«Avevo ricevuto 200 prenotazioni per la serata di San Silvestro, con lo scorrere dei giorni stavano scendendo di numero, per la paura dei contagi, della variante Omicron. Poi è arrivato il Decreto Festività. Dal 25 dicembre fino al 31 Gennaio le discoteche, i club, le sale da ballo e tutta la filiera dell’Intrattenimento sono costrette alla chiusura, come sancito dal decreto legge adottato dal Governo a poche ore dal Natale. In questo istante sto raccogliendo i cocci. Quello che mi fa più arrabbiare è che stanno facendo passare ancora una volta il messaggio che solo da noi circola il Covid 19, che solo noi siamo responsabili dei casi di contagio in aumento». E’ amareggiato Maurizio Casarola. Come responsabile regionale di Assointrattenimento Marche, il gestore del ‘MelaLuna center dance’ di Castelfidardo torna a farsi portavoce del malessere e delle difficoltà economiche di tutta la categoria.
Il 2021 verrà salutato senza balli neppure da chi ha scelto di farsi somministrare la terza dose di vaccino. «Siamo rimasti chiusi per 30 mesi e poi siamo stati aperti circa 2 mesi e mezzo. Sono stati vanificati tutti gli sforzi affrontati delle nostre imprese per riaprire, la programmazione delle nostre aziende è stata cancellata senza alcun preavviso. – rimarca Casarola -. È una grande ‘carognata’ fatta solo per il nostro settore. Sto seriamente pensando, dopo 50 anni di questo lavoro, di smettere prima che ci rimetta la salute. I ristori promessi dal premier Draghi in luglio, non sono ancora arrivati e tutte le associazioni di categoria di settore ritengono che sia ormai improcrastinabile che il Governo ascolti gli imprenditori e ponga in essere immediatamente le misure necessarie a sostenere il nostro comparto, risarcendo subito tutti i danni subiti e subendi in conseguenza dell’adozione del nuovo decreto».
Per Assointrattenimento va soprattutto garantita l’uguaglianza di trattamento, vietando con le stesse modalità le attività di spettacolo anche all’interno di bar, ristoranti, stabilimenti balneari, alberghi o club privati, affinché non si determinino situazioni di sperequazione e per non perdere di vista l’obiettivo primario della tutela della salute pubblica «Continuano a scaricarci addosso il peso della pandemia. E’ mai possibile che il ministro Speranza veda solo noi come pericolosi e non le metropolitane, i bus di linea, gli stadi, i teatri e quant’altro?» si domanda Maurizio Casarola che fa anche serpeggiare un dubbio sulle possibili feste abusive e senza controllo già opzionate per Capodanno: «Mentre discoteche e sale da ballo saranno chiuse ne saranno organizzate, molte dribblando i controlli, soprattutto nelle ville e in qualche ristorante».
(Redazione CA)
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