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Caterpillar, i vescovi delle Marche
solidali con i lavoratori:
«Economia che uccide la dignità»

JESI - La Commissione regionale per i problemi sociali e del lavoro chiede alla multinazionale di rivedere la decisione di chiusura del sito di via Roncaglia. Rinviato l'incontro in Regione

 

Caterpillar, sfuma l’incontro in Regione tra azienda e sindacati convocato per oggi. Il Mise che avrebbe dovuto prendervi parte in video conferenza, oggi sarebbe stato assente al tavolo e si è preferito procrastinare. Prosegue invece a oltranza il presidio degli operai davanti ai cancelli dello stabilimento di via Roncaglia a Jesi. I lavoratori, 270 ai quali è stata annunciata la procedura di mobilitàlo scorso 10 dicembre, sono pronti a trascorrere la notte di San Silvestro sotto il tendone mentre si studiano nuove iniziative di mobilitazione.

A schierasi con gli operai jesini della multinazionale è anche la Commissione regionale per i problemi sociali e del lavoro, a nome della Conferenza episcopale marchigiana. «La vicenda della Caterpillar – scrivono nella nota i vescovi delle Marche– è una vicenda emblematica di ‘una economia che uccide’ la dignità dell’uomo anziché esserne al servizio, e pertanto va contrastata in ogni modo. Per questo, in primo luogo chiediamo ai responsabili della direzione di Caterpillar di rivedere la decisione di chiusura aziendale, dello stabilimento di Jesi. In secondo luogo chiediamo a tutte le istituzioni comunali, regionali e nazionali di prendere parte ed interessarsi a questa crisi industriale, probabilmente la più importante della Regione Marche dopo quella di Fabriano».

Esprimono pertanto piena vicinanza «a tutte le lavoratrici ed i lavoratori della Caterpillar, alle loro famiglie, alle piccole imprese che costituiscono l’indotto di Caterpillar; sosterremo con tutti i nostri mezzi la difesa del lavoro che hanno iniziato i lavoratori, anche partecipando fisicamente alle prossime manifestazioni pubbliche tramite i nostri uffici per la pastorale sociale e del lavoro presenti in tutte le diocesi».

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