelfidardo per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Tre anni la pena stabilita questa mattina dal giudice Francesca Grassi. L’uomo dovrà risarcire l’ex coniuge, costituitasi parte civile, con 10mila euro. I fatti risalgono al 2016, a Castelfidardo. La violenza dell’uomo, stando a quanto emerso in udienza, sarebbe esplosa a causa di una ossessiva gelosia provata nei confronti della donna. Ci sarebbero state minacce («Prendo una pistola e ti ammazzo»), insulti e botte. In un’occasione, lui – stando all’imputazione – aveva preso la donna per il collo, spingendola verso la porta e impedendole di divincolarsi. Solo l’intervento dell’ex suocera, ‘armata’ di padella, aveva messo fine all’aggressione avvenuta tra le mura domestiche. La procura attribuiva poi al 51enne pedinamenti a piedi, insulti anche alla presenza di altre persone e un inseguimento avvenuto sull’Asse nord-sud di Ancona, quando lui aveva cercato – per l’accusa – di affiancarla e tagliarle la strada. La donna era assistita dall’avvocato Annalisa Marinelli. La denuncia era stata presa in carico dalla Squadra Mobile di Ancona.

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